Enfisema Polmonare
Enfisema Mediastinico
Deficit Di Alfa-1-Antitripsina
Elastasi Pancreatica
Malattia Polmonare Ostruttiva Cronica
Prove Di Funzionalità Respiratoria
Tomografia Computerizzata A Raggi X
Smoke
Matrix Metalloproteinase 12
Alfa 1-Antitripsina
Capacità Polmonare Totale
Volume Espiratorio Forzato
Alveoli Polmonari
Misure Del Volume Polmonare
Elio
Capacità Di Diffusione Polmonare
Volume Residuo
Bronchite
Cuore Polmonare
Bronchite Cronica
Elastina
Fibrosi Polmonare
Liquido Da Lavaggio Broncoalveolare
Radiografia Toracica
Distensibilità Polmonare
Estrazione Di Combustibili Fossili
Indice Di Gravità Della Malattia
Elastasi Leucocitaria
Malattie Ostruttive Del Polmone
Meccanica Della Respirazione
Diaframma
Pneumoconiosi
Interpretazione Di Immagini Radiografiche Assistita Da Calcolatore
Pneumopericardio
Desmosina
Tabacco
Modelli Animali Di Malattia
Capacità Funzionale Residua
Proteina D Associata Ai Surfattanti Polmonari
Spiritualismo
Bronchi
Capacità Di Sforzo
Resistenza Delle Vie Respiratorie
Serpin E2
Macrofagi Alveolari
Fenotipo
Topi Inbred C57Bl
Papaina
Bronchi
L'enfisema polmonare è una malattia respiratoria cronica che colpisce gli alveoli polmonari, i piccoli sacchetti d'aria all'estremità dei bronchi dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica. Nell'enfisema, le pareti degli alveoli si indeboliscono e si rompono, causando la formazione di grandi sacche d'aria (bolle). Questo processo distrugge progressivamente la struttura normale del polmone, rendendolo meno elastico e compromettendo la sua capacità di espandersi e contrarsi in modo efficiente durante la respirazione.
L'enfisema è spesso causato dal fumo di sigaretta o dall'esposizione ad altri irritanti polmonari, come l'inquinamento atmosferico o sostanze chimiche nocive. Nel tempo, queste sostanze possono danneggiare le pareti degli alveoli, provocando infiammazione e successiva distruzione dei tessuti polmonari.
I sintomi dell'enfisema includono tosse cronica, produzione di muco, respiro affannoso (dispnea), sensazione di costrizione al petto e stanchezza durante l'esercizio fisico. Il trattamento dell'enfisema si concentra sulla gestione dei sintomi, la prevenzione delle complicanze e il miglioramento della qualità della vita del paziente. Tra le opzioni terapeutiche vi sono la cessazione del fumo, l'uso di broncodilatatori per facilitare la respirazione, l'ossigenoterapia a lungo termine e, in alcuni casi, il trapianto polmonare.
L'enfisema è una malattia polmonare cronica che si caratterizza per la presenza di sacche d'aria (bolle) all'interno dei polmoni, a causa dell'allargamento e della distruzione delle pareti alveolari. Questo processo porta a una riduzione della superficie di scambio gassoso tra aria e sangue, con conseguente difficoltà nel respirare e nell'ossigenare il sangue adeguatamente.
L'enfisema è spesso causato dal fumo di sigarette, ma può anche essere il risultato di una predisposizione genetica o di altri fattori ambientali che danneggiano i polmoni. I sintomi più comuni includono tosse cronica, respiro affannoso, sensazione di fiato corto e stanchezza.
La diagnosi dell'enfisema si basa su una combinazione di anamnesi del paziente, esame fisico, radiografie del torace e test di funzionalità polmonare. Il trattamento può includere la cessazione del fumo, l'uso di farmaci broncodilatatori per dilatare i bronchioli, l'ossigenoterapia a lungo termine, la riabilitazione respiratoria e, in casi gravi, il trapianto polmonare.
L'enfisema subcutaneo è una condizione patologica in cui si verifica un accumulo di gas, principalmente aria, nello spazio situato sotto la pelle (spazio subcutaneo). Questo spazio è normalmente riempito con tessuto adiposo e fluidi. L'enfisema subcutaneo può verificarsi in varie parti del corpo, ma è più comunemente osservato nel torace e nei tessuti molli del collo.
La causa dell'enfisema subcutaneo può essere traumatica o iatrogena (causata da un intervento medico). Traumi meccanici, come lesioni contusive o penetranti, possono provocare la rottura dei vasi sanguigni e l'ingresso di aria nello spazio subcutaneo. L'enfisema iatrogeno può verificarsi dopo procedure mediche invasive, come la puntura della pleura o la chirurgia toracica, durante le quali l'aria può accidentalmente fuoriuscire dai polmoni e accumularsi nello spazio subcutaneo.
I sintomi dell'enfisema subcutaneo possono variare a seconda della sua entità e localizzazione. Nei casi lievi, i pazienti possono presentare solo un aumento del volume locale e una sensazione di tensione o dolore nella regione interessata. Tuttavia, nei casi più gravi, l'accumulo di aria può causare difficoltà respiratorie, dolore toracico e compromissione emodinamica (diminuzione della pressione sanguigna).
Il trattamento dell'enfisema subcutaneo dipende dalla sua causa e gravedad. Nei casi lievi, può essere sufficiente l'osservazione clinica e il riposo. Tuttavia, nei casi più gravi, può essere necessario un intervento medico tempestivo per evacuare l'aria accumulata e stabilizzare le condizioni del paziente. Ciò può comportare la puntura della regione interessata con un ago grande o una piccola incisione chirurgica per consentire all'aria di fuoriuscire. Nei casi di enfisema subcutaneo secondario a procedure mediche, possono essere adottate misure preventive per ridurre il rischio di insorgenza, come l'uso di dispositivi di chiusura valvolari durante la ventilazione meccanica o la chirurgia toracica.
L'enfisema mediastinico è una condizione patologica in cui si verifica la presenza di aria o gas all'interno del mediastino, lo spazio situato tra i due polmoni che contiene il cuore, l'esofago, il timo, i vasi sanguigni principali e i nervi.
Questa condizione può verificarsi a seguito di una lesione traumatica o come complicanza di alcuni interventi chirurgici toracici. In rari casci, l'enfisema mediastinico può essere causato da infezioni batteriche che producono gas, come la gangrena gassosa o la polmonite anaerobica.
I sintomi dell'enfisema mediastinico possono includere dolore toracico, difficoltà di respirazione, tosse secca e rumori crepitanti durante la respirazione. La condizione può essere potenzialmente pericolosa per la vita se l'aria o il gas si diffondono nei tessuti circostanti, comprimendo i vasi sanguigni o i polmoni. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere terapia antibiotica, drenaggio del mediastino o chirurgia.
Il deficit di alfa-1-antitripsina (AAT) è una condizione genetica causata da mutazioni nel gene SERPINA1, che fornisce istruzioni per la produzione della proteina alfa-1-antitripsina. Questa proteina si trova principalmente nel fegato e viene rilasciata nel flusso sanguigno, dove aiuta a proteggere i polmoni mantenendo sotto controllo l'attività di alcuni enzimi che possono danneggiare i tessuti.
Quando la proteina alfa-1-antitripsina non funziona correttamente o non è presente in quantità sufficienti, l'enzima neutrofilo elastasi può causare danni ai polmoni, portando all'infiammazione e alla distruzione dei tessuti polmonari. Questa condizione è nota come enfisema.
Inoltre, quando la proteina alfa-1-antitripsina si accumula nel fegato a causa della mutazione genetica, può portare a malattie epatiche come cirrosi e carcinoma epatocellulare.
I sintomi del deficit di alfa-1-antitripsina possono includere tosse cronica, respiro corto, sibili, affaticamento, ittero e dolore addominale superiore. La diagnosi viene solitamente confermata attraverso test genetici e misurazione dei livelli di alfa-1-antitripsina nel sangue. Il trattamento può includere la terapia sostitutiva con alfa-1-antitripsina, farmaci per controllare i sintomi polmonari e fegato, e in alcuni casi, un trapianto di fegato.
L'elastasi pancreatica è un enzima proteolitico prodotto dalle cellule acinari del pancreas come parte dei succhi pancreatici. Questo enzima aiuta nel processo digestivo scomponendo le proteine alimentari in peptidi più piccoli e aminoacidi nell'intestino tenue. L'elastasi pancreatica è specifica per la degradazione dell'elastina, una proteina fibrosa che si trova nei tessuti connettivi e vascolari. La sua attività può essere utilizzata come marcatore della funzione esocrina del pancreas nelle indagini diagnostiche. Tuttavia, alti livelli di elastasi pancreatica possono anche indicare una condizione patologica, come la pancreatite.
In anatomia, un polmone è la parte principale dell'apparato respiratorio dei mammiferi e di altri animali. Si tratta di un organo spugnoso, composto da tessuto polmonare, che occupa la cavità toracica all'interno del torace su entrambi i lati del cuore. Nell'uomo, il polmone destro è diviso in tre lobi, mentre il polmone sinistro è diviso in due lobi.
La funzione principale dei polmoni è quella di facilitare lo scambio di gas, permettendo all'ossigeno dell'aria inspirata di entrare nel circolo sanguigno e al biossido di carbonio dell'aria espirata di lasciarlo. Questo processo avviene attraverso i bronchi, che si dividono in bronchioli più piccoli fino a raggiungere gli alveoli polmonari, dove ha luogo lo scambio di gas.
I polmoni sono soggetti a varie patologie, come polmonite, asma, enfisema, cancro ai polmoni e fibrosi polmonare, che possono influire negativamente sulla loro funzionalità e causare problemi di salute.
La Malattia Polmonare Ostruttiva Cronica (MPOC) è un termine generale che si riferisce a un gruppo di condizioni polmonari caratterizzate da una resistenza persistente al flusso d'aria causata da una o più combinazioni delle seguenti: la bronchite cronica, l'enfisema e l'asma bronchiale. I sintomi principali della MPOC includono tosse cronica con produzione di catarro, respiro affannoso e difficoltà respiratorie progressivamente peggiori. La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente, l'esame fisico e i risultati dei test di funzionalità polmonare. Il trattamento della MPOC mira a gestire i sintomi, rallentare la progressione della malattia e prevenire le complicanze attraverso misure come la cessazione del fumo, la vaccinazione, l'uso di broncodilatatori, corticosteroidi inalatori e terapie con ossigeno.
