Micosi Fungoide
Sindrome Di Sezary
Linfoma Cutaneo A Cellule T
Parapsoriasi
Terapia Puva
Mucinosi Follicolare
Terapia Ad Ultravioletti
Pelle
Acitretina
Ipopigmentazione
Antigeni Cd7
Papulosi Linfomatoide
Malattie Della Pelle
Vitiligine
Metoxalene
Dermatite Esfoliativa
Riarrangiamento Genico Della Catena Gamma Del Recettore Antigenico Delle Cellule T
Mecloretamina
Radioterapia Ad Alta Energia
Linfoma A Cellule T
Riarrangiamento Genico Dei Linfociti T
Telangectasia
Antigeni Cd30
Fenotipizzazione Immunologica
Bendaggi Occlusivi
Biopsia
Linfociti T
Encyclopedias as Topic
La micosi fungoide è un tipo raro e slowly-progressing di cancro della pelle che inizia nel sistema immunitario del corpo, specificamente nei linfociti T, un tipo di globuli bianchi. Questa condizione è classificata come un tipo di linfoma cutaneo T periferico a cellule mature. Nella micosi fungoide, le cellule cancerose si accumulano principalmente negli strati superiori della pelle (epidermide) e formano placche squamose, pruriginose, rosse o viola che possono essere confuse con eczema, psoriasi o dermatite.
La micosi fungoide si sviluppa lentamente nel corso di diversi anni e può presentare diverse fasi cliniche: una fase preneoplastica (chiamata anche fase di eruzione cutanea), una fase tumorale e, infine, una fase di leucemia a grandi cellule T.
La causa esatta della micosi fungoide non è nota, ma si ritiene che sia il risultato di una combinazione di fattori genetici ed ambientali. Non è contagiosa e non può essere trasmessa da persona a persona. Il trattamento dipende dalla fase della malattia e dalle condizioni generali del paziente e può includere terapie topiche, fototerapia, chemioterapia, immunoterapia o trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
La sindrome di Sézary è un tipo raro e avanzato di linfoma cutaneo a cellule T, una forma di cancro che colpisce i globuli bianchi del sistema immunitario. Prende il nome dal dermatologo francese Albert Sézary, che per primo lo descrisse nel 1938.
La sindrome di Sézary è caratterizzata dalla presenza di cellule tumorali chiamate cellule di Sézary nella circolazione sanguigna e sulla pelle. Queste cellule hanno un aspetto distintivo con un nucleo irregolare e una membrana cellulare ripiegata, che può essere vista quando le cellule vengono esaminate al microscopio.
I sintomi della sindrome di Sézary possono includere eruzioni cutanee pruriginose o dolorose, desquamazione della pelle, gonfiore dei linfonodi e debolezza o stanchezza estreme. Il trattamento può includere chemioterapia, radioterapia, terapia fotodinamica, immunoterapia o trapianto di midollo osseo. La prognosi per la sindrome di Sézary è variabile e dipende dalla fase della malattia al momento della diagnosi e dalla risposta del paziente al trattamento.
Le neoplasie della pelle sono un termine generale che si riferisce alla crescita anomala e non controllata delle cellule della pelle. Queste possono essere benigne o maligne. Le neoplasie benigne sono generalmente non cancerose e non tendono a diffondersi (metastatizzare) ad altre parti del corpo. Tuttavia, possono comunque causare problemi locali se crescono in luoghi scomodi o diventano troppo grandi.
Le neoplasie maligne della pelle, d'altra parte, sono cancerose e hanno il potenziale per diffondersi ad altri tessuti e organi del corpo. Il tipo più comune di cancro della pelle è il carcinoma basocellulare, seguito dal carcinoma squamocellulare. Entrambi questi tipi di cancro della pelle tendono a crescere lentamente e raramente si diffondono in altre parti del corpo. Tuttavia, se non trattati, possono causare danni significativi ai tessuti circostanti.
