Torsione nell ’ intestino (intestini) che possono causare OBSTRUCTION intestinale.
Estesa e rapida morte di cellule del parenchima nel spesso, dovuto all'esposizione di materiali tossici. E 'caratterizzato da una leggera, grande, giallo-marrone tutte accartocciate fegato, intitolato "atrofia giallo acuta".
Una specie di nematodi ampiamente distribuito in tutta Central Africa e trovato anche nel nord del Sud America, Messico, e in Guatemala. Il suo ospite intermedio ed e 'il nematocere, bufalo moscerino.
L ’ infezione da parassiti della specie ONCHOCERCA. Caratteristiche includono la presenza di uno studio pieno di vermi adulti noduli sottocutanei, prurito e lesioni oculari.
Una specie di nematodi organismi parassiti che vivere e respirare in Patologie della cute e tessuti sottocutanei. Onchocercal microfilariae può anche essere riscontrate nelle urine, sangue o muco.
Diverse specie del genere Simulium (famiglia Simuliidae) che agiscono come vettori per gli ospiti intermedi () la malattia ONCHOCERCIASIS.
Una miscela di soprattutto avermectin H2B1a (RN 71827-03-7) con un avermectin H2B1b (RN 70209-81-3), che sono macrolidi dallo Streptomyces avermitilis. Si lega glutamate-gated cloruro canale per causare aumentato la permeabilità e hyperpolarization delle cellule nervose e muscolari dei parassiti, interagisce con altri CHLORIDE i canali, e 'un ampio spettro antiparassitario che è attivo contro microfilariae di ONCHOCERCA volvolo ma non la forma adulta.
Patologico developments in the cieco.
Filarial infezione agli occhi trasmesso da persona a persona per morsi di Onchocerca volvulus-infected mosche nere. Le microfilariae di Onchocerca sono quindi depositato sotto la pelle. Si spostano attraverso vari tessuti, inclusa l'occhio. Quelle persone infetti sono disturbi visivi e fino a 20 per cento e cieco. L ’ incidenza di lesioni oculari è stato riportato che essere alta quanto il 30% in America Centrale e dell'Africa.
Un indebolimento, arresti, o il recupero del normale flusso penetrazione anale intestinale CONTENUTO verso il canale.
La fase di prelarval Filarioidea nel sangue e altri tessuti dei mammiferi e uccelli. Sono rimossi da questi ospiti da insetti succhia-sangue che la metamorfosi in maturo larve.

Il volvolo intestinale è una condizione patologica rara ma grave in cui un segmento dell'intestino si torce su se stesso, formando una struttura a forma di cavatappi. Questo giro sull'asse lungo può causare un'ostruzione intestinale, interrompendo il flusso del contenuto intestinale e dei fluidi digestivi. Inoltre, se la circolazione sanguigna nel segmento intestinale colpito è compromessa, si può verificare una necrosi ischemica (morte dei tessuti a causa della mancanza di apporto di sangue).

I due segmenti intestinali maggiormente interessati dal volvolo sono il colon sigmoide e il jejuno-ileo. Il volvolo del colon sigmoide rappresenta circa l'80% dei casi totali, mentre quello del jejuno-ileo costituisce il restante 20%.

Le cause del volvolo intestinale possono essere congenite o acquisite. Tra le cause congenite vi sono malrotazioni intestinali o anomalie della posizione e della lunghezza dei mesenteri (le membrane che collegano l'intestino al resto del corpo). Le cause acquisite includono aderenze intestinali, neoplasie, gravidanza, interventi chirurgici precedenti e patologie che causano distensione dell'intestino, come l'ileo paralitico o l'impaction fecale.

I sintomi del volvolo intestinale possono variare a seconda della gravità e della durata della condizione. Tra i sintomi più comuni vi sono dolore addominale acuto, nausea, vomito, distensione addominale, febbre, tachicardia e diminuzione dei rumori intestinali. Nei casi più gravi, possono verificarsi sanguinamento rettale, shock settico o peritonite (infiammazione della membrana che riveste la cavità addominale).

La diagnosi del volvolo intestinale si basa su una combinazione di anamnesi, esame fisico, imaging radiologici e, in alcuni casi, esami di laboratorio. Tra gli esami radiologici utilizzati per la diagnosi vi sono la radiografia addominale, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica nucleare (RMN).