La pneumonectomia è un intervento chirurgico maggiore in cui viene asportato completamente un polmone. Viene eseguita principalmente per trattare diversi tipi di patologie polmonari avanzate e non più rispondenti ad altre forme di terapia, come il cancro al polmone o l'enfisema grave e localizzato.
Durante la procedura, il torace viene aperto, i vasi sanguigni principali che irrorano il polmone da rimuovere vengono legati e recisi, quindi il bronco (l'aria conduce al polmone) viene sezionato. Infine, il polmone itself is dissected away from the surrounding structures and removed.
La pneumonectomia è un intervento chirurgico complesso con rischi e complicanze significativi, tra cui sanguinamento, infezione, danni ai tessuti circostanti e difficoltà respiratorie post-operatorie. Pertanto, viene riservata solo per quei pazienti che sono abbastanza forti da tollerare l'intervento chirurgico e non hanno altre condizioni mediche importanti che potrebbero aumentare il rischio di complicanze.
Le Prove di Funzionalità Respiratoria (PFR), anche note come Spirometria, sono un insieme di test utilizzati per valutare la funzione polmonare. Queste prove forniscono informazioni su diversi parametri respiratori, come il volume e la capacità dei polmoni, la flussualità delle vie aeree e la diffusione del gas. I test più comuni includono la spirometria, i test di diffusione del monossido di carbonio (DLCO), le misurazioni della pressione pleurica e il testing con broncodilatatori. Le PFR sono utilizzate per diagnosticare, monitorare e gestire una varietà di condizioni respiratorie, come l'asma, la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e le malattie interstiziali polmonari.
La tomografia computerizzata a raggi X, nota anche come TC o scansione TC, è una tecnologia di imaging medico che utilizza radiazioni a raggi X per creare dettagliate immagini trasversali del corpo umano. Queste immagini forniscono al radiologo e ai medici informazioni approfondite sulla struttura interna degli organi, dei tessuti molli, delle ossa e dei vasi sanguigni, facilitando la diagnosi di una varietà di condizioni mediche come tumori, ictus, lesioni ossee, fratture e altre patologie.
Durante l'esame TC, il paziente viene fatto stendere su un lettino che scorre attraverso un anello rotante contenente un tubo a raggi X e un rivelatore di radiazioni. Il tubo ruota attorno al paziente, emettendo sottili fasci di radiazioni mentre il detector rileva i raggi X che passano attraverso il corpo. Un computer utilizza questi dati per calcolare la densità e l'assorbimento dei tessuti in ogni punto dell'area esaminata, producendo sezioni trasversali dettagliate del corpo.
Le immagini TC possono essere acquisite come scansioni assiali (AX), sagittali (SG) o coronali (CO). Le scansioni assiali sono le più comuni e vengono utilizzate per creare immagini trasversali del corpo. Le scansioni sagittali e coronali vengono create ricostruendo i dati delle scansioni assiali, fornendo sezioni lungo piani diversi.
La TC è considerata una procedura di imaging relativamente sicura, ma comporta l'esposizione a radiazioni ionizzanti. Pertanto, il suo utilizzo deve essere bilanciato con i potenziali rischi associati all'esposizione alle radiazioni e ai benefici clinici della procedura.
In termini medici, il fumo si riferisce all'inalazione di fumo di tabacco o di sostanze chimiche dannose prodotte dalla combustione di tabacco o altre piante. Quando una persona fuma, inala una miscela di particelle solide e gas tossici che possono causare danni ai polmoni e ad altri organi del corpo.
Il fumo di tabacco contiene più di 7.000 sostanze chimiche, delle quali almeno 250 sono note per essere dannose e circa 70 possono causare il cancro. Alcune delle sostanze chimiche presenti nel fumo di tabacco includono monossido di carbonio, catrame, nicotina, arsenico, cianuro, benzene e formaldeide.
L'esposizione al fumo di tabacco può causare una serie di problemi di salute a breve e a lungo termine, tra cui tosse cronica, respiro sibilante, enfisema, bronchite cronica, malattie cardiovascolari, ictus e vari tipi di cancro, tra cui il cancro ai polmoni, alla gola, alla bocca, al rene e alla vescica.
Il fumo passivo, che si verifica quando una persona è esposta al fumo di tabacco di seconda mano, può anche causare danni alla salute e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e cancro ai polmoni.
Fumare è l'atto di inalare e esalare fumo, generalmente prodotto dalla combustione di tabacco all'interno di sigarette, sigari o pipe. Il fumo contiene numerose sostanze chimiche tossiche e cancerogene che possono causare una vasta gamma di problemi di salute, tra cui il cancro ai polmoni, malattie cardiovascolari e respiratorie croniche.
Quando si fuma, il fumo viene inalato negli alveoli dei polmoni, dove le sostanze chimiche nocive vengono assorbite nel flusso sanguigno e distribuite in tutto il corpo. Questo processo può causare danni ai tessuti e agli organi, portando a complicazioni di salute a lungo termine.
Il fumo di tabacco è notoriamente difficile da smettere a causa della dipendenza fisica e psicologica che si sviluppa con l'uso regolare di nicotina, un alcaloide presente nel tabacco. La dipendenza dalla nicotina può causare sintomi di astinenza quando si tenta di smettere di fumare, tra cui ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione e aumento dell'appetito.
Tuttavia, smettere di fumare può portare a numerosi benefici per la salute, compreso un minor rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie croniche, nonché una riduzione del rischio di cancro ai polmoni e ad altri organi. Ci sono molte risorse disponibili per coloro che cercano di smettere di fumare, tra cui farmaci, terapie comportamentali e programmi di supporto.
Matrix Metalloproteinase 12 (MMP-12), nota anche come metallo-proteinasi delle matrice 12 o metallocarbopeptidasi 12, è un enzima appartenente alla famiglia delle metalloproteinasi della matrice. Questi enzimi sono responsabili della degradazione e della rimodellazione della matrice extracellulare (MEC), una rete di proteine e carboidrati che fornisce supporto strutturale e regola la comunicazione cellulare.
MMP-12 è specificamente coinvolto nella degradazione delle proteine del MEC, come l'elastina, una proteina fibrosa che conferisce elasticità ai tessuti connettivi. L'attività di MMP-12 è particolarmente importante nei polmoni, dove svolge un ruolo cruciale nella clearance delle particelle inalate e nel mantenimento della funzione polmonare. Tuttavia, un'eccessiva attività di MMP-12 può contribuire allo sviluppo di malattie polmonari croniche come l'enfisema e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
MMP-12 è prodotto principalmente da cellule infiammatorie, come i macrofagi, in risposta a stimoli infiammatori. La sua espressione può essere indotta da citochine proinfiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale-alfa (TNF-α) e l'interleuchina-1β (IL-1β). L'attività di MMP-12 è regolata a livello di trascrizione, traduzione e attivazione enzimatica. La sua attività può essere inibita da specifici inibitori tissutali delle metalloproteinasi (TIMP), che aiutano a mantenere l'equilibrio tra la sintesi e la degradazione della matrice extracellulare.
L'alfa 1-antitripsina (AAT) è una proteina importante che si trova nel sangue e nei polmoni. Fa parte della classe delle proteine chiamate "inibitori di proteasi" che aiutano a regolare l'attività di alcuni enzimi che possono danneggiare i tessuti del corpo.
L'alfa 1-antitripsina è prodotta principalmente nel fegato e rilasciata nel flusso sanguigno, dove può viaggiare verso altri organi, come i polmoni. Nei polmoni, l'AAT aiuta a proteggere i tessuti dai danni causati da enzimi rilasciati da globuli bianchi chiamati neutrofili, che possono danneggiare le pareti dei polmoni durante il processo di infiammazione.
Una carenza congenita di alfa 1-antitripsina può portare a una condizione nota come deficit di alfa 1-antitripsina, che è associata a un aumentato rischio di sviluppare malattie polmonari ostruttive croniche (BPCO) e disturbi epatici. Questa condizione si verifica quando una persona eredita due copie della variante difettosa del gene che codifica per l'alfa 1-antitripsina, il che significa che non è in grado di produrre abbastanza proteine funzionali.
Il trattamento per la carenza congenita di alfa 1-antitripsina può includere la terapia di sostituzione dell'alfa 1-antitripsina, che prevede l'infusione endovenosa regolare di AAT purificata da donatori umani sani. Questo aiuta ad aumentare i livelli di AAT nel sangue e nei polmoni, riducendo il rischio di danni ai tessuti.
La Capacità Polmonare Totale (CPT) è il volume d'aria totale contenuto nei polmoni dopo una inspirazione massima. Rappresenta la massima quantità di aria che può essere inspirata dopo una espirazione massima. Si misura in litri e le sue variazioni possono essere utilizzate per valutare lo stato funzionale dei polmoni e la presenza di patologie respiratorie.
Il Volume Espiratorio Forzato (FEV, Forced Expiratory Volume) è un parametro utilizzato nei test di funzionalità polmonare per valutare la capacità di espirazione forzata dai polmoni. In particolare, si misura il volume d'aria che una persona riesce a espirare in un determinato intervallo di tempo dopo aver inspirato profondamente.
L'FEV viene comunemente espresso come FEV1 (Volume Espiratorio Forzato al primo secondo) o FEV0.5, FEV2 e così via, a seconda dell'intervallo di tempo considerato. Questi valori vengono quindi confrontati con i valori di riferimento previsti per l'età, il sesso e l'altezza del paziente, al fine di identificare eventuali riduzioni della funzionalità polmonare.
L'FEV1 è uno dei parametri più utilizzati nella diagnosi e nel monitoraggio delle malattie respiratorie croniche come l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Una riduzione dell'FEV1 può indicare un restringimento delle vie aeree, una diminuita elasticità polmonare o entrambe le condizioni.
Gli alveoli polmonari sono la struttura finale dei polmoni dove avviene lo scambio di gas tra l'aria inspirata e la circolazione sanguigna. Sono piccole sacche sferiche ovoidali, che si trovano all'estremità dei bronchioli respiratori, circondate da una rete di capillari sanguigni.
Gli alveoli polmonari hanno una superficie interna molto ampia, ricoperta da cellule specializzate chiamate pneumociti, che secernono una sostanza surfattante per ridurre la tensione superficiale e facilitare l'espansione e la contrazione dei polmoni durante la respirazione.
Quando inspiriamo aria, l'ossigeno presente nell'aria diffonde attraverso la parete degli alveoli e passa nei capillari sanguigni, dove si lega all'emoglobina nelle globuli rossi e viene trasportato in tutto il corpo. Allo stesso modo, l'anidride carbonica presente nel sangue diffonde dai capillari negli alveoli, dove viene eliminata con l'espirazione.
