Tegmento Del Mesencefalo
Tectum Mesencephali
Ponte
Pedunculopontine Tegmental Nucleus
Tronco Cerebrale
Mesencefalo
Formazione Reticolare
Sonno Rem
Diencefalo
Fibre Colinergiche
Wakefulness
Vie Efferenti
Disturbi Della Motilità Oculare
Midollo Allungato
Neuroni
Encyclopedias as Topic
Malattie Dei Nervi Cranici
Nervi Cranici
Patologie Del Nervo Abducente
Malattie Del Nervo Oculomotore
Il tegmento del mesencefalo è una regione specifica del mesencefalo, che è la parte centrale e media del tronco encefalico nel sistema nervoso centrale. Il tegmento del mesencefalo si trova nella porzione caudale (posteriore) del mesencefalo ed è costituito da una massa di sostanza grigia che contiene diversi nuclei e fascicoli (fibre nervose).
Questa regione ospita importanti strutture, tra cui:
1. Nuclei dei nervi cranici III (nervo oculomotore) e IV (nervo troclear): questi nuclei controllano i muscoli estrinseci dell'occhio per la movimentazione degli occhi e della testa.
2. Collicoli superiore e inferiore: i collicoli superiori sono coinvolti nel controllo dei movimenti oculari e nella ricezione di input visivi, mentre i collicoli inferiori partecipano al controllo delle risposte uditive e alla localizzazione del suono.
3. Formazione reticolare: questa è una rete neuronale diffusa che si estende dal midollo allungato al mesencefalo, implicata in vari processi come il mantenimento della vigilanza, la regolazione del sonno-veglia e le risposte emotive.
4. Fascicoli nervosi: tra questi, il fascicolo longitudinale mediale (FLM) trasporta fibre che connettono i due emisferi cerebrali, mentre il lemnisco laterale contiene fibre afferenti che trasmettono informazioni sensitive tattili e propriocettive dal corpo.
5. Substance nigra: una struttura importante per la regolazione del movimento, poiché produce dopamina, un neurotrasmettitore chiave nel controllo della motilità.
Lesioni o danni al tegmento del mesencefalo possono causare disturbi motori, problemi di equilibrio e coordinazione, deficit sensoriali, alterazioni del sonno-veglia e altri sintomi neurologici.
Il Tectum Mesencephali, noto anche come colliculi superiore e inferiore o tuberculi quadrigemini, fa parte del mesencefalo (il più alto dei tre componenti del tronco encefalico). È una struttura a forma di cupola che è divisa in quattro lobi o "eminenze" (due superiori e due inferiori), situati nella parte superiore e posteriore del mesencephalo.
In termini medici, un "ponte" si riferisce a un'operazione o a un dispositivo utilizzato per ripristinare la continuità di una struttura corporea interrotta. Nella chirurgia ortopedica e neurologica, il termine è spesso usato per descrivere un'operazione in cui si crea un ponte osseo o nervoso utilizzando innesti o dispositivi artificiali per connettere due estremità separate di un osso o di un nervo danneggiati.
Ad esempio, in chirurgia ortopedica, un ponte di placca o vite può essere utilizzato per mantenere insieme le estremità fratturate di un osso rotto durante la guarigione. In neurochirurgia, un ponte nervoso può essere creato utilizzando un innesto di nervo sano da un'altra parte del corpo per ripristinare la continuità e la funzione di un nervo danneggiato.
In entrambi i casi, l'obiettivo è quello di creare una connessione stabile e duratura che consenta alla struttura corporea di guarire e ripristinare la sua funzione normale. Tuttavia, va notato che il processo di guarigione può essere lungo e richiedere una rigorosa terapia fisica e riabilitazione per ottenere risultati ottimali.
Il Peduncolopontine Tegmental Nucleus (PPTN) è un gruppo di neuroni situati nella porzione caudale del mesencefalo, lateralmente al fascicolo longitudinale mediale. Esso svolge un ruolo importante nel controllo della postura, dell'equilibrio e dei movimenti oculari. Il PPTN è anche implicato nella regolazione dello stato di veglia e del sonno, nonché nella modulazione del dolore. Si tratta di una struttura eterogenea che contiene diversi tipi di neuroni, tra cui quelli adrenergici, colinergici e glutammatergici, che ricevono input da varie aree del cervello e proiettano a diverse regioni del tronco encefalico e della midollo spinale. La stimolazione del PPTN ha dimostrato di migliorare i sintomi del parkinsonismo e dell'distonia, mentre lesioni o disfunzioni del nucleo possono essere associate a disturbi del movimento e del sonno.
