Un tumore benigno derivante da una malformazione congenita del sistema linfatico. Lymphangioendothelioma è un tipo di lymphangioma in cui le cellule endoteliali sono i componenti dominanti.
Una crescita cistica provenienti da del tessuto linfatico, e si trova di solito nel collo, ascella, o all'inguine.
Liofilizzato low-virulence una preparazione di un ceppo di Streptococcus pyogenes (SU) (S. hemolyticus inattivato da riscaldamento con la penicillina G. E 'stato proposto come un agente antineoplastico noncytotoxic system-stimulating immunitario a causa della sua attività.
Un raro tumore intra-addominale cisti Mesenterica al mesentere. Di solito sono benigne e può essere molto grande piena di liquido (2000 ml).
Tumore o cancro del mediastino.
Torsione nell ’ intestino (intestini) che possono causare OBSTRUCTION intestinale.
Tumori o tumore del SPLEEN.
Uno strato del peritoneo viscere addominale che si attacca alla parete addominale e porge loro vene e nervi.
Tumore o cancro nel digiuno regione dell'intestino tenue (intestino, piccolo).
Sindrome da dolore addominale acuto e 'grave e rapido, locali e l ’ insorgenza dell ’ addome acuto. Possono essere causate da vari disturbi, ferite o malattie.
Un disordine congenito caratterizzata da una triade di emangioma malformazioni (capillari), malformazioni (aneurisma arterovenoso), e tessuti molli o ipertrofia ossuto dell'arto. Questa sindrome è causata da mutazioni nel gene che codifica una forte VG5Q angiogenesi stimolatore.
Rapida crescita lesione vascolare lungo la linea mediana asse del collo, parte superiore del tronco e arti caratterizzata da CONSUMPTION coagulopatia; trombocitopenia; e l'anemia emolitica. È spesso associato a infantile Kaposiform HEMANGIOENDOTHELIOMA e di altri tumori vascolari quali angioma trapuntato.
La presenza di un eccessivamente grande lingua, che possono essere congenite o potrebbero sviluppare come risultato di un tumore o edema a causa di ostruzione dei vasi linfatici, o potrebbe verificarsi in associazione con hyperpituitarism o acromegalia. Potrebbe anche essere associate a malocclusion perche 'di pressione della lingua sui denti. (Dal Jablonski, Dictionary of Dentistry, 1992)
Neoplasie della pelle e ossa orbita e contenuto tranne l'occhio.
Iniezioni introdotto direttamente in lesioni localizzate.
Un neoplasma derivato dai vasi sanguigni, caratterizzato da numerosi importanti cellule endoteliali e in aggregati individualmente, e come la fodera di congeries vascolari tubi e canali. Hemangioendotheliomas sono relativamente rari e di affezioni maligne (tra benigno hemangiomas e convenzionale angiosarcomas). Tali fatti incidano uomini e donne di equamente e si sono raramente sviluppati nell'infanzia. (Dal Stedman, 25 Ed; Holland et al., Cancer Medicine, Ed, 3D p1866)
Informazioni imprevisti scoperto nel corso di test o cure mediche. Usato in discussioni di informazioni che possono essere sociale o le conseguenze psicologiche, come quando e 'scoperto che il padre biologico di un bambino e' qualcun altro oltre il padre putativo, o che una persona ad un test di una malattia o disturbo, presenta o è a rischio per qualcos'altro.
Tumore o cancro del maschio GENITALIA.
Le neoplasie retroperitoneali sono tumori rari ma diversificati che si sviluppano nel retroperitoneo, lo spazio dietro la cavità addominale, che possono essere benigni o maligni e di origine varia, come ad esempio linfomi, sarcomi o tumori neuroendocrini.
Tumore o cancro della vagina.
Tumori o tumore del peritoneo.
Tomografia a raggi X usando un algoritmo del computer di ricostruire l'immagine.

Un linfangioma è un tipo raro di tumore benigno che si sviluppa nei vasi linfatici, che sono parte del sistema immunitario e aiutano a combattere le infezioni e a drenare i fluidi corporei. I linfangiomi si verificano più comunemente nel collo, nelle ascelle o nella zona inguinale, ma possono svilupparsi anche in altre parti del corpo.

Questi tumori si formano durante lo sviluppo fetale quando i vasi linfatici non riescono a connetterssi correttamente al sistema linfatico principale. Di solito compaiono alla nascita o entro il primo anno di vita, sebbene possano svilupparsi anche in età adulta.

I linfangiomi possono presentarsi come masse singole o multiple, morbide e traslucide, che possono crescere nel tempo. Possono anche causare sintomi come dolore, difficoltà a deglutire o respirare se si trovano in aree vicine alle vie respiratorie o digestive.