Il trattamento del volvolo intestinale dipende dalla gravità e dall'entità della condizione. Nei cassi meno gravi, il trattamento può essere conservativo e prevedere l'utilizzo di fluidi endovenosi, antidolorifici, antibiotici e decompressione dell'intestino mediante sondaggio nasogastrico o clisma. Nei casi più gravi, è necessario un intervento chirurgico d'emergenza per ripristinare la circolazione sanguigna nell'intestino e prevenire complicanze come la necrosi intestinale o la sepsi.

La prognosi del volvolo intestinale dipende dalla gravità della condizione, dall'entità dei danni all'intestino e dal tempestivo intervento terapeutico. Nei casi meno gravi, il trattamento conservativo può essere sufficiente per la guarigione completa. Nei casi più gravi, tuttavia, possono verificarsi complicanze come la necrosi intestinale o la sepsi, che possono compromettere la prognosi e richiedere un intervento chirurgico d'emergenza.

In sintesi, il volvolo intestinale è una condizione patologica caratterizzata dalla torsione dell'intestino su se stesso, che può causare ostruzione intestinale e compromissione della circolazione sanguigna nell'intestino. La diagnosi si basa sulla combinazione di anamnesi, esame fisico, imaging radiologici ed esami di laboratorio. Il trattamento dipende dalla gravità della condizione e può variare dal trattamento conservativo al intervento chirurgico d'emergenza. La prognosi è influenzata dalla gravità della condizione, dall'entità dei danni all'intestino e dal tempestivo intervento terapeutico.

La necrosi epatica massiccia (NEM), nota anche come necrosi epatica acuta, è una condizione caratterizzata dalla morte improvvisa ed estesa delle cellule epatiche (epatociti). Questa condizione può essere causata da diversi fattori, tra cui infezioni virali (come l'epatite A, B o E), overdose di farmaci tossici per il fegato (come paracetamolo), esposizione a sostanze chimiche tossiche, shock settico e ipossia.

La NEM può causare danni estesi al fegato, portando a complicazioni come insufficienza epatica acuta, encefalopatia eperitonite. I sintomi della NEM possono includere ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi), dolore addominale, nausea, vomito, febbre, confusione mentale e alterazioni della coscienza.

La diagnosi di NEM si basa sui sintomi clinici, i risultati dei test di funzionalità epatica e le immagini radiologiche del fegato. Il trattamento della NEM dipende dalla causa sottostante e può includere il supporto delle funzioni vitali, la gestione dei sintomi, l'eliminazione della causa scatenante e, in alcuni casi, il trapianto di fegato.

Onchocerca volvulus è un nematode parassita che causa l'oncocercosi, anche nota come "cecità fluviale". Questo parassita viene trasmesso all'uomo attraverso la puntura di blackfly della specie Simulium. Le larve del parassita infettano la pelle umana e poi migrano nei tessuti sottocutanei, dove si sviluppano in vermi adulti.

Gli adulti possono vivere per diversi anni e sono in grado di produrre migliaia di larve microfilari che vengono rilasciate nel flusso sanguigno e migrano nella pelle e negli occhi. La reazione immunitaria dell'ospite alle microfilarie causa infiammazione, prurito intenso e lesioni cutanee. Inoltre, la presenza di microfilarie nell'occhio può portare a cheratite, irite e uveite, che possono causare cecità se non trattate.

L'oncocercosi è una malattia diffusa in Africa subsahariana, America centrale e Sud America, dove sono presenti le specie di blackfly infette. La malattia può essere prevenuta attraverso l'uso di repellenti per insetti e la distribuzione di masse di farmaci antiparassitari che uccidono le microfilarie. Il trattamento dell'infezione da Onchocerca volvulus si basa sulla somministrazione di farmaci come l'ivermectina, che riduce la produzione di microfilarie e allevia i sintomi della malattia.

L'oncocercosi, nota anche come cecità fluviale, è una malattia tropicale negletta causata dal nematode filariano Onchocerca volvulus. Questo parassita viene trasmesso all'uomo attraverso la puntura di blackfly del genere Simulium che si riproducono vicino a fiumi e ruscelli.

Dopo l'infezione, le larve infettive migrano sotto la pelle e si sviluppano nei noduli sottocutanei. I microfilari rilasciati dai vermi adulti possono migrare in quasi tutti i tessuti corporei, compresi gli occhi, dove possono causare infiammazione e danni ai tessuti.

I sintomi dell'oncocercosi includono prurito grave, eruzioni cutanee, lesioni oculari e, in casi avanzati, cecità. La malattia è progressiva e può portare a disabilità significative e ridotta produttività economica nelle aree endemiche.