Il tronco cerebrale è una struttura cruciale del sistema nervoso centrale che si trova alla base del cervello, dove si connette al midollo spinale. Si compone di tre parti: il mesencefalo, il ponte (o pontine tegmentum e basi) e il midollo allungato (o mielencefalo). Il tronco cerebrale contiene importanti centri nervosi che controllano funzioni vitali come la respirazione, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Inoltre, trasmette segnali neurali tra il cervello e il midollo spinale, consentendo la coordinazione di movimenti complessi e la ricezione di informazioni sensoriali. Lesioni o danni al tronco cerebrale possono causare gravi disfunzioni neurologiche o persino la morte.
Il mesencefalo, noto anche come midollo allungato, è una parte importante del tronco encefalico nel sistema nervoso centrale. Si trova sopra il ponte e sotto il diencefalo e contiene importanti componenti del sistema nervoso simpatico e parasimpatico.
Il mesencefalo è diviso in quattro sezioni: tectum, tegmentum, crus cerebri e peduncoli cerebrali. Ospita anche importanti strutture come il collicolo superiore e inferiore, che sono responsabili del controllo degli occhi e dell'udito.
Inoltre, il mesencefalo contiene importanti vie nervose, come la via cortico-spinale laterale e la via extrapiramidale, che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del movimento e della coordinazione muscolare.
Lesioni o danni al mesencefalo possono causare una varietà di sintomi, tra cui disturbi del movimento, problemi di equilibrio e coordinazione, anomalie della vista e dell'udito, e difficoltà nella regolazione delle funzioni automatiche come la respirazione e la frequenza cardiaca.
La formazione reticolare è un concetto nella neuroanatomia che si riferisce a una rete neuronale diffusa e altamente connessa situata in vari livelli del tronco encefalico e nel midollo allungato. È costituita da cellule nervose e fibre nervose che formano una rete intricata, o "formazione reticolare", che svolge un ruolo cruciale nella regolazione di diversi processi fisiologici come la veglia, il sonno, la respirazione, la deglutizione e i riflessi posturali.
La formazione reticolare è divisa in diverse aree con funzioni specifiche. Ad esempio, il nucleo reticolare activo promuove la veglia e sopprime il sonno, mentre il nucleo reticolare ventrolaterale del talamo regola la trasmissione sensoriale al cervello. La formazione reticolare è anche importante per l'elaborazione dell'input sensoriale e nella modulazione dell'attenzione e della memoria a breve termine.
Lesioni o disfunzioni della formazione reticolare possono causare sintomi come sonnolenza diurna, disturbi respiratori durante il sonno, difficoltà nella deglutizione e nel controllo posturale, nonché deficit cognitivi. Pertanto, la comprensione della formazione reticolare e delle sue funzioni è fondamentale per comprendere i meccanismi neurali che sottendono una varietà di processi fisiologici e patologici.
Il sonno REM (Rapid Eye Movement) è una fase del ciclo del sonno durante la quale si verificano movimenti oculari rapidi e sogni vividi. Durante questo stadio, il cervello diventa più attivo e i muscoli diventano temporaneamente paralizzati, impedendo al corpo di agire sui sogni. Il sonno REM è importante per la salute mentale e fisica generale, poiché svolge un ruolo cruciale nel processo di apprendimento e memoria. Una carenza di sonno REM può portare a problemi di salute come depressione, ansia, difficoltà di concentrazione e affaticamento cronico.