Il trattamento dei linfangiomi dipende dalla loro posizione e dimensione. Le opzioni di trattamento includono la chirurgia per rimuovere il tumore, la scleroterapia (un procedimento in cui vengono iniettati nella massa sostanze chimiche che causano il restringimento dei vasi linfatici) e la radiofrequenza (un trattamento che utilizza energia ad alta frequenza per distruggere le cellule tumorali). In alcuni casi, il monitoraggio periodico può essere raccomandato se il linfangioma non causa sintomi o problemi di salute.

Il linfangioma cistico, noto anche come linfangioma semplice o idrocistoma, è un tipo raro di tumore benigno che si sviluppa dai vasi linfatici. Si presenta principalmente alla nascita o nei primi due anni di vita, sebbene possa manifestarsi anche in età adulta.

Questa condizione si caratterizza per la formazione di sacche piene di liquido linfatico sotto la pelle o nelle mucose, come quelle del cavo orale, della lingua o dell'orecchio. Questi sacchi possono variare in dimensioni, da pochi millimetri a diversi centimetri di diametro.

Il linfangioma cistico è spesso asintomatico, ma può causare sintomi quali gonfiore, dolore o sensazione di pesantezza nella zona interessata, infezioni ricorrenti e difficoltà a deglutire o parlare, se situato nel cavo orale o alla base della lingua.

La diagnosi si basa sull'esame fisico e su tecniche di imaging come l'ecografia, la risonanza magnetica nucleare (RMN) o la tomografia computerizzata (TC). Il trattamento può essere chirurgico, con l'asportazione del sacco pieno di liquido, o endovascolare, con l'utilizzo di sostanze sclerosanti per chiudere il sacco. Tuttavia, la recidiva è comune dopo la rimozione chirurgica, soprattutto se non vengono asportati tutti i residui del sacco.

"Picibanil", noto anche come "Okinawa Ointment" o "Streptococcus faecalis fermentation product", è un farmaco topico derivato dalla fermentazione del batterio Streptococcus faecalis. Viene utilizzato principalmente in Giappone per trattare le ulcere cutanee, comprese quelle causate dal diabete e da altre condizioni.

La crema Picibanil contiene una miscela di sostanze chimiche prodotte durante la fermentazione del batterio, tra cui acidi organici, peptidi e vitamine. Si ritiene che queste sostanze abbiano proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e stimolanti la crescita dei tessuti, il che può aiutare a promuovere la guarigione delle ferite.

Nonostante l'uso diffuso in Giappone, non ci sono molti studi clinici controllati che supportino l'efficacia di Picibanil rispetto ad altri trattamenti per le ulcere cutanee. Inoltre, il farmaco non è ampiamente disponibile al di fuori del Giappone.

Una cisti mesentereica è una sacca piena di fluido che si forma nel mesentere, la membrana che collega il piccolo intestino al retroperitoneo. Queste cisti possono essere congenite o acquisite. Le cisti congenite sono generalmente presenti dalla nascita ma possono non causare sintomi fino all'età adulta. Le cisti acquisite possono svilupparsi a seguito di un'infezione, trauma o infiammazione.

Le cisti mesenteriche possono variare in dimensioni, da pochi millimetri a diverse decine di centimetri. Possono essere asintomatiche e scoperte occasionalmente durante esami radiologici per altre condizioni. Tuttavia, se sufficientemente grandi, possono causare sintomi come dolore addominale, nausea, vomito, perdita di appetito e stipsi.

Il trattamento dipende dalle dimensioni della cisti, dai sintomi associati e dalla probabilità di complicazioni. Le piccole cisti asintomatiche possono essere monitorate nel tempo. Le cisti più grandi o sintomatiche possono richiedere un intervento chirurgico per rimuoverle.

Le neoplasie del mediastino si riferiscono a un gruppo eterogeneo di tumori che si sviluppano nel mediastino, la regione situata nella parte centrale del torace tra i due polmoni. Il mediastino contiene una varietà di organi e tessuti, come il cuore, l'esofago, la trachea, i vasi sanguigni e linfatici, il timo e i nervi.