Gli alveoli polmonari sono quindi fondamentali per la respirazione e la vita, poiché permettono all'ossigeno di entrare nel nostro corpo e all'anidride carbonica di uscire.
Le Misure del Volume Polmonare sono procedure diagnostiche che mirano a valutare la capacità polmonare di un individuo, fornendo informazioni quantitative sul volume d'aria contenuto nei polmoni in diversi stati della respirazione. Queste misure vengono comunemente utilizzate nella pratica clinica per valutare lo stato funzionale dei polmoni e identificare eventuali patologie, come l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o la fibrosi polmonare.
Esistono diversi tipi di misure del volume polmonare, tra cui:
1. Volume Corrente (VC): è il volume d'aria inspirato e poi espirato durante un respiro normale. Viene comunemente misurato utilizzando uno spirometro.
2. Capacità Vitale (CV): rappresenta la massima quantità di aria che può essere espulsa dopo una massima inspirazione. Viene anch'essa misurata con lo spirometro.
3. Volume Residuo (VR): è il volume d'aria rimasto nei polmoni dopo una espirazione massimale forzata. Non può essere misurato direttamente e viene calcolato come differenza tra la Capacità Polmonare Totale (CPT) e la Capacità Vitale (CV).
4. Capacità Polmonare Totale (CPT): è la somma dei volumi di aria contenuti nei polmoni in diversi stati della respirazione, inclusi Volume Corrente (VC), Volume Residuo (VR) e Capacità Funzionale Rinforzata (CFR).
5. Capacità Funzionale Rinforzata (CFR): è il volume d'aria aggiuntivo che può essere inspirato dopo una inspirazione massima, oltre la Capacità Vitale (CV).
Le Misure del Volume Polmonare possono essere utilizzate per calcolare diversi indici di funzionalità polmonare, come il Quoziente di Tiffeneau (FEV1/FVC), che forniscono informazioni sulla presenza e la gravità di patologie respiratorie quali l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e altre malattie polmonari restrittive.
Mi dispiace, potrebbe esserci stato un malinteso nella tua richiesta. L'elio non è un termine utilizzato comunemente nel campo della medicina. È un elemento gassoso inerte che si trova nell'aria e viene comunemente usato in applicazioni come palloncini, bombole per subacquei e refrigerazione criogenica. Non è una parola associata alla diagnosi, al trattamento o allo studio della condizione del corpo umano o di un processo patologico. Se hai qualche domanda su un altro argomento, faccelo sapere!
La capacità di diffusione polmonare, nota anche come DLCO (Diffusing Capacity of the Lung for Carbon Monoxide), è una misura della quantità di gas che i polmoni possono assorbire in un dato periodo di tempo. In particolare, la DLCO misura la capacità dei polmoni di assorbire monossido di carbonio (CO), un gas non reattivo che può essere facilmente rilevato e misurato.
La capacità di diffusione polmonare dipende dalla superficie di scambio alveolare, dallo spessore della membrana alveolo-capillare e dal volume del sangue presente nei capillari polmonari. Una ridotta capacità di diffusione può essere causata da una varietà di condizioni che danneggiano la struttura dei polmoni o la circolazione sanguigna, come l'enfisema, la fibrosi polmonare, le malattie cardiovascolari e alcune forme di anemia.
La capacità di diffusione polmonare viene tipicamente misurata durante una spirometria completa, che è un test non invasivo che misura la funzione respiratoria. Durante il test, il paziente inspira una piccola quantità di monossido di carbonio mescolato con aria e quindi trattiene il respiro per alcuni secondi prima di espirare. La quantità di CO assorbita dai polmoni viene quindi misurata e utilizzata per calcolare la capacità di diffusione.
Una capacità di diffusione polmonare ridotta può indicare una malattia polmonare o cardiovascolare sottostante e richiedere ulteriori test o trattamenti.
Il Volume Residuo (VR) è la quantità di liquido che rimane all'interno dei polmoni dopo un'espirazione forzata massima. Questo volume non può essere normalmente evacuato, a differenza del Volume Espiratorio Massimo (VEM) che rappresenta l'aria che può essere espirata dopo una inspirazione massima. Il Volume Residuo è un parametro importante nella valutazione della funzionalità polmonare e può essere aumentato in diverse condizioni patologiche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l'enfisema o la fibrosi polmonare. Viene misurato durante la spirometria ed è espresso in millilitri (ml).
La Capacità Vitale (CV) è un termine utilizzato in medicina e in particolare nei test di funzionalità polmonare per descrivere il volume massimo d'aria che può essere espirato dopo una inspirazione profonda. In altre parole, rappresenta la quantità totale di aria che si riesce a far uscire dai polmoni con una espirazione forzata e massimale, seguendo una inspirazione il più profonda possibile.
La sua misurazione è importante per valutare lo stato dei polmoni e la loro capacità di scambio gassoso. Una ridotta capacità vitale può essere indice di diverse patologie respiratorie, come ad esempio l'enfisema, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o altre malattie polmonari restrittive.
La capacità vitale si misura in litri e può variare a seconda dell'età, del sesso, della statura e del peso corporeo di un individuo. Nei test di funzionalità respiratoria, la capacità vitale viene spesso confrontata con altri valori, come la capacità residua funzionale (CRF) o il volume espiratorio massimo al secondo (VEMS), per fornire informazioni più dettagliate sullo stato di salute dei polmoni.
La spirometria è un test di funzionalità polmonare comunemente utilizzato per diagnosticare e monitorare disturbi respiratori come l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e altre condizioni che possono restringere le vie aeree o ridurre la capacità polmonare. Durante il test, il paziente inspira profondamente ed espira rapidamente e con forza in un boccaglio collegato a uno spirometro, uno strumento che misura il volume d'aria inspirato ed espirato, nonché la velocità di queste azioni.
I parametri principali valutati durante la spirometria sono:
1. Forza vitale espiratoria (FVE): è il volume massimo di aria che può essere espirato con forza dopo una inspirazione profonda. Misura la capacità polmonare complessiva e l'elasticità dei polmoni.
2. Volume espiratorio massimo in un secondo (VEMS o FEV1): è il volume di aria che si riesce ad espirare durante il primo secondo dell'espirazione forzata. Questo valore viene confrontato con la Forza vitale espiratoria totale (FVC) per calcolare il rapporto FEV1/FVC, che indica l'entità dell'ostruzione delle vie aeree.
La spirometria è un test non invasivo, sicuro e ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti. Può essere eseguito in ambulatorio o in laboratorio specializzato sotto la guida di un tecnico sanitario qualificato o di un medico specialista in malattie respiratorie (pneumologo). I risultati vengono quindi interpretati alla luce dei valori di riferimento normali, tenendo conto dell'età, del sesso e dell'altezza del paziente.
La bronchite è una condizione medica che si verifica quando i bronchi, o le vie respiratorie che conducono ai polmoni, diventano infiammati. Ci sono due tipi principali di bronchite: acuta e cronica.
La bronchite acuta è spesso causata da infezioni virali e può accompagnare o seguire un raffreddore o l'influenza. I sintomi della bronchite acuta possono includere tosse, produzione di muco (catarro), respiro affannoso e dolore al petto. Questi sintomi di solito migliorano entro una o due settimane.
La bronchite cronica, d'altra parte, è una condizione a lungo termine che causa una tosse persistente con produzione di muco per almeno tre mesi all'anno per due anni consecutivi. La bronchite cronica è spesso causata da fumare o essere esposti alla fumo di sigarette, polvere, sostanze chimiche irritanti o altri inquinanti dell'aria. Altri fattori di rischio per la bronchite cronica includono l'età avanzata, una storia di malattie respiratorie ricorrenti e un sistema immunitario indebolito.
Il trattamento della bronchite dipende dal tipo e dalla gravità dei sintomi. Per la bronchite acuta, i medici spesso raccomandano riposo, idratazione e farmaci da banco per alleviare la tosse e il sollievo del dolore. Per la bronchite cronica, il trattamento può includere farmaci per dilatare le vie aeree, farmaci per ridurre l'infiammazione e terapia fisica per rafforzare i muscoli respiratori. In alcuni casi, la chirurgia può essere raccomandata per rimuovere le aree danneggiate dei polmoni.
Per prevenire la bronchite, è importante evitare l'esposizione a fumo di sigarette e altri inquinanti dell'aria, mantenere una buona igiene delle mani e praticare una buona salute respiratoria, come tossire o starnutire in un fazzoletto o nella piega del gomito. Se si sospetta di avere la bronchite, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento appropriati.
Il Cuore Polmonare è una condizione medica in cui il ventricolo destro del cuore si dilata e la sua capacità di pompare sangue diminuisce. Questo accade a causa di diverse patologie che causano pressione elevata nel letto polmonare, come ad esempio l'ipertensione polmonare, malattie polmonari ostruttive croniche, embolia polmonare ricorrente o sonno disturbato da apnee ostruttive.
L'aumento della pressione nel letto polmonare porta a un sovraccarico di volume e pressione sul ventricolo destro, che alla fine si dilata e può indebolirsi. I sintomi del cuore polmonare possono includere mancanza di respiro, affaticamento, gonfiore alle gambe e ai piedi, dolore al petto, tosse e sincope (perdita di coscienza).
La diagnosi di cuore polmonare può essere confermata mediante l'esecuzione di test di imaging cardiaco come l'ecocardiogramma o la risonanza magnetica cardiaca, che possono mostrare i cambiamenti strutturali nel ventricolo destro. Il trattamento del cuore polmonare dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci per ridurre la pressione polmonare o migliorare la funzione cardiaca, oltre a misure di supporto come l'ossigenoterapia o la ventilazione meccanica. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trapianto di cuore o di polmone.
La bronchite cronica è una malattia respiratoria caratterizzata dall'infiammazione e dal rigonfiamento delle vie aeree dei polmoni, noti come bronchi. Questa condizione causa una tosse persistente con catarro (muco) per almeno tre mesi all'anno, per due anni consecutivi.
Nella bronchite cronica, i bronchi producono più muco del normale, il che può portare a difficoltà di respirazione, respiro sibilante e tosse cronica. La maggior parte dei casi di bronchite cronica è causata dal fumo di sigarette o dall'esposizione a sostanze inquinanti presenti nell'aria.
La bronchite cronica è una forma di malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO), che comprende anche l'enfisema. Mentre la bronchite cronica può causare sintomi respiratori, l'enfisema danneggia i sacchi d'aria nei polmoni, rendendo più difficile per una persona espellere l'aria dai polmoni.