Il melanoma è un altro tipo di cancro della pelle che può essere molto aggressivo e ha una maggiore probabilità di diffondersi ad altre parti del corpo. Il melanoma si sviluppa dalle cellule pigmentate della pelle chiamate melanociti.
I fattori di rischio per le neoplasie della pelle includono l'esposizione eccessiva al sole, la storia personale o familiare di cancro della pelle, la presenza di molti nei cutanei atipici, la pelle chiara e l'età avanzata. La prevenzione include la protezione dalla sovraesposizione al sole, l'uso di creme solari e la conduzione regolare di esami della pelle per individuare eventuali cambiamenti precoci.
Il Linfoma Cutaneo a Cellule T (LTCT) è un tipo raro di linfoma non Hodgkin che si origina nelle cellule T del sistema immunitario e si manifesta prevalentemente a livello della pelle. Esistono due principali sottotipi di LTCT: il linfoma cutaneo a grandi cellule T (LCGCT) e il linfoma cutaneo a piccole cellule T (LCPCT).
Il LCGCT, noto anche come micosi fungoide, è il più comune dei due sottotipi e tende a crescere lentamente. I sintomi possono includere chiazza rossa sulla pelle, prurito, desquamazione e lesioni che si diffondono lentamente nel tempo.
Il LCPCT, invece, è meno comune e può crescere più rapidamente rispetto al LCGCT. I sintomi possono includere papule, placche o noduli cutanei, ulcere e lesioni che si diffondono più velocemente rispetto al LCGCT.
Entrambi i sottotipi di LTCT sono trattabili, ma la prognosi dipende dalla stadiazione della malattia, dall'età del paziente e dalle condizioni generali di salute. La terapia può includere radioterapia, chemioterapia, immunoterapia o una combinazione di queste opzioni. In alcuni casi, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche può essere considerato come trattamento per i pazienti con LTCT avanzato.
La parapsoriasi è un termine obsoleto e vago utilizzato in dermatologia per descrivere diversi disturbi della pelle che presentano lesioni eritematose squamose croniche. Attualmente, i due principali sottotipi di parapsoriasi sono riconosciuti come malattie distinte: la parapsoriasi di tipo Pagetoid (o micosi fungoide a stadio precoce) e la parapsoriasi guttata.
La parapsoriasis di tipo Pagetoid è ora considerata una forma precoce o una lesione limitata della micosi fungoide, un linfoma cutaneo T CD4+ a cellule mature. Si presenta come placche eritematose squamose singole o multiple, spesso localizzate al tronco e alle estremità superiori.
La parapsoriasis guttata, invece, è ora nota come pitiriasi liquenoides cronica, un disturbo infiammatorio della pelle caratterizzato da lesioni eritematose squamose e papulari, prevalentemente localizzate sul tronco e sulle estremità superiori.
È importante sottolineare che il termine "parapsoriasi" non è più raccomandato in dermatologia a causa della sua mancanza di specificità e della confusione che può causare nella diagnosi e nella gestione dei pazienti.
La Terapia PUVA è un trattamento fot Chemioterapico utilizzato principalmente per disturbi della pelle come la psoriasi e l'eczema. Il termine "PUVA" è un acronimo che sta per "Psoralen + UVA", riferendosi ai due componenti principali del trattamento:
1. Psoralene: È un farmaco fotosensibilizzante che viene assunto per via orale o applicato localmente sulla pelle prima dell'esposizione alla luce ultravioletta (UV). Il psoralene aumenta la sensibilità della pelle ai raggi UVA.
2. UVA: Questi sono i raggi ultravioletti a lunghezza d'onda più lunga dello spettro UV emesso da una particolare sorgente di luce, come una lampada speciale o un laser a eccimeri. L'UVA penetra più in profondità nella pelle rispetto agli UVB e può essere utilizzato per trattare lesioni cutanee più spesse e diffuse.