Il diencefalo è una regione centrale del cervello che include importanti strutture neurologiche come il talamo, l'ipotalamo, l'epitalamo e il metatalamo. Il diencefalo svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle funzioni vitali dell'organismo, tra cui la termoregolazione, il sonno-veglia, le emozioni e la sensibilità dolorifica. Inoltre, è responsabile della trasmissione di informazioni sensoriali e motorie tra il cervello anteriore (corteccia cerebrale) e il midollo spinale. Il diencefalo si sviluppa durante l'embriogenesi a partire dal prosencefalo, che successivamente si differenzia in telencefalo e diencefalo. Lesioni o malfunzionamenti del diencefalo possono causare diversi disturbi neurologici e patologie, come ad esempio l'encefalopatia di Wernicke-Korsakoff, l'idrocefalo e alcune forme di epilessia.
Le fibre colinergiche, anche conosciute come fibre nervose colinergiche, sono un tipo specifico di fibre nervose che producono e rilasciano acetilcolina come neurotrasmettitore. Queste fibre costituiscono una parte importante del sistema nervoso parasimpatico, che è responsabile della regolazione delle funzioni corporee automatiche, come la frequenza cardiaca, la respirazione e la digestione.
Le fibre colinergiche possono essere sia pregangliari che postgangliari. Le fibre pregangliari si estendono dal midollo spinale o dal tronco encefalico ai gangli parasimpatici, dove rilasciano acetilcolina per stimolare i neuroni postgangliari. Le fibre postgangliari, d'altra parte, si estendono dai gangli parasimpatici agli effettori finali, come il muscolo liscio o le ghiandole esocrine, dove rilasciano acetilcolina per causare una risposta specifica.
Le fibre colinergiche sono importanti target di molti farmaci, compresi quelli utilizzati per trattare disturbi come la malattia di Alzheimer, la miastenia gravis e il glaucoma. Ad esempio, i farmaci anticolinergici possono bloccare l'azione dell'acetilcolina e sono talvolta utilizzati per trattare condizioni come la nausea, il vomito e la bronchite cronica. Al contrario, gli agonisti colinergici possono imitare l'azione dell'acetilcolina e sono talvolta utilizzati per trattare disturbi come la miastenia gravis o il glaucoma.
In medicina, "wakefulness" si riferisce allo stato di essere svegli e consapevoli del proprio ambiente. È il contrario dello stato di sonno o incoscienza. Durante la veglia, una persona è in grado di percepire e rispondere agli stimoli esterni, pensare, ricordare, prendere decisioni e svolgere attività fisiche ed intellettuali. La veglia è regolata da un complesso sistema neurobiologico che include diversi neuroni, circuiti neurali e sostanze chimiche nel cervello. L'equilibrio tra la veglia e il sonno è essenziale per il benessere fisico e mentale ottimali.
In medicina e fisiologia, le vie efferenti si riferiscono a quei percorsi nervosi che trasmettono segnali dal sistema nervoso centrale (SNC) alle rispettive strutture bersaglio per indurre una risposta funzionale o motoria. Queste vie sono costituite da neuroni efferenti o motori che hanno il loro corpo cellulare situato nel SNC e proiettano i loro assoni verso organi effettori come muscoli scheletrici, muscoli lisci e ghiandole.
Un esempio ben noto di vie efferenti sono quelle del sistema nervoso somatico, che controlla la contrazione dei muscoli scheletrici per produrre movimenti volontari. Altri esempi includono le vie efferenti del sistema nervoso autonomo o vegetativo, che innervano muscoli lisci e ghiandole per regolare processi involontari come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la digestione e la secrezione ormonale.
I disturbi della motilità oculare (nistagmo, oftalmoparesi, strabismo) si riferiscono a condizioni che colpiscono il movimento degli occhi e possono causare una varietà di sintomi visivi.
1. Nistagmo: è un disturbo involontario e oscillatorio dei movimenti oculari, caratterizzato da rapidi movimenti ritmici degli occhi in direzioni opposte. Il nistagmo può essere orizzontale, verticale o rotatorio e può causare problemi di visione doppia, instabilità visiva e difficoltà nella percezione della profondità.
2. Oftalmoparesi: è una condizione che causa debolezza o paralisi dei muscoli oculari, portando a limitazioni del movimento degli occhi. L'oftalmoparesi può causare visione doppia (diplopia), instabilità visiva e difficoltà nella fissazione di uno sguardo stabile.