Il trattamento della bronchite cronica si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione di ulteriori complicazioni. Ciò può includere la cessazione del fumo, la terapia farmacologica per alleviare i sintomi respiratori e la vaccinazione contro l'influenza e il pneumococco. In alcuni casi, possono essere necessari interventi chirurgici o ossigenoterapia a lungo termine.
L'ostruzione delle vie aeree si riferisce a una condizione medica in cui il normale flusso d'aria che entra e esce dai polmoni è bloccato o parzialmente bloccato. Ciò può verificarsi a diversi livelli del sistema respiratorio, inclusa la gola (faringe), la trachea, i bronchi principali o i bronchi più piccoli all'interno dei polmoni.
L'ostruzione delle vie aeree può essere causata da una varietà di fattori, come ad esempio:
1. Corpi estranei: l'ingestione o l'inalazione di corpi estranei come cibo, pezzi di plastica o piccoli oggetti può bloccare il flusso d'aria.
2. Gonfiore: il gonfiore delle mucose a causa di allergie, infezioni o infiammazione può restringere le vie aeree e rendere difficile la respirazione.
3. Tumori: i tumori benigni o maligni che si sviluppano nelle vie aeree possono bloccare il flusso d'aria.
4. Spasmi muscolari: gli spasmi dei muscoli delle vie aeree possono restringere le vie aeree e rendere difficile la respirazione.
5. Secrezione mucosa: un eccesso di muco o secrezioni nelle vie aeree può bloccare il flusso d'aria.
I sintomi dell'ostruzione delle vie aeree possono variare a seconda della gravità e della causa del blocco, ma possono includere respiro affannoso, tosse, respirazione rumorosa, difficoltà a deglutire, ansia, pelle bluastra o colorazione insolita del viso, e in casi gravi, perdita di coscienza.
Il trattamento dell'ostruzione delle vie aeree dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci per dilatare le vie aeree, rimozione del blocco con strumenti medici, terapia respiratoria, o chirurgia. In caso di emergenza, la rianimazione cardiorespiratoria (RCR) può essere necessaria per mantenere il flusso d'aria e la circolazione sanguigna fino all'arrivo dei soccorsi medici.
L'elastina è una proteina fibrosa che si trova nel tessuto connettivo dei mammiferi. È uno dei componenti principali del tessuto connettivo elastico, che permette a molti tessuti del corpo di tornare alla loro forma originale dopo esser stati sottoposti a stiramento o compressione.
L'elastina è prodotta dalle cellule del tessuto connettivo chiamate fibroblasti e si presenta come una rete tridimensionale di fibrille elastiche che conferiscono al tessuto la sua elasticità. Queste fibrille sono costituite da filamenti di elastina avvolti in una matrice di proteine chiamate microfibrille, che forniscono una struttura per l'elastina e ne facilitano il ripiegamento.
L'elastina è soggetta a degradazione enzimatica e non enzimatica con l'età, l'esposizione al fumo di sigaretta e altri fattori ambientali, il che può portare alla perdita di elasticità dei tessuti e all'insorgenza di condizioni come la pelle cadente e le arterie indurite.
La fibrosi polmonare è una condizione caratterizzata da un'eccessiva produzione e accumulo di tessuto cicatriziale (fibroso) nei polmoni. Questo processo di cicatrizzazione, noto come fibrosi, causa un ispessimento e indurimento progressivo della parete degli alveoli (sacche d'aria nei polmoni), rendendo difficoltosa la normale respirazione e l'ossigenazione del sangue.
La fibrosi polmonare può essere classificata come:
1) Idiopatica, quando non esiste una causa nota per lo sviluppo della malattia (FPIP - Fibrosi Polmonare Idiopatica).
2) Associata a specifiche condizioni o malattie sottostanti, come alcune malattie autoimmuni, esposizione professionale o ambientale a sostanze nocive, infezioni polmonari croniche o trattamenti farmacologici.
I sintomi più comuni della fibrosi polmonare includono:
- Tosse secca persistente
- Respiro affannoso (dispnea) durante l'esercizio fisico o anche a riposo
- Sensazione di oppressione al petto
- Rantoli crepitanti (suoni simili a rumori di foglie secche che criccano) ascoltati con lo stetoscopio durante l'auscultazione polmonare
- Unghie delle dita più larghe o arrotondate (digitopatie)
La diagnosi della fibrosi polmonare si basa su una combinazione di anamnesi, esame fisico, test di funzionalità respiratoria, imaging toracico (radiografia del torace o TAC) e, se necessario, biopsia polmonare.
La prognosi per la fibrosi polmonare varia ampiamente, a seconda della causa sottostante e della gravità dei danni ai polmoni. Alcune forme di fibrosi polmonare possono essere trattate con farmaci antifibrotici o immunosoppressori per rallentare la progressione della malattia, mentre in altri casi può essere necessario un trapianto di polmone.
Il liquido da lavaggio broncoalveolare (BALF, dall'inglese Bronchoalveolar Lavage Fluid) è una tecnica di campionamento utilizzata per studiare le caratteristiche cellulari e chimico-fisiche del fluido presente all'interno degli alveoli polmonari. Viene ottenuto attraverso un lavaggio ripetuto delle vie aeree distali con una soluzione fisiologica sterile, che viene quindi recuperata per analisi.
Il BALF contiene cellule epiteliali, macrofagi, linfociti, neutrofili e eosinofili, nonché agenti infettivi, proteine e altri mediatori dell'infiammazione. L'esame del BALF può fornire informazioni importanti sulla natura e sull'entità di processi patologici che interessano i polmoni, come ad esempio infezioni, infiammazioni, fibrosi polmonare, tumori e malattie autoimmuni.
La broncografia è un esame di imaging medico che utilizza un mezzo di contrasto iniettato nei bronchi per rendere visibili le strutture polmonari su una radiografia o tomografia computerizzata (TC). Questo procedimento consente ai medici di valutare la presenza di eventuali anomalie o malattie a carico dell'albero bronchiale, come stenosi, tumori o lesioni vascolari.
Il paziente viene sottoposto all'anestesia locale e quindi si introduce il mezzo di contrasto attraverso un tubicino flessibile inserito nella trachea (broncoscopio). Una volta che il mezzo di contrasto è stato distribuito uniformemente nei bronchi, vengono acquisite le immagini radiografiche o tomografiche.
La broncografia è un esame invasivo e richiede competenze specialistiche; pertanto, viene generalmente eseguita in centri dotati di strumentazione adeguata e personale medico esperto.
Una radiografia toracica è un esame di imaging medico che utilizza radiazioni ionizzanti per produrre immagini del torace, che comprende i polmoni, la parete toracica, il mediastino e il cuore. Viene comunemente utilizzata per diagnosticare e monitorare una varietà di condizioni mediche, come polmonite, versamento pleurico, emottisi, malattie cardiovascolari, tumori toracici e fratture costali.
Durante l'esame, il paziente viene posizionato in modo specifico mentre una macchina radiografica invia un breve raggio di radiazioni attraverso il torace. Le immagini risultanti vengono quindi analizzate da un radiologo per identificare eventuali anomalie o segni di malattia.
Come con qualsiasi esame che utilizza radiazioni, i rischi associati alla radiografia toracica sono generalmente bassi e vengono bilanciati dai benefici dell'esame per la diagnosi e il trattamento delle condizioni mediche sottostanti. Tuttavia, le precauzioni appropriate dovrebbero essere prese per minimizzare l'esposizione alle radiazioni, specialmente per i bambini, le donne in gravidanza o coloro che richiedono ripetute radiografie toraciche.
La distensibilità polmonare, anche nota come compliance polmonare, è un termine utilizzato in medicina per descrivere la capacità dei polmoni di espandersi e contrarsi durante il processo della respirazione. Più precisamente, si riferisce al rapporto tra il cambiamento del volume polmonare e il cambiamento della pressione applicata ai polmoni.
In condizioni fisiologiche normali, i polmoni sono elastici e si espandono facilmente durante l'inspirazione, quando i muscoli respiratori lavorano per far entrare l'aria nei polmoni. Allo stesso modo, i polmoni si contraggono durante l'espirazione, quando questi muscoli si rilassano e permettono all'aria di uscire.
Tuttavia, in alcune condizioni patologiche, come ad esempio in caso di malattie polmonari ostruttive (come la BPCO) o restrizive (come la fibrosi polmonare), la distensibilità polmonare può risultare compromessa. Ciò significa che i polmoni diventano meno elastici e richiedono una pressione maggiore per espandersi, il che può rendere difficoltoso il processo respiratorio.
La misurazione della distensibilità polmonare è un importante parametro di valutazione nella diagnosi e nel monitoraggio delle malattie polmonari, e può essere eseguita mediante tecniche di imaging o tramite procedure di funzionalità respiratoria.
La broncoscopia è una procedura diagnostica e terapeutica che consente ai medici di esaminare direttamente le vie aeree inferiori, vale a dire la trachea, i bronchi principali e i rami più distali dei bronchi. Viene eseguita inserendo un sottile tubo flessibile, dotato di una fonte luminosa e una telecamera, attraverso il naso o la bocca del paziente fino alla trachea e ai bronchi.
Questa procedura fornisce informazioni preziose sulla presenza di eventuali lesioni, infiammazioni, infezioni o tumori a livello delle vie respiratorie inferiori. Durante la broncoscopia, è possibile eseguire biopsie tissutali, rimuovere corpi estranei, prelevare campioni di secrezioni per test microbiologici e trattare lesioni come polipi o stenosi (restringimenti).
La broncoscopia può essere eseguita in anestesia locale o generale, a seconda della tolleranza del paziente e dell'entità della procedura. I rischi associati alla broncoscopia sono generalmente bassi e includono reazioni allergiche all'anestetico, sanguinamento, infezioni e danneggiamento delle vie aeree. Tuttavia, queste complicanze sono rare quando la procedura è eseguita da personale medico esperto.
La dispnea è un termine medico che descrive la sensazione spiacevole o difficoltosa della respirazione. Può variare da lieve a grave e si manifesta con diversi sintomi, come affanno, respiro corto o mancanza di respiro.
La dispnea può essere acuta o cronica, a seconda della sua durata e della causa sottostante. La dispnea acuta è solitamente associata a condizioni mediche gravi che richiedono un intervento immediato, come ad esempio un attacco di asma grave, un'insufficienza cardiaca congestizia o una polmonite.