Il meccanismo d'azione della Terapia PUVA comporta l'assorbimento del farmaco psoralene da parte delle cellule della pelle, che si verifica dopo l'ingestione o l'applicazione topica. Quando la pelle trattata viene esposta alla luce UVA, il psoralene subisce una reazione fotochimica, provocando danni al DNA delle cellule della pelle e inibendo la loro proliferazione rapida. Ciò può portare a un miglioramento dei sintomi e dell'aspetto della pelle nei pazienti con psoriasi o eczema.
La Terapia PUVA viene generalmente somministrata due o tre volte a settimana, in base alla risposta del paziente al trattamento. Il medico può adattare la dose di farmaco e l'intensità della luce UVA durante il corso della terapia per ottenere i migliori risultati con il minor rischio di effetti collaterali.
Gli effetti collaterali comuni della Terapia PUVA includono arrossamento, prurito e secchezza della pelle. L'esposizione prolungata o ripetuta alla luce UVA può aumentare il rischio di cancro della pelle, in particolare nei soggetti con una storia familiare di tumori cutanei o nei pazienti che hanno subito trapianti di organi. Pertanto, i medici raccomandano spesso ai pazienti di utilizzare la Terapia PUVA solo come trattamento a breve termine e di proteggere la pelle dai raggi UV quando non sono in terapia.
La mucinosi follicolare è una condizione cutanea caratterizzata dall'accumulo anormale di mucina, una sostanza simile alla gelatina, nelle ghiandole sebacee e nei follicoli piliferi. Ciò causa l'ingrandimento dei follicoli piliferi e la formazione di piccoli noduli o papule sulla pelle.
Questa condizione può manifestarsi in diversi modi, a seconda della sua gravità e dell'età del paziente al momento della diagnosi. Ne esistono due forme principali: la forma giovanile, nota come mucinosi follicolare a cellule giganti o sindrome di Folliculotropica di tipo uveite-dermatologica (UDD), e la forma adulta, chiamata anche mucinosi follicolare generalizzata.
La forma giovanile è una malattia rara che colpisce prevalentemente i bambini e i giovani adulti. Si manifesta con l'insorgenza di papule rosse o violacee, pruriginose, sulla pelle del viso, del cuoio capelluto, del torace e delle estremità. Nei casi più gravi, possono verificarsi complicazioni come la perdita dei capelli (alopecia), l'infiammazione oculare (uveite) e problemi renali.
La forma adulta è una condizione più lieve che colpisce prevalentemente le persone di età superiore ai 50 anni. Si presenta con la formazione di piccoli noduli o papule non pruriginose sulla pelle del viso, del torace e delle estremità. Questa forma di mucinosi follicolare raramente causa complicazioni sistemiche.
La diagnosi della mucinosi follicolare si basa sull'esame clinico, sulla biopsia cutanea e sull'analisi istologica dei campioni di pelle per confermare la presenza di mucina nei follicoli piliferi. Il trattamento dipende dalla gravità della malattia e può includere farmaci antinfiammatori topici o sistemici, fototerapia e, in casi gravi, immunosoppressori.
La terapia ad ultravioletti (UV), nota anche come fototerapia UV, è un trattamento medico che utilizza raggi ultravioletti (UV) della luce per trattare una varietà di condizioni della pelle e dei tessuti molli. I raggi UV possono essere prodotti da fonti artificiali o naturali, come il sole.
Nella maggior parte dei casi, la terapia ad ultravioletti viene utilizzata per trattare le malattie della pelle, come l'eczema, la psoriasi e il vitiligine. L'esposizione alla luce UV può aiutare a ridurre l'infiammazione, rallentare la crescita delle cellule cutanee e aumentare la produzione di vitamina D, che è importante per la salute delle ossa e del sistema immunitario.