A seconda della localizzazione e del tipo di cellule tumorali, le neoplasie del mediastino possono essere classificate in:

1. Neoplasie del mediastino anteriore: Queste neoplasie si sviluppano nella parte anteriore del mediastino, dove è presente il timo. Il timo è un organo linfatico che produce linfociti T, una componente importante del sistema immunitario. I tumori del timo possono essere benigni (come i timomi) o maligni (come il carcinoma a cellule squamose del timo e il linfoma di Hodgkin).
2. Neoplasie del mediastino medio: Queste neoplasie si sviluppano nella parte centrale del mediastino, che contiene vasi sanguigni e linfatici importanti, tra cui la vena cava superiore e il dotto toracico. I tumori di questa regione possono essere primitivi (origine dal mediastino) o secondari (metastasi da altri organi). Tra i tumori primitivi più comuni ci sono il teratoma, il germinoma e il linfangioma.
3. Neoplasie del mediastino posteriore: Queste neoplasie si sviluppano nella parte posteriore del mediastino, che contiene la colonna vertebrale, i nervi simpatici e i vasi sanguigni. I tumori di questa regione possono derivare da tessuti nervosi (neurinomi), vasi sanguigni (emangiomi) o essere metastasi da altri organi.

I sintomi associati alle neoplasie del mediastino dipendono dalla localizzazione e dall'estensione della massa tumorale. Possono includere tosse secca, respiro affannoso, dolore toracico, dispnea, sudorazione notturna, perdita di peso involontaria e febbre. La diagnosi prevede l'esecuzione di esami di imaging come la radiografia del torace, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica nucleare (RMN). L'approccio terapeutico dipende dal tipo e dallo stadio della neoplasia e può prevedere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o una combinazione di questi trattamenti.

Il volvolo intestinale è una condizione patologica rara ma grave in cui un segmento dell'intestino si torce su se stesso, formando una struttura a forma di cavatappi. Questo giro sull'asse lungo può causare un'ostruzione intestinale, interrompendo il flusso del contenuto intestinale e dei fluidi digestivi. Inoltre, se la circolazione sanguigna nel segmento intestinale colpito è compromessa, si può verificare una necrosi ischemica (morte dei tessuti a causa della mancanza di apporto di sangue).

I due segmenti intestinali maggiormente interessati dal volvolo sono il colon sigmoide e il jejuno-ileo. Il volvolo del colon sigmoide rappresenta circa l'80% dei casi totali, mentre quello del jejuno-ileo costituisce il restante 20%.

Le cause del volvolo intestinale possono essere congenite o acquisite. Tra le cause congenite vi sono malrotazioni intestinali o anomalie della posizione e della lunghezza dei mesenteri (le membrane che collegano l'intestino al resto del corpo). Le cause acquisite includono aderenze intestinali, neoplasie, gravidanza, interventi chirurgici precedenti e patologie che causano distensione dell'intestino, come l'ileo paralitico o l'impaction fecale.

I sintomi del volvolo intestinale possono variare a seconda della gravità e della durata della condizione. Tra i sintomi più comuni vi sono dolore addominale acuto, nausea, vomito, distensione addominale, febbre, tachicardia e diminuzione dei rumori intestinali. Nei casi più gravi, possono verificarsi sanguinamento rettale, shock settico o peritonite (infiammazione della membrana che riveste la cavità addominale).

La diagnosi del volvolo intestinale si basa su una combinazione di anamnesi, esame fisico, imaging radiologici e, in alcuni casi, esami di laboratorio. Tra gli esami radiologici utilizzati per la diagnosi vi sono la radiografia addominale, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica nucleare (RMN).

Il trattamento del volvolo intestinale dipende dalla gravità e dall'entità della condizione. Nei cassi meno gravi, il trattamento può essere conservativo e prevedere l'utilizzo di fluidi endovenosi, antidolorifici, antibiotici e decompressione dell'intestino mediante sondaggio nasogastrico o clisma. Nei casi più gravi, è necessario un intervento chirurgico d'emergenza per ripristinare la circolazione sanguigna nell'intestino e prevenire complicanze come la necrosi intestinale o la sepsi.

La prognosi del volvolo intestinale dipende dalla gravità della condizione, dall'entità dei danni all'intestino e dal tempestivo intervento terapeutico. Nei casi meno gravi, il trattamento conservativo può essere sufficiente per la guarigione completa. Nei casi più gravi, tuttavia, possono verificarsi complicanze come la necrosi intestinale o la sepsi, che possono compromettere la prognosi e richiedere un intervento chirurgico d'emergenza.

In sintesi, il volvolo intestinale è una condizione patologica caratterizzata dalla torsione dell'intestino su se stesso, che può causare ostruzione intestinale e compromissione della circolazione sanguigna nell'intestino. La diagnosi si basa sulla combinazione di anamnesi, esame fisico, imaging radiologici ed esami di laboratorio. Il trattamento dipende dalla gravità della condizione e può variare dal trattamento conservativo al intervento chirurgico d'emergenza. La prognosi è influenzata dalla gravità della condizione, dall'entità dei danni all'intestino e dal tempestivo intervento terapeutico.