La dispnea cronica, invece, può essere causata da malattie polmonari croniche come l'enfisema o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ma anche da altre condizioni non polmonari, come l'obesità o l'anemia grave.
In generale, la dispnea è un sintomo che indica una difficoltà nel movimento dell'aria nei polmoni e può essere causata da diverse patologie che interessano il sistema respiratorio, il sistema cardiovascolare o altri organi e sistemi del corpo.
L'estrazione di combustibili fossili è un processo che consiste nel recuperare e rimuovere i combustibili fossili dal sottosuolo. I combustibili fossili sono sostanze organiche non rinnovabili formate milioni di anni fa dalla decomposizione di materia organica vegetale e animale sepolta sotto strati di sedimenti. Tra i combustibili fossili più comuni ci sono il carbone, il petrolio (greggio) e il gas naturale.
L'estrazione di questi combustibili può avvenire attraverso diversi metodi, a seconda del tipo di combustibile fossile e delle condizioni geologiche in cui si trova. Ad esempio:
* Il carbone viene estratto principalmente attraverso due metodi: la miniera a cielo aperto, che consiste nello scavare grandi buche nella terra per raggiungere il carbone, e la miniera sotterranea, che prevede l'estrazione del carbone da gallerie scavate nel sottosuolo.
* Il petrolio greggio viene estratto principalmente attraverso trivellazioni effettuate in mare o sulla terraferma, che raggiungono il giacimento di petrolio e ne permettono l'estrazione mediante pompe o altri mezzi meccanici.
* Il gas naturale viene estratto principalmente attraverso trivellazioni simili a quelle utilizzate per il petrolio, ma può anche essere trovato insieme al petrolio o in giacimenti separati.
L'estrazione di combustibili fossili ha un impatto significativo sull'ambiente e sulla salute umana, poiché produce emissioni di gas serra e altre sostanze inquinanti, oltre a causare spesso danni alla natura e ai paesaggi. Per questo motivo, negli ultimi anni si sta cercando di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e di sviluppare fonti di energia più pulite e sostenibili.
L'indice di gravità della malattia (DGI, Disease Gravity Index) è un punteggio numerico assegnato per valutare la severità e il decorso di una particolare malattia o condizione medica in un paziente. Viene utilizzato per monitorare i progressi del paziente, determinare le strategie di trattamento appropriate e prevedere l'esito della malattia.
Il calcolo dell'indice di gravità della malattia può basarsi su diversi fattori, tra cui:
1. Segni vitali: frequenza cardiaca, pressione sanguigna, temperatura corporea e frequenza respiratoria.
2. Livelli di laboratorio: emocromo completo, elettroliti, funzionalità renale ed epatica, marcatori infiammatori e altri test pertinenti alla malattia in questione.
3. Sintomi clinici: gravità dei sintomi, numero di organi interessati e risposta del paziente al trattamento.
4. Stadio della malattia: basato sulla progressione naturale della malattia e sul suo impatto su diversi sistemi corporei.
5. Comorbidità: presenza di altre condizioni mediche che possono influenzare la prognosi del paziente.
L'indice di gravità della malattia viene comunemente utilizzato in ambito ospedaliero per valutare i pazienti con patologie acute, come ad esempio le infezioni severe, il trauma, l'insufficienza d'organo e le malattie cardiovascolari. Un DGI più elevato indica una condizione più grave e un rischio maggiore di complicanze o morte.
È importante notare che ogni malattia ha il suo specifico indice di gravità della malattia, con criteri e punteggi diversi a seconda del disturbo in esame. Alcuni esempi includono l'APACHE II (Acute Physiology and Chronic Health Evaluation) per le malattie critiche, il SOFA (Sequential Organ Failure Assessment) per l'insufficienza d'organo e il CHADS2/CHA2DS2-VASc per la fibrillazione atriale.
L'elastasi leucocitaria è un enzima proteolitico rilasciato dalle cellule del sistema immunitario, in particolare i neutrofili, durante l'infiammazione. Questo enzima è in grado di degradare l'elastina, una proteina fibrosa che si trova nel tessuto connettivo e conferisce elasticità a organi e vasi sanguigni.
Un aumento dei livelli di elastasi leucocitaria nel sangue o nei tessuti può causare danni ai tessuti, poiché l'elastina viene degradata e la struttura del tessuto connettivo compromessa. Questo fenomeno è stato osservato in diverse condizioni patologiche, come la fibrosi cistica, l'asma grave, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e alcune forme di vasculite.
Pertanto, la misurazione dei livelli di elastasi leucocitaria può essere utile come biomarcatore per monitorare l'infiammazione e il danno tissutale in queste condizioni. Tuttavia, è importante notare che altri fattori possono influenzare i livelli di questo enzima, quindi i risultati devono essere interpretati nel contesto della storia clinica del paziente e dei loro sintomi.
Le Malattie Ostruttive Polmonari (MOP) sono un gruppo eterogeneo di condizioni patologiche che colpiscono l'albero respiratorio, caratterizzate da una resistenza al flusso d'aria aumentata e da un'ostruzione parziale o completa del passaggio dell'aria attraverso i bronchioli e gli alveoli polmonari. Queste malattie includono il Bronchite Cronica, l'Enfisema Polmonare e l'Asma Bronchiale.
La Bronchite Cronica è definita come una tosse produttiva che persiste per almeno tre mesi in due anni consecutivi. L'enfisema polmonare è caratterizzato da un'anormale distruzione e dilatazione dei pareti alveolari, con conseguente perdita della loro elasticità e riduzione della superficie di scambio gassoso. L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica che colpisce i bronchi, caratterizzata da episodi ricorrenti di respiro sibilante, senso di oppressione toracica, tosse e dispnea.
Le MOP possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui il fumo di sigaretta, l'esposizione professionale a polveri o fumi, infezioni respiratorie ricorrenti e predisposizione genetica. I sintomi più comuni delle MOP includono tosse cronica, produzione di muco, respiro affannoso, dispnea e ridotta tolleranza all'esercizio fisico.
La diagnosi delle MOP si basa sulla storia clinica del paziente, sull'esame fisico, sui test di funzionalità polmonare e su eventuali esami radiologici o endoscopici. Il trattamento dipende dalla gravità della malattia e può includere la cessazione del fumo, la terapia farmacologica con broncodilatatori, corticosteroidi e farmaci antinfiammatori, l'ossigenoterapia a lungo termine e, in casi gravi, il ricovero ospedaliero.
Le malattie polmonari sono un gruppo ampio e diversificato di condizioni che colpiscono il sistema respiratorio e influenzano negativamente la capacità dei polmoni di funzionare correttamente. Questi disturbi possono interessare i bronchi, i bronchioli, l'albero bronchiale, il tessuto polmonare, la pleura (la membrana che riveste i polmoni) e i vasi sanguigni dei polmoni.
Le malattie polmonari possono essere classificate in base a diversi criteri, come ad esempio l'eziologia (cioè la causa), la patologia (lesioni istologiche) o le manifestazioni cliniche. Una classificazione comune include:
1. Malattie polmonari ostruttive: queste condizioni causano un restringimento delle vie aeree, rendendo difficile l'espulsione dell'aria dai polmoni. Esempi includono broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma, bronchiectasie e fibrosi cistica.
2. Malattie polmonari restrittive: queste condizioni limitano la capacità dei polmoni di espandersi normalmente durante l'inalazione, riducendo così la loro capacità vitale. Esempi includono fibrosi polmonare idiopatica, sarcoidosi e polimiosite.
3. Malattie infettive: queste condizioni sono causate da batteri, virus, funghi o parassiti che infettano i polmoni. Esempi includono polmonite batterica, polmonite virale, tubercolosi e istoplasmosi.
4. Malattie vascolari: queste condizioni colpiscono i vasi sanguigni dei polmoni. Esempi includono embolia polmonare, ipertensione polmonare e tromboangioite obliterante.
5. Neoplasie polmonari: queste condizioni sono caratterizzate dalla crescita di cellule tumorali nei polmoni. Esempi includono cancro del polmone a piccole cellule e cancro del polmone non a piccole cellule.
6. Malattie autoimmuni: queste condizioni sono causate da una risposta anomala del sistema immunitario che attacca i tessuti sani dei polmoni. Esempi includono lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide e vasculite.
7. Malattie ambientali: queste condizioni sono causate dall'esposizione a sostanze nocive presenti nell'aria, come fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico o agenti chimici. Esempi includono enfisema, bronchite cronica e silicosi.
8. Malattie genetiche: queste condizioni sono causate da mutazioni genetiche che predispongono allo sviluppo di malattie polmonari. Esempi includono fibrosi cistica, distrofia muscolare e sindrome di Down.
La meccanica della respirazione si riferisce alle variazioni dei volumi e delle pressioni all'interno del sistema polmonare che si verificano durante il processo di inspirazione ed espirazione. Questo include la capacità dei muscoli respiratori, tra cui il diaframma e i muscoli intercostali, di contrarsi ed espandersi per creare un gradiente di pressione che muova l'aria dentro e fuori dai polmoni. Durante l'inspirazione, il diaframma e i muscoli intercostali si contraggono, aumentando il volume della cavità toracica e diminuendo la pressione al suo interno, creando così una pressione negativa che attira l'aria nei polmoni. Durante l'espirazione, questi muscoli si rilassano, facendo diminuire il volume della cavità toracica e aumentare la pressione al suo interno, spingendo quindi fuori l'aria dai polmoni. La meccanica della respirazione è un processo involontario controllato dal centro nervoso respiratorio nel midollo allungato del tronco encefalico.
Il diaframma è un muscolo primario dell'apparato respiratorio che separa la cavità toracica da quella addominale. Si tratta di una struttura a forma di cupola che, durante la contrazione, si abbassa e aumenta il volume della cavità toracica, permettendo l'ingresso dell'aria nei polmoni (inspirazione). Al rilasciamento del muscolo, la cavità toracica si rimpicciolisce, favorendo l'espulsione dell'aria dai polmoni (espirazione). Il diaframma svolge quindi un ruolo fondamentale nella ventilazione polmonare ed è soggetto a diverse patologie, come ernie o paralisi, che possono influenzare negativamente la funzionalità respiratoria.
La pneumoconiosi è un termine generale utilizzato per descrivere una serie di malattie polmonari causate dall'inalazione e dall'accumulo di particelle inorganiche solide, come polveri minerali, nei polmoni. Queste particelle provocano infiammazione e fibrosi (cicatrizzazione) dei tessuti polmonari, con conseguente compromissione della funzione polmonare.