Esistono tre tipi principali di raggi UV utilizzati nella terapia ad ultravioletti: UVA, UVB e UVC. Gli UVA hanno una lunghezza d'onda più lunga e possono penetrare più in profondità nella pelle rispetto agli UVB. Gli UVB hanno una lunghezza d'onda più corta e colpiscono solo la superficie della pelle. Gli UVC hanno la lunghezza d'onda più breve di tutti e sono i raggi UV più dannosi, ma non raggiungono la superficie terrestre a causa dell'assorbimento da parte dell'atmosfera.
La terapia ad ultravioletti viene solitamente somministrata utilizzando apparecchiature speciali che emettono raggi UV controllati. La durata e l'intensità della terapia dipendono dalla condizione da trattare, dall'età del paziente e dalla sensibilità della pelle del paziente alla luce UV.
Come con qualsiasi trattamento medico, la terapia ad ultravioletti presenta alcuni rischi e possibili effetti collaterali. L'esposizione prolungata ai raggi UV può causare scottature, eritemi solari, secchezza della pelle e un aumentato rischio di cancro della pelle. Pertanto, è importante seguire attentamente le istruzioni del medico per quanto riguarda la durata e la frequenza delle sedute di terapia ad ultravioletti.
In dermatologia, la pelle è l'organo più grande del corpo umano. Costituisce circa il 15% del peso corporeo totale ed è composta da due strati principali: l'epidermide e il derma. L'epidermide è lo strato esterno, a crescita continua, che fornisce una barriera protettiva contro l'ambiente esterno, mentre il derma sottostante è composto da tessuto connettivo denso e contiene vasi sanguigni, ghiandole sudoripare, follicoli piliferi e terminazioni nervose.
La pelle svolge diverse funzioni vitali, tra cui la regolazione della temperatura corporea, la protezione da agenti patogeni, lesioni fisiche e radiazioni UV, la produzione di vitamina D, l'eliminazione delle tossine attraverso il sudore e la percezione degli stimoli tattili, termici e dolorosi.
Lesioni o malattie della pelle possono presentarsi con sintomi quali arrossamento, prurito, bruciore, vesciche, desquamazione, eruzioni cutanee, cambiamenti di pigmentazione o texture, e possono essere causate da fattori genetici, infettivi, ambientali o autoimmuni.
L'acitretina è un farmaco retinoide utilizzato per trattare diversi tipi di psoriasi, cheratosi follicolare e altre malattie della pelle caratterizzate da un eccessivo sviluppo di cellule cutanee.
Agisce modulando la crescita e differenziazione delle cellule epidermiche, riducendo così l'infiammazione e la formazione di squame tipica della psoriasi. Viene assunto per via orale, sotto forma di compresse, e il suo effetto terapeutico si manifesta dopo alcune settimane dall'inizio del trattamento.
Gli effetti avversi più comuni includono secchezza della pelle e delle mucose, desquamazione, prurito, fragilità delle unghie, raffreddore e congestione nasale. Inoltre, l'acitretina può causare effetti teratogeni, pertanto è controindicata in donne in gravidanza o che pianificano una gravidanza a breve termine.
Prima di iniziare il trattamento con acitretina, è importante informare il medico di eventuali patologie preesistenti, allergie e farmaci assunti, al fine di valutare adeguatamente il rapporto rischio-beneficio del trattamento.
L'ipopigmentazione si riferisce a una condizione in cui si verifica una diminuzione della produzione o distribuzione del pigmento melaninico nella pelle, nei capelli o negli occhi. La melanina è il pigmento che determina il colore dei nostri occhi, capelli e pelle. Quando la produzione di melanina è ridotta, la pelle appare più chiara del normale.
L'ipopigmentazione può essere causata da diversi fattori, tra cui:
1. Albinismo: una condizione genetica che causa una mancanza totale o parziale di melanina nella pelle, nei capelli e negli occhi.
2. Vitiligine: una condizione della pelle in cui si verifica la perdita della pigmentazione in determinate aree della pelle a causa della distruzione delle cellule produttrici di melanina (melanociti).