L'oncocercosi è prevalente in Africa subsahariana, con alcuni focolai anche in America Latina e Yemen. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso l'oncocercosi nella sua lista di malattie tropicali neglette prioritarie ed esiste un programma globale per il controllo e l'eliminazione dell'oncocercosi (GPELF).

Onchocerca è un genere di nematodi (vermi rotondi) che causano la filariasi nota come oncocercosi o cecità fluviale. La specie più comune che infetta gli esseri umani è Onchocerca volvulus. Questo parassita viene trasmesso all'uomo attraverso la puntura di una simulide infetta, un tipo di mosca nera che vive in prossimità dei fiumi e degli specchi d'acqua dolce.

Dopo l'infezione, le larve del parassita maturano sotto la pelle, dove possono sopravvivere per anni. I vermi adulti producono microfilarie che migrano attraverso i tessuti sottocutanei e possono causare una varietà di sintomi, tra cui prurito intenso, eruzioni cutanee, noduli sottocutanei e, nei casi più gravi, cecità.

L'infezione da Onchocerca è trattata con farmaci antiparassitari come l'ivermectina, che uccide le microfilarie ma non i vermi adulti. Per questo motivo, il trattamento deve essere ripetuto periodicamente per controllare la malattia e prevenirne le complicanze. La prevenzione dell'infezione si basa sulla lotta alle simulidi e sull'evitare le aree endemiche.

Simuliidae è una famiglia di ditteri nematoceri conosciuti comunemente come "moscerini neri" o "simulidi". Questi insetti sono noti per la loro piccola taglia, forma simile a quella di mosche e comportamento pungente. Le specie appartenenti a questa famiglia sono distribuite in tutto il mondo, ma sono particolarmente abbondanti nelle aree umide e boschive delle regioni temperate e tropicali.

I Simuliidae sono noti per essere vettori di diverse malattie, tra cui l'oncocercosi (cecità dei fiumi) e alcuni parassiti protozoi. Le femmine di questi insetti si nutrono del sangue di vertebrati come mammiferi, uccelli e persino rettili, mentre i maschi si nutrono di sostanze vegetali.

Le punture di Simuliidae possono causare irritazione cutanea, gonfiore e prurito intenso. In alcuni casi, le punture possono anche provocare reazioni allergiche più gravi, come orticaria o shock anafilattico.

La prevenzione delle punture di Simuliidae include l'uso di repellenti per insetti, indossare abiti protettivi e limitare l'esposizione all'acqua stagnante o ai corsi d'acqua infestati da questi insetti. In alcune aree endemiche, possono essere utilizzate strategie di controllo della popolazione per ridurre la diffusione delle malattie trasmesse da questi insetti.

L'ivermectina è un farmaco antiparassitario ampiamente utilizzato in medicina umana e veterinaria. Agisce interrompendo la comunicazione tra il sistema nervoso del parassita e il suo muscolo, portando alla sua paralisi e morte.

Nella pratica medica umana, l'ivermectina è utilizzata principalmente per trattare infezioni causate da nematodi (vermi rotondi) come la strongiloidiasi, l'ascariasis, l'ankilostomiasi e la toxocarosi. Viene anche impiegato nel trattamento di malattie della pelle come la rosacea papulopustolosa grave e l'escresenza cutanea causata da infestazioni da acari demodecidi.

In veterinaria, l'ivermectina è usata per trattare una varietà di parassiti interni ed esterni in animali come cani, gatti, bovini e suini.

Nonostante la sua efficacia comprovata contro i parassiti, l'uso dell'ivermectina nell'uomo deve essere prescritto e monitorato da un operatore sanitario qualificato a causa del potenziale rischio di effetti avversi gravi, specialmente se assunto in dosi elevate.

Le malattie celiache sono un disturbo immunitario che colpisce l'intestino tenue e viene scatenato dal glutine, una proteina presente in grano, orzo e segale. Quando una persona con malattia celiaca consuma cibi o bevande contenenti glutine, il sistema immunitario reagisce attaccando le cellule del piccolo intestino. Questa reazione danneggia i villi, le strutture a forma di imbuto che rivestono l'interno dell'intestino tenue, compromettendo così la capacità dell'organismo di assorbire importanti nutrienti come proteine, carboidrati, vitamine, minerali e acqua.

La malattia celiaca può causare una vasta gamma di sintomi, tra cui diarrea cronica, stanchezza, dolori articolari, eruzioni cutanee, cambiamenti dell'umore, irritabilità, dolore addominale, gonfiore e perdita di peso. Alcune persone con malattia celiaca non presentano sintomi evidenti.