Esistono diversi tipi di pneumoconiosi, che prendono il nome dalle particelle specifiche che causano la malattia:
1. Asbestosi: derivante dall'esposizione all'amianto, un minerale fibroso utilizzato in isolamento termico e acustico, rivestimenti di edifici, pavimentazioni e altri materiali da costruzione.
2. Siderosi: causata dall'inalazione di polvere di ferro, comunemente riscontrata nei lavoratori dell'industria siderurgica.
3. Silicosi: derivante dall'esposizione alla silice cristallina, un minerale presente in rocce, sabbie e argille, che colpisce spesso i lavoratori delle cave, della costruzione e della fonderia.
4. Antracosi: causata dall'inalazione di polvere di carbone, comunemente riscontrata nei minatori di carbone.
5. Bagassosi: derivante dall'esposizione alla polvere di canna da zucchero, che colpisce principalmente i lavoratori dell'industria dello zucchero.
I sintomi della pneumoconiosi possono includere tosse secca, respiro corto e affaticamento durante l'esercizio fisico. Nei casi più gravi, la malattia può causare insufficienza respiratoria grave e progressiva, che può richiedere ossigenoterapia a lungo termine o trapianto di polmone.
La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di sviluppare la pneumoconiosi, attraverso l'adozione di misure di controllo dell'esposizione alla polvere, come l'uso di respiratori e sistemi di aspirazione della polvere.
Computer-Aided Interpretation of Radiographic Images (CAIRI) si riferisce all'uso di tecnologie informatiche e algoritmi per analizzare e interpretare radiografie al fine di fornire supporto ai radiologi nella diagnosi delle condizioni mediche dei pazienti.
L'interpretazione assistita da calcolatore può includere una varietà di tecniche, come il rilevamento automatico di anormalità, la segmentazione dell'immagine, il riconoscimento di forme e pattern, e la classificazione delle immagini in base alla probabilità di determinate patologie.
L'obiettivo di CAIRI è quello di aumentare l'accuratezza e l'efficienza della lettura delle radiografie, ridurre il tempo di lettura e la fatica del radiologo, e migliorare la qualità complessiva delle cure fornite ai pazienti. Tuttavia, è importante notare che CAIRI non è destinato a sostituire completamente l'esperienza e il giudizio clinico del radiologo, ma piuttosto a fornire un supporto aggiuntivo per la diagnosi.
Il Pneumopericardio è una condizione patologica in cui si verifica l'accumulo di aria o gas nel pericardio, il sacco fibroseroso che circonda il cuore. Questa condizione può essere causata da traumi toracici, procedure mediche invasive come la cardiochirurgia, o patologie gastrointestinali che provocano la fuoriuscita di aria nell'area mediastinica.
I sintomi del pneumopericardio possono variare ampiamente, a seconda della causa sottostante e dell'entità dell'accumulo di aria. Nei casi lievi, i pazienti possono essere asintomatici o presentare dolore toracico lieve o dispnea. Tuttavia, nei casi più gravi, l'accumulo rapido di aria può causare tamponamento cardiaco, una condizione pericolosa per la vita in cui la pressione nell'area pericardica impedisce al cuore di riempirsi correttamente, portando a ipotensione, tachicardia e shock.
La diagnosi di pneumopericardio può essere confermata mediante imaging radiologico, come la radiografia del torace o la tomografia computerizzata (TC). Il trattamento dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. Nei casi lievi, il riposo a letto e l'osservazione possono essere sufficienti, mentre nei casi più gravi può essere necessaria una procedura di drenaggio pericardico per rimuovere l'aria accumulata.
Desmosine è un composto aminoacidico insolito che si trova nelle fibre collagene di tipo I, III e IV. È formato dalla cross-linking (o legame incrociato) di quattro catene polipeptidiche del collagene attraverso una reazione chimica complessa che implica anche l'ossidazione dei residui di lisina ad aldeidi.
La desmosina è un marcatore specifico per il collagene maturo e svolge un ruolo cruciale nella stabilità meccanica delle fibre collagene, poiché i legami incrociati formati dalla desmosina conferiscono resistenza alla trazione e rigidità alle fibre.
La presenza di desmosina nelle urine può essere utilizzata come indicatore della degradazione del collagene e dell'integrità dei tessuti connettivi, il che ha implicazioni in diverse condizioni patologiche, come la malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO), l'insufficienza renale cronica e le malattie cardiovascolari.
La polmonite è un'infiammazione del tessuto polmonare, spesso causata da un'infezione batterica, virale o fungina. Questa infiammazione causa l'accumulo di liquido nei sacchi aerei (alveoli) dei polmoni, rendendo difficile la normale respirazione e l'ossigenazione del sangue.
I sintomi della polmonite possono variare da lievi a gravi e possono includere tosse con catarro o senza catarro, dolore al petto durante la respirazione o la tosse, respiro affannoso, febbre, brividi, sudorazione, affaticamento e perdita di appetito.
La polmonite può essere classificata in base alla localizzazione (polmonite lobare, polmonite bilobare, polmonite segmentaria o bronchiale), all'eziologia (polmonite batterica, virale, micotica o da altri agenti patogeni) e alla gravità (lieve, moderata o grave).
La diagnosi di polmonite si basa solitamente sull'anamnesi del paziente, sull'esame fisico, sui risultati dei test di imaging come la radiografia del torace e sui test di laboratorio come l'emocromo completo e il test delle urine. Il trattamento dipende dalla causa sottostante della polmonite e può includere antibiotici, antivirali o farmaci antifungini, oltre a misure di supporto per la respirazione e l'idratazione.
La prevenzione della polmonite include misure igieniche come il lavaggio regolare delle mani, evitare il fumo e le aree affollate durante i periodi di epidemie virali, mantenere un sistema immunitario sano e assicurarsi che i vaccini raccomandati siano aggiornati.
Il tabacco è una pianta (Nicotiana tabacum) originaria delle Americhe, i cui fogli essiccati vengono utilizzati per fumare, masticare o annusare. Il prodotto finale può contenere nicotina altamente additiva e altre sostanze chimiche dannose che possono portare a una serie di effetti negativi sulla salute, come il cancro ai polmoni, malattie cardiovascolari e problemi respiratori. Il fumo di tabacco è noto per essere una delle principali cause di morte prevenibile in tutto il mondo.
I Modelli Animali di Malattia sono organismi non umani, spesso topi o roditori, ma anche altri mammiferi, pesci, insetti e altri animali, che sono stati geneticamente modificati o esposti a fattori ambientali per sviluppare una condizione o una malattia che assomiglia clinicamente o fisiologicamente a una malattia umana. Questi modelli vengono utilizzati in ricerca biomedica per studiare i meccanismi della malattia, testare nuovi trattamenti e sviluppare strategie terapeutiche. I ricercatori possono anche usare questi modelli per testare l'innocuità e l'efficacia dei farmaci prima di condurre studi clinici sull'uomo. Tuttavia, è importante notare che i modelli animali non sono sempre perfetti rappresentanti delle malattie umane e devono essere utilizzati con cautela nella ricerca biomedica.
La Capacità Funzionale Residua (CFR) è un termine utilizzato in medicina per descrivere la parte delle funzioni fisiche e mentali che una persona ancora mantiene dopo aver subito una malattia, un infortunio o una disabilità.
In altre parole, la CFR rappresenta la quantità di attività e abilità che una persona è ancora in grado di svolgere in modo indipendente, nonostante le limitazioni imposte dalla sua condizione di salute.
La valutazione della CFR può essere utilizzata per determinare il livello di assistenza necessaria per una persona, nonché per pianificare un trattamento o una riabilitazione adeguati alle sue esigenze specifiche.
La misurazione della CFR può riguardare diverse aree funzionali, come la mobilità, la capacità di prendersi cura di sé stessi, la comunicazione, la memoria e l'attenzione, a seconda del tipo di malattia o disabilità in questione.
In sintesi, la Capacità Funzionale Residua è un concetto importante nella valutazione e nel trattamento delle persone con disabilità o limitazioni funzionali, poiché fornisce una misura oggettiva della loro autonomia e indipendenza.
La proteina D associata ai surfattanti polmonari, nota anche come SP-D (dall'inglese Surfactant Protein D), è una glicoproteina presente nel tessuto polmonare. Fa parte della famiglia delle proteine di difesa collettiva e svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria delle vie respiratorie.
La SP-D è secreta dalle cellule alveolari di tipo II, che producono anche il surfattante polmonare, una miscela di lipidi e proteine che riduce la tensione superficiale all'interno degli alveoli e previene il loro collasso durante la respirazione.
La SP-D ha diverse funzioni:
1. Agisce come agente antimicrobico, legandosi a batteri, virus e funghi e facilitandone l'eliminazione da parte delle cellule immunitarie.
2. Modula l'infiammazione polmonare, regolando la risposta immunitaria alle infezioni e allo stress ossidativo.
3. Contribuisce alla riparazione e alla rimodellazione tissutale dopo danni polmonari.
Un'alterazione della produzione o della funzione della SP-D è stata associata a diverse patologie respiratorie, come la fibrosi polmonare idiopatica, l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e le infezioni respiratorie ricorrenti.
In termini medici, lo spiritualismo si riferisce a un movimento o sistema di credenze che afferma la capacità di comunicare con spiriti e defunti. Questa pratica è spesso associata ad attività come le sedute spiritiche, durante le quali i partecipanti cercano di entrare in contatto con entità soprannaturali.
Da un punto di vista clinico, lo spiritualismo può essere considerato una forma di credenza o pratica spirituale che alcuni individui possono adottare come mezzo per cercare significato, scopo e connessione con qualcosa di più grande di sé stessi. Tuttavia, è importante notare che l'efficacia e la validità di tali pratiche sono soggettive e possono variare notevolmente da persona a persona.
In alcuni casi, le credenze o le esperienze spiritualiste possono influenzare il benessere mentale ed emotivo di un individuo, sia positivamente che negativamente. Ad esempio, per alcune persone, la partecipazione a queste attività può fornire comfort, supporto sociale e una sensazione di connessione con i propri cari deceduti. Al contrario, altre persone potrebbero trovare tali credenze o esperienze fonte di ansia, stress o confusione.
Come parte dell'approccio olistico alla cura del paziente, i professionisti sanitari possono prendere in considerazione le credenze e le pratiche spirituali dei loro pazienti al fine di fornire cure più personalizzate e rispettose. Tuttavia, è essenziale che tali discussioni siano condotte con sensibilità, compassione e consapevolezza delle implicazioni culturali e individuali delle credenze spirituali.