3. Lesioni cutanee: come ustioni, cicatrici o dermatiti, che possono causare la distruzione dei melanociti e portare a chiazze ipopigmentate sulla pelle.
4. Invecchiamento: con l'età, la produzione di melanina può diminuire naturalmente, portando a un'ipopigmentazione lieve.
5. Malattie infettive: alcune malattie infettive, come la lebbra o il morbillo, possono causare ipopigmentazione.
6. Farmaci: l'uso di determinati farmaci, come corticosteroidi o chemioterapici, può influenzare la produzione di melanina e causare ipopigmentazione.
L'ipopigmentazione non è generalmente associata a sintomi gravi o pericolosi per la vita, ma può avere implicazioni estetiche e psicologiche per alcune persone. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere creme terapeutiche, fototerapia o interventi chirurgici come il trapianto di pelle.
Gli antigeni CD7 sono un tipo di marcatori proteici presenti sulla superficie delle cellule T, che giocano un ruolo importante nel sistema immunitario. Sono utilizzati in ambito clinico e di ricerca per identificare e caratterizzare i diversi sottotipi di cellule T.
Gli antigeni CD7 sono espressi dalle cellule T mature, sia CD4+ che CD8+, ma non dalle cellule T immature o da altri tipi di cellule del sangue. Questo rende possibile l'identificazione e la selezione delle cellule T mature per utilizzi terapeutici, come nel trapianto di midollo osseo o nelle terapie cellulari adottive.
Inoltre, gli antigeni CD7 possono essere utilizzati come bersaglio per il trattamento di alcuni tipi di tumori delle cellule T, come il linfoma T cutaneo a grandi cellule ed il linfoma anaplastico a grandi cellule. L'uso di anticorpi monoclonali che riconoscono e legano specificamente gli antigeni CD7 può indurre la citotossicità delle cellule tumorali, riducendone il numero e limitandone la diffusione.
In sintesi, gli antigeni CD7 sono marcatori proteici importanti per l'identificazione e la caratterizzazione delle cellule T mature, e possono essere utilizzati come bersaglio terapeutico in alcuni tipi di tumori delle cellule T.
La papulosi linfomatoide è una condizione dermatologica rara e generalmente autolimitante, caratterizzata dalla comparsa di lesioni cutanee multiple, simmetriche e ripetitive. Queste lesioni sono solitamente di dimensioni piccole (da 5 a 10 mm), eritematose, arrotondate e leggermente in rilievo, con una superficie liscia o leggermente squamosa.
La condizione è stata storicamente classificata in due tipi: il tipo A, che colpisce principalmente adulti di mezza età e anziani, e si presenta con lesioni papulari o papulonodulari; e il tipo B, che colpisce soprattutto i bambini e gli adolescenti, e si manifesta con lesioni più grandi, a volte necrotiche o ulcerate.
La causa della papulosi linfomatoide non è ancora completamente compresa, ma sembra che sia associata a una reazione immunitaria anormale ad agenti infettivi o altri stimoli ambientali. La condizione è stata anche occasionalmente associata a malattie sistemiche, come il linfoma, la leucemia e altre neoplasie.
Il trattamento della papulosi linfomatoide può essere difficile, poiché le lesioni cutanee tendono a guarire spontaneamente dopo alcune settimane o mesi, solo per ricomparire in seguito. Tuttavia, possono essere utilizzati vari trattamenti topici e sistemici per alleviare i sintomi e accelerare la guarigione, come corticosteroidi, farmaci antivirali, fototerapia e agenti chemioterapici.
La pelle è l'organo più grande del corpo umano e svolge funzioni vitali come la protezione da microrganismi dannosi, lesioni fisiche e radiazioni ultraviolette, aiutando anche nel controllo della temperatura corporea e nella produzione di vitamina D. Le malattie della pelle si riferiscono a un vasto spettro di condizioni che colpiscono la pelle e possono presentarsi sotto forma di eruzioni cutanee, lesioni, cambiamenti nel pigmento o nella texture della pelle, prurito, dolore o altri sintomi.