Le neoplasie della milza, noto anche come tumori della milza, si riferiscono a un gruppo eterogeneo di condizioni caratterizzate dalla crescita anomala e non regolamentata delle cellule all'interno della milza. Questi tumori possono essere benigni (non cancerosi) o maligni (cancerosi).

I tumori benigni della milza, come ad esempo i hemangioma o linfangiomi, sono relativamente rari e spesso non causano sintomi. Di solito vengono scoperti casualmente durante indagini radiologiche per altre condizioni.

Al contrario, i tumori maligni della milza, come il Linfoma di Hodgkin o Non-Hodgkin e il Linfosarcoma primitivo della milza, sono più aggressivi e possono causare una serie di sintomi, tra cui dolore addominale, sensazione di pienezza, perdita di peso involontaria, febbre, sudorazione notturna e anemia.

La diagnosi di neoplasie della milza si basa di solito su una combinazione di esami di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RM), ecografie, ed eventualmente biopsie per l'analisi istologica. Il trattamento dipende dal tipo e dallo stadio del tumore, ma può includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o una combinazione di questi approcci.

E' importante sottolineare che le neoplasie della milza sono relativamente rare e che molte altre condizioni possono causare sintomi simili. Pertanto, è fondamentale consultare un medico specialista per una corretta diagnosi e gestione del caso.

Il mesentere è una struttura anatomica dell'apparato digerente che connette il piccolo intestino (ileo e jejuno) al tronco del corpo. Si tratta di una piega del peritoneo, la membrana sierosa che riveste la cavità addominale, che forma una struttura simile a una falda che si estende dal dietro dell'ombelico verso il basso, fino all'ilo dell'intestino crassoo.

Il mesentere contiene vasi sanguigni, linfatici e nervosi che forniscono nutrienti, ossigeno e innervazione al piccolo intestino. Inoltre, il mesentere fornisce anche una certa mobilità al piccolo intestino, permettendogli di muoversi e cambiare posizione all'interno dell'addome.

Lesioni o malattie che colpiscono il mesentere, come infiammazioni, tumori o trombosi, possono causare sintomi come dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. La diagnosi e il trattamento di queste condizioni richiedono spesso l'intervento di un chirurgo specializzato in patologie gastrointestinali.

Le neoplasie del digiuno si riferiscono a un gruppo eterogeneo di tumori che si sviluppano nel digiuno, che è la porzione dell'intestino tenue situata tra il duodeno e il colon. Il digiuno è composto da tre parti: il digiuno prossimale (prima parte), il digiuno medio e il digiuno distale (terza parte).

Le neoplasie del digiuno possono essere benigne o maligne. Le neoplasie benigne comuni del digiuno includono adenomi tubulovillosi, polipi giovanili e lipomi. Questi tumori raramente si diffondono o causano sintomi gravi, ma possono a volte trasformarsi in tumori maligni.

Le neoplasie maligne del digiuno includono carcinoidi, linfomi, adenocarcinomi e sarcomi. I carcinoidi sono i tumori più comuni del digiuno e spesso si sviluppano dalle cellule delle ghiandole endocrine dell'intestino tenue. Questi tumori possono secernere sostanze chimiche attive che causano sintomi come diarrea, dolore addominale e arrossamento del viso (flushing).

Gli adenocarcinomi sono meno comuni delle neoplasie benigne o dei carcinoidi, ma sono i tumori maligni più aggressivi del digiuno. Questi tumori si sviluppano dalle cellule epiteliali che rivestono l'interno del digiuno e possono causare sintomi come dolore addominale, perdita di peso e sangue nelle feci.

I linfomi sono tumori che si sviluppano dalle cellule del sistema immunitario e possono manifestarsi in qualsiasi parte dell'intestino tenue, compreso il digiuno. I sarcomi sono tumori rari che si sviluppano dalle cellule dei tessuti connettivi dell'intestino tenue.

Il trattamento delle neoplasie del digiuno dipende dal tipo e dallo stadio del tumore. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o una combinazione di questi approcci. In alcuni casi, il trattamento può anche prevedere la terapia mirata o l'immunoterapia.

L'addome acuto è un termine medico utilizzato per descrivere una condizione caratterizzata da un improvviso e intenso dolore addominale che può essere accompagnato da altri sintomi come nausea, vomito, febbre, perdita di appetito, alterazioni dell'alvo o della minzione.