I bronchi sono strutture anatomiche vitali nel sistema respiratorio. Essi sono delle ramificazioni, o alberature, che si diramano dall'estremità inferiore della trachea e si estendono nei polmoni. I bronchi trasportano l'aria inspirata dai polmoni e sono costituiti da muscolatura liscia e tessuto cartilagineo per mantenere aperti i passaggi durante la respirazione.
I bronchi si dividono in due principali rami bronchiali, noti come bronchi primari o lobari, che servono ciascuno un lobo polmonare distinto. Questi si suddividono ulteriormente in bronchi secondari o segmentali, e quindi in bronchioli più piccoli, fino a raggiungere i sacchi alveolari dove ha luogo lo scambio di gas tra l'aria inspirata e il sangue.
Le malattie che colpiscono i bronchi possono causare problemi respiratori significativi, come la bronchite cronica o l'asma bronchiale.
La capacità di sforzo, nota anche come capacità fisica o capacità aerobica, si riferisce alla misura della massima quantità di lavoro fisico che una persona può sostenere prima che si verifichi l'affaticamento. Viene comunemente valutata attraverso test di funzionalità cardiorespiratoria, come il test da sforzo sull'ergo-bicicletta o sul tapis roulant, durante i quali vengono misurati i parametri vitali della persona mentre esegue attività fisica ad intensità crescente.
La capacità di sforzo è un importante indicatore della salute cardiovascolare e polmonare e può essere utilizzata per valutare la presenza o l'assenza di malattie cardiache, polmonari o altre condizioni che limitano la funzione fisica. Inoltre, la capacità di sforzo è un fattore prognostico importante nelle persone con malattie croniche come l'insufficienza cardiaca, l'ipertensione arteriosa e il diabete mellito.
Un'adeguata capacità di sforzo può anche migliorare la qualità della vita, ridurre il rischio di malattie croniche e promuovere un invecchiamento sano. Pertanto, è importante mantenere o aumentare la capacità di sforzo attraverso l'esercizio fisico regolare e uno stile di vita sano.
La resistenza delle vie respiratorie (RVR) è un parametro utilizzato per descrivere la difficoltà nel fluire l'aria attraverso le vie aeree durante la respirazione. È definita come la pressione che deve essere applicata per superare la resistenza dell'aria alle vie respiratorie e far circolare una quantità specifica di aria. L'RVR può essere influenzata da diversi fattori, tra cui il calibro delle vie aeree, la viscosità dell'aria e la compliance (cioè la flessibilità) dei polmoni.
L'RVR può essere misurata utilizzando diversi metodi, come la pletismografia o l'esame spirometrico. Un aumento della RVR può indicare un restringimento delle vie aeree, come nel caso dell'asma o della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Pertanto, la misurazione dell'RVR è importante per valutare lo stato delle vie aeree e monitorare l'efficacia del trattamento nelle malattie respiratorie.
Serpin E2, noto anche come Neuroserpin, è una proteina appartenente alla famiglia delle serpine (inibitori della serina proteasi). Essa svolge un ruolo importante nella regolazione della proteolisi e nella prevenzione dell'eccessiva degradazione dei tessuti connettivi.
Serpin E2 è particolarmente espresso nel sistema nervoso centrale, dove svolge una funzione neuroprotettiva inibendo l'attività della proteasi tissue plasminogen activator (tPA), che può portare a danni ai neuroni e alla glia in caso di attivazione eccessiva.
Mutazioni nel gene SERPINE2, che codifica per Serpin E2, sono state associate a diverse condizioni neurologiche, tra cui l'epilessia familiare autosomica dominante con ischemia cerebrale (FEBADIC), la coreoatetosi e la distonia mioclonica. Inoltre, bassi livelli di Serpin E2 sono stati osservati in pazienti con malattia di Alzheimer, suggerendo un possibile ruolo nella patogenesi della malattia.
I macrofagi alveolari, noti anche come istiociti alveolari o cellule pulitrici, sono un tipo specifico di globuli bianchi (leucociti) che risiedono nei polmoni. Si trovano all'interno degli alveoli, le strutture finali dei polmoni dove avviene lo scambio di gas tra l'aria inspirata e il sangue. I macrofagi alveolari sono parte del sistema immunitario e svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro gli agenti patogeni che possono essere inalati, come batteri, virus e funghi.
Questi macrofagi hanno un aspetto irregolare e ramificato, con numerosi pseudopodi (prolungamenti citoplasmatici) che utilizzano per muoversi e inglobare particelle estranee attraverso il processo di fagocitosi. Una volta internalizzate, le sostanze dannose vengono degradate all'interno dei lisosomi, organelli cellulari ricchi di enzimi digestivi. I macrofagi alveolari possono anche presentare antigeni alle cellule T, attivando la risposta immunitaria adattativa.
In condizioni normali, i macrofagi alveolari aiutano a mantenere puliti gli alveoli, eliminando detriti cellulari, particelle inalate e agenti patogeni. Tuttavia, un'eccessiva attivazione o disfunzione dei macrofagi alveolari può contribuire allo sviluppo di malattie polmonari, come la fibrosi polmonare, l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
In medicina e biologia, il termine "fenotipo" si riferisce alle caratteristiche fisiche, fisiologiche e comportamentali di un individuo che risultano dall'espressione dei geni in interazione con l'ambiente. Più precisamente, il fenotipo è il prodotto finale dell'interazione tra il genotipo (la costituzione genetica di un organismo) e l'ambiente in cui vive.
Il fenotipo può essere visibile o misurabile, come ad esempio il colore degli occhi, la statura, il peso corporeo, la pressione sanguigna, il livello di colesterolo nel sangue, la presenza o assenza di una malattia genetica. Alcuni fenotipi possono essere influenzati da più di un gene (fenotipi poligenici) o da interazioni complesse tra geni e ambiente.
In sintesi, il fenotipo è l'espressione visibile o misurabile dei tratti ereditari e acquisiti di un individuo, che risultano dall'interazione tra la sua costituzione genetica e l'ambiente in cui vive.
Le malattie dell'orbita si riferiscono a un gruppo diversificato di condizioni che colpiscono l'orbita, il cui principale componente è la cavità ossea che contiene e protegge l'occhio (globo oculare), i muscoli estrinseci dell'occhio, i vasi sanguigni, nervi cranici (in particolare il III, IV e VI nervi cranici responsabili dei movimenti oculari), tessuto adiposo e connettivo.
Queste patologie possono essere infiammatorie, infettive, tumorali, traumatiche, degenerative o congenite. Alcuni esempi di malattie dell'orbita includono:
1. Tiroidite di Graves (malattia di Basedow) con oftalmopatia
2. Orbitaliti (infiammazione dell'orbita)
3. Tumori orbitali primari o secondari (metastatici)
4. Pseudotumore orbitario (un processo infiammatorio non infettivo che simula un tumore)
5. Traumi orbitali con fratture ossee, ematomi e lesioni dei tessuti molli
6. Distrofie congenite dell'orbita o dell'apparato lacrimale
7. Neuropatie del III, IV e VI nervo cranico che causano paralisi o limitazione dei movimenti oculari
8. Infezioni orbitali come cellulite periorbitaria o ascessi orbitari
9. Sindrome dell'orbita vuota (atrofia del tessuto adiposo e dei muscoli)
10. Malattie sistemiche con interessamento orbitario secondario, come l'artrite reumatoide o il morbo di Wegener.
I sintomi delle malattie dell'orbita possono variare ampiamente e dipendono dalla specifica condizione. Possono includere proptosi (occhio sporgente), diplopia (visione doppia), dolore oculare, limitazione dei movimenti oculari, edema palpebrale, epifora (lacrimazione eccessiva) e alterazioni visive. L'esame clinico, l'imaging strumentale come la TC o la RMN, e talvolta la biopsia sono necessari per raggiungere una diagnosi precisa e pianificare un trattamento appropriato.
I topi inbred C57BL (o C57 Black) sono una particolare linea genetica di topi da laboratorio comunemente utilizzati in ricerca biomedica. Il termine "inbred" si riferisce al fatto che questi topi sono stati allevati per molte generazioni con riproduzione tra fratelli e sorelle, il che ha portato alla formazione di una linea genetica altamente uniforme e stabile.
La linea C57BL è stata sviluppata presso la Harvard University nel 1920 ed è ora mantenuta e distribuita da diversi istituti di ricerca, tra cui il Jackson Laboratory. Questa linea genetica è nota per la sua robustezza e longevità, rendendola adatta per una vasta gamma di studi sperimentali.
I topi C57BL sono spesso utilizzati come modelli animali in diversi campi della ricerca biomedica, tra cui la genetica, l'immunologia, la neurobiologia e la farmacologia. Ad esempio, questa linea genetica è stata ampiamente studiata per quanto riguarda il comportamento, la memoria e l'apprendimento, nonché le risposte immunitarie e la suscettibilità a varie malattie, come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.
È importante notare che, poiché i topi C57BL sono un ceppo inbred, presentano una serie di caratteristiche genetiche fisse e uniformi. Ciò può essere vantaggioso per la riproducibilità degli esperimenti e l'interpretazione dei risultati, ma può anche limitare la generalizzabilità delle scoperte alla popolazione umana più diversificata. Pertanto, è fondamentale considerare i potenziali limiti di questo modello animale quando si interpretano i risultati della ricerca e si applicano le conoscenze acquisite all'uomo.
La papaina è un enzima proteolitico estratto dalle piante del genere Carica, in particolare dalla pianta Carica papaya (papaia). Questo enzima è noto per la sua capacità di scindere le proteine in peptidi più piccoli e singole amminoacidi.
Nel contesto medico, la papaina viene occasionalmente utilizzata come agente antinfiammatorio topico per il trattamento di lesioni cutanee, traumi, ustioni e infiammazioni. Viene anche impiegata in alcuni prodotti enzimatici digestivi per favorire la digestione delle proteine negli alimenti.
Tuttavia, l'uso della papaina come farmaco è limitato a causa del suo potenziale di causare reazioni allergiche e irritazioni cutanee in alcune persone. Inoltre, non ci sono sufficienti prove scientifiche per supportarne l'efficacia nel trattamento di condizioni mediche specifiche.
I bronchi sono strutture anatomiche vitali nel sistema respiratorio. Essi sono delle ramificazioni, o alberature, che si diramano dall'estremità inferiore della trachea e si estendono nei polmoni. I bronchi trasportano l'aria inspirata dai polmoni e sono costituiti da muscolatura liscia e tessuto cartilagineo per mantenere aperti i passaggi durante la respirazione.