La diagnosi di malattia celiaca si basa su test del sangue che rilevano la presenza di anticorpi associati alla condizione, seguiti da una biopsia dell'intestino tenue per confermare i danni ai villi. Il trattamento prevede l'esclusione permanente del glutine dalla dieta, il che comporta la lettura attenta delle etichette degli alimenti e l'evitamento di cibi potenzialmente contaminati da glutine. Con una dieta priva di glutine strettamente seguita, i sintomi dovrebbero migliorare e la guarigione dei villi intestinali può verificarsi entro due anni. Tuttavia, il danno ai villi potrebbe essere irreversibile se la malattia non viene trattata per un lungo periodo.

L'oncocercosi oculare, nota anche come cecità del fiume, è una malattia infettiva causata dalla filaria di Onchocerca volvulus. Questa malattia è trasmessa all'uomo attraverso la puntura di blackfly di genere Simulium che vivono in vicinanza dei corsi d'acqua. Le larve infettive della filaria penetrano nella pelle e migrano nei tessuti sottocutanei, dove si sviluppano in vermi adulti.

Nel caso specifico dell'oncocercosi oculare, i vermi adulti si trovano comunemente negli occhi e nel tessuto sottocutaneo circostante. I microfilari (larve) rilasciati dai vermi adulti possono migrare nell'occhio e causare una reazione infiammatoria che può portare a lesioni oculari, cicatrici corneali e opacità, che alla fine possono portare a grave perdita della vista o cecità.

I sintomi dell'oncocercosi oculare includono prurito, arrossamento degli occhi, lagrime eccessive, sensibilità alla luce, visione offuscata e, in casi gravi, cecità. La diagnosi si basa sull'osservazione microscopica dei microfilari nelle lesioni cutanee o nel fluido dell'occhio. Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antiparassitari come l'ivermectina, che uccide i microfilari ma non i vermi adulti. La chirurgia può essere considerata per rimuovere i vermi adulti in casi selezionati.

L'occlusione intestinale, nota anche come ostruzione intestinale, è una condizione medica in cui il normale flusso delle feci attraverso l'intestino tenue o crasso è bloccato. Ciò può verificarsi a causa di diversi fattori, come ad esempio:

1. Ostruzione meccanica: Si verifica quando qualcosa blocca fisicamente il lume intestinale, come ad esempio tumori, aderenze (bande fibrose che si formano dopo un'infiammazione o un intervento chirurgico), torsioni intestinali o ingoiare oggetti non digeribili.
2. Ostruzione funzionale: Si verifica quando il movimento intestinale (peristalsi) è compromesso, come nella stipsi grave o nel megacolon tossico.

I sintomi dell'occlusione intestinale possono includere dolore addominale acuto o crampi, nausea, vomito, flatulenza, gonfiore addominale e assenza di evacuazione o emissione di gas. Nei casi gravi, l'occlusione intestinale può portare a ischemia (ridotta irrorazione sanguigna) e necrosi (morte dei tessuti), richiedendo un intervento chirurgico d'emergenza.

La diagnosi di occlusione intestinale si basa solitamente su una combinazione di anamnesi, esame fisico, imaging radiologici come raggi X o TC addominali e talvolta test di laboratorio. Il trattamento dipende dalla causa sottostante dell'occlusione e può variare da misure conservative come la decompressione con sondino nasogastrico e riposo intestinale, a interventi chirurgici correttivi o palliativi.

La microfilaria è la forma larvale immature delle filariasi, un gruppo di parassiti nematodi che possono infettare i sistemi circolatorio e linfatico dell'uomo. Queste larve hanno una forma cilindrica cava, misurano da 250 a 300 micron di lunghezza e circa 6-10 micron di diametro. Hanno una estremità posteriore affusolata e un'estremità anteriore arrotondata con due nuclei. Le microfilarie sono prodotte dalle femmine adulte dei parassiti filariali come Wuchereria bancrofti, Brugia malayi e Brugia timori, che infettano gli esseri umani attraverso la puntura di insetti vettore infetti, come zanzare. Le microfilarie possono essere trovate nel sangue periferico, dove seguono un ritmo circadiano nella loro concentrazione, con picchi notturni o diurni a seconda del tipo specifico di parassita.

Nessun FAQ disponibili che corrispondono a "volvolo intestinale"

Nessun immagini disponibili che corrispondono a "volvolo intestinale"