Il dolore addominale acuto può avere diverse cause, tra cui l'infiammazione, l'infezione, l'ischemia, l'ostruzione intestinale o la perforazione di un organo addominale. Alcune delle condizioni più comuni che possono causare addome acuto includono l'appendicite, la colecistite, la pancreatite, la diverticolite, l'occlusione intestinale e la peritonite.

Il trattamento dell'addome acuto dipende dalla causa sottostante. Può includere farmaci antidolorifici, antibiotici, fluidi endovenosi, intervento chirurgico o altri trattamenti specifici per la condizione sottostante.

È importante cercare immediatamente assistenza medica se si sperimenta dolore addominale acuto, soprattutto se è accompagnato da febbre alta, nausea o vomito persistenti, cambiamenti nella frequenza delle urine o del movimento intestinale, o se il dolore si irradia alla schiena, alle spalle o alle gambe.

La Sindrome di Klippel-Trenaunay-Weber, nota anche come sindrome di Klippel-Trénaunay o sindrome KTS, è una malformazione vascolare congenita rara che colpisce i vasi sanguigni, i linfatici e i tessuti molli. I suoi segni e sintomi principali includono:

1. Capillary malformation (CM): un'area di pelle arrossata o macchiata a causa della dilatazione dei piccoli vasi sanguigni (capillari). Questa area cutanea è spesso presente dalla nascita e può aumentare di dimensioni durante la crescita.
2. Venous and lymphatic malformations: dilatazioni anomale delle vene superficiali o profonde, che possono causare dolore, gonfiore, varici o ulcere cutanee. Le malformazioni linfatiche possono portare a linfedema (gonfiore dei tessuti molli) e infezioni ricorrenti.
3. Overgrowth of soft tissues and bones: un'eccessiva crescita di tessuti molli e ossa nelle aree interessate dalle malformazioni vascolari, che può causare asimmetria corporea, deformità ossee e problemi ortopedici.

La sindrome di Klippel-Trenaunay-Weber è una condizione sporadica, il che significa che non viene ereditata dai genitori. Si ritiene che sia causata da mutazioni genetiche casuali durante lo sviluppo embrionale. Non esiste una cura specifica per questa sindrome, ma il trattamento è mirato a gestire i singoli segni e sintomi. Può includere terapia fisica, farmaci per alleviare il dolore o l'infiammazione, interventi chirurgici per correggere le deformità ossee o riparare i vasi sanguigni danneggiati, e la compressione elastica per controllare il linfedema.

La sindrome di Kasabach-Merritt è una rara condizione medica caratterizzata da un'associazione tra un emangioma kaposiforme (un tumore benigno dei vasi sanguigni) e una grave trombocitopenia (diminuzione del numero di piastrine nel sangue). Questa sindrome si verifica principalmente nei neonati e nei bambini piccoli, con un'età media alla presentazione di 3-6 mesi.

L'emangioma kaposiforme associato alla sindrome di Kasabach-Merritt è generalmente più grande, più profondo e più infiltrante rispetto agli emangiomi tipici. La lesione cutanea può apparire come una macchia piatta o una massa rilevata, spesso con un aspetto violaceo o bluastro.

La trombocitopenia grave che si verifica nella sindrome di Kasabach-Merritt è causata dalla consumazione delle piastrine all'interno del letto vascolare anormale dell'emangioma kaposiforme. Ciò può portare a un aumentato rischio di sanguinamento, che può essere potenzialmente fatale se non trattato in modo tempestivo ed efficace.

La diagnosi della sindrome di Kasabach-Merritt si basa sulla presenza di un emangioma kaposiforme e una trombocitopenia grave, insieme ad altri criteri diagnostici specifici. Il trattamento può includere farmaci come la propranololo, la corticosteroidi o il vincristina, nonché interventi chirurgici per rimuovere l'emangioma kaposiforme. In alcuni casi, la terapia con embolizzazione dei vasi sanguigni può essere utilizzata per ridurre il flusso di sangue all'interno della lesione e controllare il sanguinamento.

La macroglossia è una condizione medica caratterizzata da un'ingrossamento o un aumento delle dimensioni della lingua. Questa condizione può causare varie complicazioni, come difficoltà nella deglutizione, nella masticazione e nel parlare. In alcuni casi, la macroglossia può anche portare a problemi respiratori, specialmente durante il sonno, poiché la lingua ingrossata può ostruire le vie aeree superiori.

La causa della macroglossia può variare. In alcuni casi, è presente dalla nascita e può essere associata a sindromi genetiche o malformazioni congenite. Altre cause di macroglossia possono includere processi infiammatori, tumori benigni o maligni della lingua, accumulo di sostanze anormali nella lingua (come nel caso dell'amiloidosi), o lesioni nervose che controllano i muscoli della lingua.