3. Strabismo: è un disturbo della posizione o allineamento degli occhi, in cui gli occhi non sono rivolti nella stessa direzione. Lo strabismo può causare visione doppia (diplopia), affaticamento visivo e difficoltà nel mantenere la fissazione su un oggetto target.
Questi disturbi della motilità oculare possono essere causati da una varietà di fattori, tra cui lesioni cerebrali, malattie neurologiche, infezioni, tossine e anomalie congenite. Il trattamento può includere l'uso di occhiali speciali, esercizi oculari, farmaci o interventi chirurgici per correggere la posizione o il movimento degli occhi.
In termini medici, il midollo allungato, noto anche come midollo spinale bulbare o midollo spinale inferiore, si riferisce alla parte inferiore del midollo spinale che si estende dal livello della metà inferiore del collo fino al livello superiore della zona toracica. Si trova all'interno della parte superiore del canale vertebrale nella regione del rachide cervicale e toracica.
Il midollo allungato è responsabile di alcune funzioni vitali, tra cui la regolazione dei battiti cardiaci, la respirazione e alcuni riflessi automatici. Contiene anche neuroni che trasmettono segnali sensoriali dalle parti inferiori del corpo al cervello e controllano i muscoli scheletrici nelle aree del collo, della testa e del tronco.
Lesioni o danni al midollo allungato possono causare una varietà di sintomi, a seconda della gravità e dell'ubicazione del danno. Questi possono includere problemi respiratori, perdita di sensibilità o movimento nelle gambe e nei muscoli pelvici, difficoltà nella deglutizione e nel controllo della vescica, nonché anomalie cardiovascolari.
In termini medici, le "vie neurali" si riferiscono a specifici percorsi o itinerari che sono seguiti da segnali elettrici attraverso il sistema nervoso. Queste vie sono costituite da un insieme di neuroni (cellule nervose) che comunicano tra loro tramite connessioni sinaptiche, trasmettendo informazioni sotto forma di impulsi elettrici chiamati potenziali d'azione.
Le vie neurali possono essere distinte in afferenti, efferenti ed effetti centrali:
1. Vie neurali afferenti: queste sono le vie attraverso cui le informazioni sensoriali vengono trasmesse dal sistema periferico al sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale). Ad esempio, la vista, l'udito, il tatto e altre informazioni sensoriali viaggiano lungo queste vie neurali affinché possano essere elaborate e interpretate dal cervello.
2. Vie neurali efferenti: queste sono le vie attraverso cui i comandi motori vengono trasmessi dal sistema nervoso centrale ai muscoli scheletrici o ad altri organi effettori per provocare una risposta o un'azione. I segnali che viaggiano lungo queste vie neurali controllano il movimento volontario e involontario del corpo.
3. Vie neurali effetti centrali: queste sono le vie attraverso cui i segnali vengono trasmessi all'interno del sistema nervoso centrale, tra diverse aree encefaliche o spinali. Queste vie neurali svolgono un ruolo cruciale nell'integrazione e nella modulazione delle informazioni sensoriali e motorie, contribuendo a processi cognitivi complessi come l'apprendimento, la memoria e l'emozione.
In sintesi, le vie neurali sono fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso, consentendo la comunicazione tra diverse aree cerebrali e la trasmissione di informazioni sensoriali e motorie all'interno dell'organismo.
I neuroni sono cellule specializzate del sistema nervoso che elaborano e trasmettono informazioni sotto forma di segnali elettrici e chimici. Sono costituiti da diversi compartimenti funzionali: il corpo cellulare (o soma), i dendriti e l'assone. Il corpo cellulare contiene il nucleo e la maggior parte degli organelli, mentre i dendriti sono brevi prolungamenti che ricevono input da altri neuroni o cellule effettrici. L'assone è un lungo prolungamento che può raggiungere anche diversi centimetri di lunghezza e serve a trasmettere il potenziale d'azione, il segnale elettrico generato dal neurone, ad altre cellule bersaglio.
I neuroni possono essere classificati in base alla loro forma, funzione e connettività. Alcuni tipi di neuroni includono i neuroni sensoriali, che rilevano stimoli dall'ambiente esterno o interno; i neuroni motori, che inviano segnali ai muscoli per provocare la contrazione; e i neuroni interneuroni, che collegano tra loro diversi neuroni formando circuiti neurali complessi.