I bronchi si dividono in due principali rami bronchiali, noti come bronchi primari o lobari, che servono ciascuno un lobo polmonare distinto. Questi si suddividono ulteriormente in bronchi secondari o segmentali, e quindi in bronchioli più piccoli, fino a raggiungere i sacchi alveolari dove ha luogo lo scambio di gas tra l'aria inspirata e il sangue.
Le malattie che colpiscono i bronchi possono causare problemi respiratori significativi, come la bronchite cronica o l'asma bronchiale.
Il lavaggio broncoalveolare (BAL, Bronchoalveolar Lavage) è una procedura diagnostica utilizzata per raccogliere cellule e fluidi dai polmoni. Viene eseguita durante una broncoscopia, che consiste nell'introdurre un tubo flessibile e sottile con una telecamera alla sua estremità (broncoscopio) attraverso la gola e nella trachea fino ai bronchi più piccoli.
Durante questa procedura, il medico inserisce una soluzione salina sterile nel bronco attraverso il broncoscopio e quindi aspira delicatamente il fluido di ritorno. Questo fluido contiene cellule e sostanze chimiche provenienti dai polmoni e dagli alveoli, che possono fornire informazioni preziose su diversi stati patologici dei polmoni, come l'infiammazione, l'infezione o il cancro.
Il lavaggio broncoalveolare è particolarmente utile per diagnosticare e monitorare le malattie polmonari interstiziali, le infezioni polmonari difficili da trattare, i tumori polmonari e altre condizioni polmonari. Tuttavia, come con qualsiasi procedura medica, esistono alcuni rischi associati al lavaggio broncoalveolare, come la possibilità di febbre, tosse, dolore toracico o sanguinamento minimo. Il medico discuterà questi rischi con il paziente prima della procedura.
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Polmonare9
- L' enfisema polmonare è una patologia che, causando la distruzione degli alveoli polmonari, può portare alla morte. (salutedintorni.it)
- Uomo dalle tante donne (sullo schermo) ed una sola mo-glie nella vita, muore a causa di un enfisema polmonare. (comingsoon.it)
- all'origine di molte infezioni respiratorie acute e croniche, bronco-pneumopatie croniche ostruttive, enfisema polmonare. (italiasalute.it)
- Meccanismo di azione: La N-acetil-L-cisteina (NAC) esercita un'intensa azione mucolitico-fluidificante sulle secrezioni mucose e mucopurulente depolimerizzando i complessi mucoproteici e gli acidi nucleici che danno vischiosità alla componente vitrea e purulenta dell'escreto: questo principio attivo viene dunque utilizzato nel trattamento delle affezioni respiratorie caratterizzate da ipersecrezione densa e vischiosa: bronchite acuta, bronchite cronica e sue riacutizzazioni, enfisema polmonare, mucoviscidosi e bronchiectasie. (pazienti.it)
- Muore pere enfisema polmonare a 85 anni, nel 2010. (cinekolossal.com)
- Inoltre, i polmoni si gonfiano eccessivamente perché il tessuto polmonare intorno agli alveoli viene distrutto, compromettendo lo scambio di gas (enfisema). (eoc.ch)
- Enfisema Forse non è impossibile non solo gestire la malattia, prevenirne l'aggravamento ed aumentare l'ossigenazione dell'organismo, ma anche indurre una rigenerazione almeno parziale del tessuto polmonare distrutto. (dottoressafiammaferraro.it)
- Bene, tra i pazienti con BPCO poi, ci sono quelli che hanno ad esempio, l' enfisema polmonare , che consiste in una malattia polmonare cronica caratterizzata dalla progressiva distruzione, dal progressivo consumo nel tempo, di alcune strutture polmonari che servono a respirare, e questo progressivo deterioramento anatomico e funzionale del polmone riduce nel tempo gli scambi respiratori, gli scambi di ossigeno e anidride carbonica tra aria e sangue. (medicinadelrespiro.it)
- Malattie che inducono ipossia cronica (quali bronchite cronica, enfisema, apnee del sonno , malattie cardiovascolari croniche, ipertensione polmonare) e alcuni tumori che producono eritroproteina, sono eventuali cause. (materdomini.it)
Bronchite3
- Questo tipo di enfisema colpisce maggiormente i forti fumatori e si associa spesso alla condizione di bronchite cronica (nel qual caso si parla di BPCO). (wikipedia.org)
- Il fumo regolare di sigaro aumenta il rischio di malattie polmonari, tra cui enfisema e bronchite cronica. (salus.it)
- Bronchite, enfisema e asma sono le difficoltà respiratorie croniche di cui soffre più del 20% della popolazione over 65. (centroanzianimontalto.it)
Bolloso1
- Mi hanno diagnosticato un enfisema bolloso 2 mesi fa. (paginemediche.it)
Edema1
- Nel rapporto dell'autopsia di Grant, i medici hanno notato che i suoi polmoni erano "pesanti", con edema, congestione e lieve enfisema. (handsoffcain.info)
Possono1
- Si possono distinguere 4 tipi di enfisema: Centroacinoso Panacinoso Parasettale Irregolare I primi due rivestono una importanza maggiore dal punto di vista clinico. (wikipedia.org)
Inoltre1
- Inoltre, la stessa elastasi può provocare l'insorgenza di enfisema. (wikipedia.org)
Pazienti1
- 2002. Volume 5 Number 2.ISSN: 1524-0274 Studio TC del polmone Altri progetti Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su enfisema Associazione nazionale Alfa1-at Onlus (Associazione di pazienti deficit di Alfa1 Antitripsina), su alfa1at.com. (wikipedia.org)
Possibili1
- Altre possibili manifestazioni cliniche comprendono enfisema , crepitii e atelettasie . (wikipedia.org)
Bronchioli1
- Esse si depositano a dipendenza della loro grandezza nei bronchi/bronchioli e causano un'atelectasia e un enfisema post-stenotici. (wikipedia.org)
Cronica4
- Questo tipo di enfisema colpisce maggiormente i forti fumatori e si associa spesso alla condizione di bronchite cronica (nel qual caso si parla di BPCO). (wikipedia.org)
- L enfisema è una patologia polmonare ostruttiva cronica che si verifica quando le microscopiche sacche d aria del polmone vengono gradualmente distrutti causando difficoltà di respirazione anche a riposo. (medicinaoltre.com)
- I pazienti affetti da BPCO soffrono spesso anche di bronchite cronica e di enfisema polmonare, due condizioni che aggravano i sintomi e peggiorano la qualità di vita di chi ne soffre. (prezzisalute.com)
- La BPCO è quasi sempre accompagnata da bronchite cronica ed enfisema polmonare , trattandosi di una complicanza delle suddette condizioni. (prezzisalute.com)
Malattie4
- L utilizzo del sistema Chartis per pianificare il trattamento con valvole endobronchiali può portare notevoli benefici ai pazienti con enfisema, in termini di miglioramento della funzione polmonare e della qualità di vita ha affermato il Professor Felix Herth, MD, Ph.D., FCCP, Presidente e Direttore dell'Istituto di cura delle malattie respiratorie e polmonari presso la clinica Thoraxklinik, Università di Heidelberg, Germania. (medicinaoltre.com)
- I dati ottenuti dallo studio Chartis hanno chiaramente dimostrato che il trattamento con valvole endobronchiali (EBV) svolge un ruolo estremamente importante nella gestione dell enfisema ha affermato Dirk-Jan Slebos, MD, Ph.D., Dipartimento di Malattie Polmonari, University Medical Center, Groningen, e co-sperimentatore dello studio. (medicinaoltre.com)
- Valutazione per la riabilitazione dei pazienti con altre patologie polmonari (enfisema polmonare, malattie interstiziali). (riminitoday.it)
- Ad esempio, può accadere che una stessa persona soffra contemporaneamente di enfisema e di scompenso cardiaco e che entrambe queste malattie provochino difficoltà a respirare. (issalute.it)
Asma2
- In caso di rinorrea è bene chiamare il medico se il problema persiste da più di 10 giorni, se si ha febbre alta, se il muco è verdognolo, se si soffre di asma o di enfisema e in caso di trauma cranico. (humanitas.it)
- Altre situazioni in cui è necessario fare affidamento al medico è quando già si soffre di asma o di enfisema o nelle eventalità in cui il naso che cola si è manifestato per la prima volta dopo avere subito un trauma cranico . (pianetamamma.it)
Lobi superiori1
- Si evidenzia una condizione di enfisema centrolobulare e parasettale nei lobi superiori e nei segmenti apicali dei lobi inferiori. (corriere.it)
Malattia1
- L enfisema costituisce inoltre un problema economico di rilevanti proporzioni in quanto incide fortemente sul sistema della sanità globale a causa di milioni di ore lavorative perse ogni anno, terapie costose e scarsamente efficaci e frequenti ricoveri ospedalieri dovuti alla malattia. (medicinaoltre.com)
Condizione1
- l' enfisema è una condizione di degenerazione della struttura degli alveoli polmonari che vengono gradualmente distrutti. (neogen.it)
Trattamento2
- Che cos'e' l'enfisema e il nuovo trattamento, uno studio di ricerca conferma che la terapia minimamente invasiva sviluppata da Pulmonx permette di trattare efficacemente l enfisema. (medicinaoltre.com)
- Questi dati definitivi confermano che l utilizzo del sistema di valutazione polmonare Chartis® per pianificare il trattamento con le valvole Zephyr® è essenziale per ottenere un trattamento efficace dell enfisema con valvole endobronchiali (EBV). (medicinaoltre.com)
Causa3
- L enfisema polmonare ostruttivo cronico (COPD) è una causa diffusa di invalidità e un grave problema a livello di sanità pubblica. (medicinaoltre.com)
- L Organizzazione Mondiale della Sanità ha determinato che attualmente l enfisema è la quarta causa di decesso al mondo e si prevede che nel 2030 sarà la terza causa. (medicinaoltre.com)
- Ma sta spesso male a causa di questi dolori, che dopo vari accessi al pronto soccorso hanno dedotto che la causa sia solo l enfisema. (corriere.it)
Marito1
- Buongiorno, mio marito che ha 47 anni, da qualche anno ha scoperto di avere enfisema polmonare. (corriere.it)
Paziente1
- Biagio Carlucci dell' Unità Operativa di Pneumologia, hanno impiantato per via endoscopica 3 valvole endobronchiali in un paziente affetto da grave enfisema polmonare bolloso, non in grado di essere sottoposto ad intervento chirurgico classico di resezione polmonare. (sassiland.com)