Il trattamento della macroglossia dipende dalla causa sottostante. In alcuni casi, il trattamento può comportare la rimozione parziale o totale della lingua (glossectomia). Tuttavia, questo intervento chirurgico è solitamente riservato ai casi gravi in cui sono presenti complicazioni significative. In altri casi, il trattamento può comportare la gestione delle cause sottostanti, come l'infiammazione o i tumori, al fine di ridurre le dimensioni della lingua.

Le neoplasie dell'orbita si riferiscono a tumori benigni o maligni che si sviluppano all'interno della cavità orbitaria, lo spazio situato nella parte posteriore del bulbo oculare che contiene i muscoli, i nervi e i vasi sanguigni che servono l'occhio. Questi tumori possono originarsi dalle strutture presenti all'interno dell'orbita stessa, come ad esempio i muscoli, i nervi o i vasi sanguigni, oppure possono diffondersi dall'esterno verso l'orbita a partire da altre sedi del corpo.

Le neoplasie dell'orbita possono causare diversi segni e sintomi, tra cui:

* Proptosi o esoftalmo: protrusione anormale dell'occhio in avanti rispetto all'orbita
* Diplopia o visione doppia: percezione di due immagini sovrapposte di un singolo oggetto
* Restrizione del movimento oculare: difficoltà a muovere l'occhio in tutte le direzioni
* Dolore o sensazione di pressione nell'orbita
* Visione offuscata o perdita della vista
* Gonfiore, rossore o calore nella regione orbitaria
* Debolezza o intorpidimento dei muscoli facciali

Il trattamento delle neoplasie dell'orbita dipende dal tipo di tumore, dalle dimensioni e dalla sua localizzazione. Le opzioni terapeutiche possono includere la chirurgia per rimuovere il tumore, la radioterapia o la chemioterapia per ridurne le dimensioni o distruggere le cellule tumorali. In alcuni casi, può essere necessario un approccio multidisciplinare che combini più di una di queste opzioni terapeutiche.

Le iniezioni intralesionali sono un tipo specifico di procedura di iniezione in cui un farmaco o un agente terapeutico viene iniettato direttamente nel tessuto interessato da una lesione, come un'area infiammatoria, un tumore o una cisti. Questo metodo consente di consegnare il farmaco direttamente al sito interessato, massimizzando l'esposizione del farmaco alla lesione e minimizzando l'esposizione sistemica al farmaco, il che può aiutare a ridurre gli effetti avversi.

Le iniezioni intralesionali possono essere utilizzate per trattare una varietà di condizioni, come le verruche, i nevi melanocitici atipici, il carcinoma a cellule basali, la sarcoidosi e altre lesioni infiammatorie o infettive. Alcuni esempi di farmaci comunemente utilizzati per le iniezioni intralesionali includono la bleomicina, il cortisone, il fluorouracile e il methotrexate.

È importante che le iniezioni intralesionali siano eseguite da un operatore sanitario esperto e qualificato, come un medico o un infermiere, per minimizzare il rischio di complicanze, come l'infezione, l'infiammazione e la lesione dei tessuti circostanti. Inoltre, è fondamentale che la dimensione della lesione, la profondità dell'iniezione e la dose del farmaco siano adeguatamente valutate e calcolate per garantire l'efficacia e la sicurezza della procedura.

L'emangioendotelioma è un tumore raro e aggressivo che si sviluppa dai vasi sanguigni. Di solito colpisce la pelle o i tessuti molli, ma può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, compresi polmoni, fegato, cuore, muscoli scheletrici e osso.

Esistono diversi tipi di emangioendotelioma, tra cui l'emangioendotelioma epitelioide, il chemiomixoma capillare e il granuloma piogenico atipico. Questi tumori possono variare notevolmente nelle dimensioni, dal millimetro al decimetro.

I sintomi variano a seconda della localizzazione del tumore, ma spesso includono un nodulo o una massa dolorosa, arrossamento, gonfiore e fuoriuscita di sangue dalla lesione. L'emangioendotelioma può anche causare sintomi sistemici come affaticamento, perdita di peso e febbre se il tumore si è diffuso ad altri organi.

Il trattamento dell'emangioendotelioma dipende dalla localizzazione del tumore, dalle dimensioni e dall'estensione della malattia. La chirurgia è spesso il trattamento principale per rimuovere il tumore, ma la radioterapia e la chemioterapia possono essere utilizzate in alcuni casi.