La comunicazione tra i neuroni avviene attraverso sinapsi, giunzioni specializzate dove l'assone di un neurone pre-sinaptico entra in contatto con il dendrite o il corpo cellulare di un neurone post-sinaptico. Quando un potenziale d'azione raggiunge la terminazione sinaptica, induce il rilascio di neurotrasmettitori che diffondono nello spazio sinaptico e legano specifici recettori presenti sulla membrana plasmatica del neurone post-sinaptico. Questo legame determina l'apertura di canali ionici, alterando il potenziale di membrana del neurone post-sinaptico e dando origine a una risposta elettrica o chimica che può propagarsi all'interno della cellula.
I disturbi del sistema nervoso possono derivare da alterazioni nella struttura o nella funzione dei neuroni, delle sinapsi o dei circuiti neurali. Ad esempio, malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson sono caratterizzate dalla perdita progressiva di specifiche popolazioni di neuroni, mentre disordini psichiatrici come la depressione e la schizofrenia possono essere associati a alterazioni nella trasmissione sinaptica o nell'organizzazione dei circuiti neurali.
La neuroscienza è lo studio interdisciplinare del sistema nervoso, che integra conoscenze provenienti da diverse discipline come la biologia molecolare, la fisiologia, l'anatomia, la psicologia e la matematica per comprendere i meccanismi alla base della funzione cerebrale. Gli approcci sperimentali impiegati nella neuroscienza includono tecniche di registrazione elettrofisiologica, imaging ottico e di risonanza magnetica, manipolazione genetica e comportamentale, nonché modellazione computazionale.
La neuroscienza ha contribuito a far luce su molti aspetti della funzione cerebrale, come la percezione sensoriale, il movimento, l'apprendimento, la memoria, le emozioni e il pensiero. Tuttavia, rimangono ancora numerose domande irrisolte riguardanti i meccanismi alla base della cognizione e del comportamento umano. La neuroscienza continua a evolvere come disciplina, con l'obiettivo di fornire una comprensione sempre più approfondita dei principi fondamentali che governano il funzionamento del cervello e delle sue patologie.
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Le malattie dei nervi cranici si riferiscono a un gruppo di condizioni che colpiscono i nervi cranici, che sono 12 paia di nervi che originano dal tronco encefalico e dal cervello e controllano le funzioni sensoriali e motorie della testa e del collo. Questi nervi sono responsabili della visione, dell'udito, dell'equilibrio, del gusto, dell'olfatto, del movimento facciale e della deglutizione.
Le malattie dei nervi cranici possono causare vari sintomi, a seconda del nervo o dei nervi interessati. Ad esempio, la paralisi di Bell è una condizione che colpisce il VII nervo cranico e causa debolezza o paralisi dei muscoli facciali su un lato del viso. La neurite ottica, d'altra parte, colpisce il II nervo cranico e può causare perdita della vista o visione offuscata in un occhio.
Le cause delle malattie dei nervi cranici possono variare ampiamente, tra cui lesioni alla testa, infezioni, infiammazione, tumori, diabete, ipertensione e altre condizioni mediche. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci, fisioterapia, chirurgia o altri interventi terapeutici.
I nervi cranici sono un insieme di 12 paia di nervi che originano direttamente dal tronco encefalico e dal cervello nella testa, a differenza dei nervi spinali che si originano dalla colonna vertebrale. Questi nervi svolgono una vasta gamma di funzioni importanti, tra cui la ricezione degli stimoli sensoriali (come la vista, l'udito e il gusto), il controllo dei muscoli facciali e la regolazione di alcune funzioni vitali come la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Ecco una breve descrizione delle funzioni principali di ciascun nervo cranico:
1. Nervo olfattivo: trasmette gli impulsi olfattivi dal naso al cervello.
2. Nervo ottico: trasporta le informazioni visive dalla retina al cervello.
3. Nervo oculomotore: controlla i muscoli che muovono l'occhio e regola la pupilla.
4. Nervo trocleare: controlla il movimento di rotazione dell'occhio.
5. Nervo trigemino: coinvolto nella sensibilità facciale, nella masticazione e nei movimenti dei muscoli facciali.
6. Nervo abducente: controlla il movimento laterale dell'occhio.
7. Nervo faciale: controlla i muscoli della faccia, la secrezione lacrimale e salivare, e la sensibilità del gusto sulla parte anteriore della lingua.