L'emangioendotelioma può essere difficile da diagnosticare a causa della sua rarità e della varietà di presentazioni cliniche. Una biopsia del tessuto sospetto è spesso necessaria per confermare la diagnosi e determinare il tipo di tumore.

In medicina, il termine "reperti occasionali" si riferisce a segni, sintomi o risultati di test di laboratorio o di imaging che compaiono occasionalmente in soggetti asintomatici o con lievi disturbi. Questi reperti non sono considerati correlati alla condizione attuale del paziente e spesso non richiedono alcun trattamento specifico.

Ad esempio, durante un'ecografia addominale di routine, potrebbe essere riscontrata la presenza di una piccola cisti renale che non causa alcun sintomo o disturbo al paziente. Questa cisti è quindi considerata un reperto occasionale.

Tuttavia, in alcuni casi, questi reperti occasionali potrebbero indicare la presenza di una malattia sottostante che non si è ancora manifestata clinicamente. Pertanto, i medici possono decidere di monitorare attentamente l'evoluzione di tali reperti nel tempo per escludere qualsiasi potenziale rischio per la salute del paziente.

Le neoplasie dell'apparato genitale maschile si riferiscono a un gruppo eterogeneo di condizioni caratterizzate dalla crescita cellulare anomala e incontrollata all'interno degli organi riproduttivi maschili. Questi includono:

1. **Cancro alla prostata**: è il tumore più comune negli uomini e di solito si sviluppa lentamente, spesso senza causare sintomi nelle fasi iniziali. Nei casi avanzati, può provocare dolore, difficoltà nella minzione o problemi sessuali.

2. **Cancro al testicolo**: di solito colpisce i giovani uomini tra i 15 e i 35 anni. I sintomi includono un nodulo indolore nello scroto, dolore o disagio nello scroto o nell'addome inferiore, accumulo di liquido nello scroto (idrocele) e disagio al petto o alla parte superiore dell'addome.

3. **Cancro alla vescica**: sebbene più comune nelle donne, gli uomini possono anche sviluppare questo tipo di cancro. I sintomi includono sangue nelle urine, dolore o bruciore durante la minzione, frequente bisogno di urinare e difficoltà a urinare.

4. **Cancro al pene**: è una forma rara di cancro che si sviluppa sul pene. I sintomi includono cambiamenti nella pelle del pene, come eruzioni cutanee o ulcere, dolore e difficoltà nell'erezione.

5. **Cancro al colon-retto**: sebbene colpisca entrambi i sessi, è importante menzionare che gli uomini hanno un rischio maggiore di sviluppare questo tipo di cancro. I sintomi includono cambiamenti nelle abitudini intestinali, come la stitichezza o la diarrea persistente, sangue nelle feci, dolore addominale e perdita di peso inspiegabile.

È fondamentale sottolineare che questi non sono i soli tipi di cancro che possono colpire gli uomini. Ogni persona dovrebbe consultare un medico se nota qualcosa di insolito nel proprio corpo o ha preoccupazioni relative alla salute. Le diagnosi precoci e le cure tempestive possono aumentare significativamente le possibilità di guarigione e ridurre il rischio di complicanze.

Le neoplasie retroperitoneali si riferiscono a un gruppo eterogeneo di tumori che si sviluppano nel retroperitoneo, lo spazio situato dietro la cavità addominale e in fronte al tessuto che circonda la colonna vertebrale. Questo spazio contiene organi vitali come i reni, il pancreas, l'aorta e la vena cava, nonché ghiandole surrenali, linfonodi e tessuti connettivi loose.

Le neoplasie retroperitoneali possono essere benigne o maligne e possono originare dalle strutture presenti nel retroperitoneo o diffondersi da altre parti del corpo (metastasi). Tra i tumori retroperitoneali più comuni ci sono il sarcoma, il linfoma, il carcinoma renale e il carcinoma surrenalico.

I sintomi delle neoplasie retroperitoneali possono variare ampiamente a seconda della localizzazione e dell'estensione del tumore. Alcuni pazienti possono non presentare sintomi fino a quando il tumore non raggiunge una dimensione considerevole, mentre altri possono manifestare dolore addominale, nausea, vomito, perdita di peso involontaria o sanguinamento interno.

La diagnosi di neoplasie retroperitoneali si basa solitamente su una combinazione di esami di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM), eventualmente associati a biopsia per confermare il tipo istologico del tumore. Il trattamento può includere la chirurgia, la radioterapia e/o la chemioterapia, a seconda della natura e dell'estensione del tumore.

Le neoplasie della vulva sono un tipo di cancro che si sviluppa nella vulva, la parte esterna dei genitali femminili. Possono presentarsi come lesioni o masse anomale sulla vulva e possono causare sintomi come prurito, dolore, sanguinamento o scarico insoliti.