8. Nervo vestibolococleare: coinvolto nell'equilibrio e nell'udito.
9. Nervo glossofaringeo: controlla i muscoli della faringe, la deglutizione e la secrezione salivare; trasporta anche il gusto dalla parte posteriore della lingua.
10. Nervo vago: coinvolto nella regolazione del battito cardiaco, respirazione, e digestione; controlla i muscoli della laringe e la sensibilità del gusto sulla parte posteriore della lingua.
11. Nervo accessorio: controlla i muscoli sternocleidomastoideo e trapezio.
12. Nervo ipoglosso: controlla i muscoli della lingua e della mandibola.
La paralisi del nervo abducente, nota anche come paralisi del VI paio di nervi cranici, è una condizione in cui il nervo abducente (il nervo che controlla il movimento dell'occhio laterale) è danneggiato o interrotto, causando difficoltà nell'movimento dell'occhio verso l'esterno.
Le cause più comuni di patologie del nervo abducente includono traumi cranici, ictus, tumori cerebrali, infezioni, infiammazioni e processi degenerativi. I sintomi della paralisi del nervo abducente possono includere diplopia (visione doppia), strabismo (deviazione dell'occhio), e difficoltà nel mantenere la fissazione visiva su oggetti mobili.
Il trattamento della paralisi del nervo abducente dipende dalla causa sottostante. In alcuni casi, il riposo e la fisioterapia possono essere sufficienti per permettere al nervo di guarire da solo. Tuttavia, in altri casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico o una terapia farmacologica per gestire la causa sottostante e prevenire ulteriori danni al nervo.
La paralisi del nervo oculomotore, nota anche come oftalmoplegia externa, è una condizione caratterizzata da debolezza o paralisi dei muscoli estrinseci dell'occhio che vengono controllati dal nervo oculomotore comune (cranico III). Il nervo oculomotore controlla quattro muscoli straziatori dell'occhio (superiore, mediale, inferiore e obliquo) e il muscolo elevatore del palpebra superiore.
La paralisi del nervo oculomotore può causare diversi sintomi, a seconda della gravità e dell'estensione della lesione del nervo. I sintomi più comuni includono:
* Diplopia (visione doppia): questo accade perché l'occhio non è in grado di allinearsi correttamente con l'altro occhio, portando a immagini sovrapposte.
* Ptosi (palpebra cadente): la paralisi del muscolo elevatore della palpebra superiore può causare una palpebra cadente sullo stesso lato della lesione.
* Strabismo: l'occhio interessato può essere deviato verso l'interno (adduzione) o verso l'esterno (abduzione), a seconda della localizzazione della lesione del nervo.
* Anisocoria (dimensione pupillare disuguale): la pupilla sullo stesso lato della lesione può essere dilatata e non reagire alla luce.
Le cause di paralisi del nervo oculomotore possono essere diverse, tra cui:
* Lesioni cerebrali traumatiche
* Ictus
* Infiammazione (es. miastenia gravis)
* Tumori cerebrali o della base del cranio
* Infezioni (es. meningite)
* Anomalie vascolari (es. aneurismi)
* Farmaci (es. farmaci chemioterapici)
Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci, chirurgia o terapie di supporto. In alcuni casi, la paralisi del nervo oculomotore può risolversi spontaneamente se la causa è transitoria (es. infiammazione). Tuttavia, in altri casi, può essere permanente e richiedere un trattamento a lungo termine per gestire i sintomi.
In medicina, una sindrome è generalmente definita come un insieme di segni e sintomi che insieme caratterizzano una particolare condizione o malattia. Una sindrome non è una malattia specifica, ma piuttosto un gruppo di sintomi che possono essere causati da diverse malattie o disturbi medici.