Le neoplasie della vulva possono essere classificate in due categorie principali: neoplasie benigne e neoplasie maligne. Le neoplasie benigne sono crescite non cancerose che raramente si diffondono ad altre parti del corpo, mentre le neoplasie maligne sono cancri che possono invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altri organi.

Le neoplasie maligne della vulva più comuni sono il carcinoma squamocellulare e il carcinoma a cellule di transizione, che insorgono rispettivamente dalle cellule squamose e dalle cellule di transizione che rivestono la vulva. Altri tipi meno comuni di cancro della vulva includono il melanoma, il sarcoma e il carcinoma adenoidico.

Il rischio di sviluppare una neoplasia maligna della vulva aumenta con l'età e può essere associato a fattori di rischio come l'infezione da papillomavirus umano (HPV), il fumo, l'immunosoppressione e le lesioni precancerose della vulva.

La diagnosi di neoplasie della vulva si basa sull'esame fisico, sulla biopsia dei tessuti sospetti e su eventuali test di imaging per valutare l'estensione del cancro. Il trattamento dipende dal tipo e dallo stadio del cancro e può includere la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia.

Le neoplasie del peritoneo si riferiscono a un gruppo eterogeneo di tumori che colpiscono la membrana sierosa che riveste l'interno dell'addome, nota come peritoneo. Queste neoplasie possono essere benigne o maligne e possono originare dalle cellule del peritoneo stesso (primitive) o diffondersi ad esso da altri organi (secondarie).

Le neoplasie primitive del peritoneo includono:

1. Mesotelioma peritoneale: un tumore maligno che origina dalle cellule mesoteliali del peritoneo, spesso associato all'esposizione a l'asbesto.
2. Carcinomatosi peritoneale primaria: una rara neoplasia maligna che origina dal peritoneo e si diffonde localmente.
3. Tumori stromali gastrointestinali (GIST): tumori del tessuto connettivo che possono occasionalmente originare dal peritoneo.

Le neoplasie secondarie del peritoneo, o metastasi peritoneali, sono più comuni e derivano dalla diffusione di tumori maligni da altri organi, come:

1. Carcinoma ovarico
2. Carcinoma gastrico
3. Carcinoma colorettale
4. Carcinoma pancreatico
5. Carcinoma mammario

I sintomi delle neoplasie del peritoneo possono variare ampiamente, a seconda della localizzazione e dell'estensione del tumore. Possono includere dolore addominale, gonfiore, perdita di peso, nausea, vomito e difficoltà digestive. La diagnosi si basa solitamente sull'anamnesi, l'esame fisico, imaging radiologici (TAC, RMN) e, in alcuni casi, sulla biopsia per la conferma istologica. Il trattamento dipende dal tipo di tumore, dallo stadio della malattia e dalle condizioni generali del paziente. Può includere chirurgia, chemioterapia, radioterapia o una combinazione di queste opzioni terapeutiche.

La tomografia computerizzata a raggi X, nota anche come TC o scansione TC, è una tecnologia di imaging medico che utilizza radiazioni a raggi X per creare dettagliate immagini trasversali del corpo umano. Queste immagini forniscono al radiologo e ai medici informazioni approfondite sulla struttura interna degli organi, dei tessuti molli, delle ossa e dei vasi sanguigni, facilitando la diagnosi di una varietà di condizioni mediche come tumori, ictus, lesioni ossee, fratture e altre patologie.

Durante l'esame TC, il paziente viene fatto stendere su un lettino che scorre attraverso un anello rotante contenente un tubo a raggi X e un rivelatore di radiazioni. Il tubo ruota attorno al paziente, emettendo sottili fasci di radiazioni mentre il detector rileva i raggi X che passano attraverso il corpo. Un computer utilizza questi dati per calcolare la densità e l'assorbimento dei tessuti in ogni punto dell'area esaminata, producendo sezioni trasversali dettagliate del corpo.

Le immagini TC possono essere acquisite come scansioni assiali (AX), sagittali (SG) o coronali (CO). Le scansioni assiali sono le più comuni e vengono utilizzate per creare immagini trasversali del corpo. Le scansioni sagittali e coronali vengono create ricostruendo i dati delle scansioni assiali, fornendo sezioni lungo piani diversi.

La TC è considerata una procedura di imaging relativamente sicura, ma comporta l'esposizione a radiazioni ionizzanti. Pertanto, il suo utilizzo deve essere bilanciato con i potenziali rischi associati all'esposizione alle radiazioni e ai benefici clinici della procedura.

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