Una sindrome può essere causata da fattori genetici, ambientali o combinazioni di entrambi. Può anche derivare da una disfunzione o danno a un organo o sistema corporeo specifico. I sintomi associati a una sindrome possono variare in termini di numero, tipo e gravità, e possono influenzare diverse parti del corpo.
Esempi comuni di sindromi includono la sindrome metabolica, che è un gruppo di fattori di rischio per malattie cardiache e diabete, e la sindrome di Down, che è una condizione genetica caratterizzata da ritardo mentale e tratti fisici distintivi.
In sintesi, una sindrome è un insieme di segni e sintomi che insieme costituiscono una particolare condizione medica, ma non è una malattia specifica in sé.
Sindrome di Benedikt
Tronco encefalico
Nervo oculomotore
Campi di Forel
Abenula
Ipocinesia
Acinesia
Nucleo interstiziale di Cajal
Cervelletto
Substantia nigra
Midollo spinale
Sistema extrapiramidale
Nervo vestibolococleare
Sindrome di Leigh
Malattia di Parkinson
Moritz Benedikt
Nucleo rosso
Area tegmentale ventrale
Tubercoli quadrigemini
Nucleo olivare inferiore
Neuroradiologia nelle patologie degenerative
Neuroradiologia delle malattie tossiche e metaboliche
Sindrome di Benedikt - Wikipedia
Epitalamo
mesencefalo | Anatomia e funzione - Salute E Medicina | Ottobre 2023
Conformazione interna del tronco encefalico (o cerebrale) - Medicinapertutti.it
La memoria
Analisi della verticale e/o orizzontale visiva soggettiva - Otorino Tanzariello
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Costituita1
- La regione grigia periacqueduttale del tegmento è costituita da materia grigia (tessuto neurale con relativamente pochi assoni ricoperti di mielina) e circonda l'acquedotto cerebrale, un breve canale che corre tra il terzo e il quarto ventricolo del cervello. (gov-civ-guarda.pt)
Cervelletto2
- Il cordencefalo comprende il tronco encefalico (midollo allungato, ponte e mesencefalo) e il cervelletto. (chimica-online.it)
- Anche all'interno del mesencefalo ci sono i gamba del cervello , tratti costituiti da neuroni che connettono la cerebrale emisferi al cervelletto. (gov-civ-guarda.pt)
Nucleo3
- Questi sintomi rendono conto del danno subito dal nucleo del III nervo cranico omolaterale, che è il nucleo di partenza delle fibre dirette ai muscoli oculomotori omolaterali ovviamente, ed al nucleo rosso, nucleo situato nella calotta del mesencefalo (tegmen) che presiede al controllo dei movimenti a mezzo di un sistema di fibre extrapiramidali (controllo della postura ed esecuzione dei movimenti). (wikipedia.org)
- Il nucleo rosso è una grande struttura situata centralmente all'interno del tegmento che è coinvolta nel coordinamento delle informazioni sensomotorie. (gov-civ-guarda.pt)
- Nervi cranici nel mesencefalo che stimolano il muscoli controllare il movimento degli occhi, la forma della lente e allievo diametro formano il complesso nucleare del nervo oculomotore e del nucleo trocleare. (gov-civ-guarda.pt)
Cerebrale1
- È situata tra la base del copro pineale e il collicolo superiore, superiormente all'acquedotto cerebrale (cavità del mesencefalo). (chimica-online.it)
Ponte1
- A livello del bulbo, del ponte e del mesencefalo si distinguono, infatti, una parte ventrale, prevalentemente occupata da sostanza bianca, e una parte dorsale, in cui hanno sede le principali formazioni grigie. (medicinapertutti.it)
Cervello2
- Mesencefalo , chiamato anche mesencefalo , regione del vertebrato in via di sviluppo cervello che è composto da tectum e tegmentum. (gov-civ-guarda.pt)
- Il mesencefalo è affetto da alcuni disturbi dello sviluppo, tra cui la lissencefalia ciottolata (lissencefalia di tipo II), in cui i neuroni non riescono a migrare tra la 12a e la 24a settimana di gestazione, con conseguente mancanza di formazione di solchi e pieghe sulla superficie del cervello. (gov-civ-guarda.pt)