Le cause delle malattie della pelle possono essere varie, tra cui infezioni (batteriche, virali, fungine o parassitarie), reazioni allergiche, fattori genetici, disturbi del sistema immunitario, esposizione a sostanze chimiche irritanti o radiazioni, squilibri ormonali e stili di vita non salutari come il fumo e l'alcolismo.
Esempi comuni di malattie della pelle includono:
1. Dermatite: infiammazione della pelle che può essere causata da allergie, irritazione o condizioni genetiche. Ci sono diversi tipi di dermatiti, come la dermatite atopica (eczema), la dermatite da contatto e la neurodermatite.
2. Psoriasi: una malattia infiammatoria cronica della pelle che causa la comparsa di chiazze rosse ricoperte di squame argentee lucide. Si verifica quando il ciclo di vita delle cellule della pelle si accelera.
3. Vitiligine: una condizione in cui si verificano perdita di pigmento e comparsa di chiazze bianche sulla pelle a causa della distruzione dei melanociti, le cellule che producono il pigmento melanina.
4. Acne: una condizione comune della pelle che si verifica quando i pori si ostruiscono con sebo (olio), cellule morte della pelle e batteri. Può causare punti neri, brufoli, pustole e cicatrici.
5. Herpes simplex: un'infezione virale che causa vesciche dolorose sulla pelle e sulle mucose, come la bocca (herpes labiale) o i genitali (herpes genitale).
6. Cancro della pelle: compresi il carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare e il melanoma, che sono causati dall'esposizione ai raggi UV del sole o delle lampade abbronzanti.
Il trattamento delle malattie della pelle dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci topici o orali, fototerapia, cambiamenti nello stile di vita e, in alcuni casi, interventi chirurgici.
La vitiligine è una condizione della pelle caratterizzata da chiazze bianche (depigmentazione) sulla pelle. Queste chiazze si verificano quando i melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina (pigmento che dà colore alla pelle), vengono distrutti o smettono di funzionare. La causa esatta della vitiligine è sconosciuta, ma si pensa che sia dovuta a fattori autoimmuni, genetici e ambientali.
La condizione può colpire persone di qualsiasi età, razza o sesso, ma è più evidente nelle persone con pelle più scura perché la differenza di colore tra la pelle normale e le chiazze depigmentate è più marcata.
I segni e i sintomi della vitiligine includono:
- Chiazze bianche sulla pelle, comunemente su mani, piedi, braccia, viso e genitali
- Cambiamenti di colore della pelle nelle mucose (bocca e naso) e nei bulbi oculari
- Perdita di capelli e peli del corpo in aree depigmentate
- Disturbi della pigmentazione delle unghie
Non esiste una cura nota per la vitiligine, ma ci sono trattamenti disponibili che possono aiutare a ripristinare la pigmentazione della pelle o a mascherare le chiazze. Questi includono farmaci topici come corticosteroidi e creme immunomodulanti, fototerapia con luce ultravioletta (UVB) e terapie laser esfolianti. In casi selezionati, può essere considerata la terapia chirurgica con innesti di pelle o cellule melanocitarie.
La vitiligine non è una condizione contagiosa o pericolosa per la vita, ma può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e l'autostima delle persone che ne sono colpite. Il supporto psicologico e il counseling possono essere utili per affrontare i problemi emotivi associati alla condizione.
Metoxalone, noto anche come Metoxalene, è un farmaco anticonvulsivante e muscle relaxant, appartenente alla classe chimica delle barbiturici. Agisce principalmente depressendo il sistema nervoso centrale (CNS), riducendo l'eccitabilità neuronale e aumentando la soglia per le convulsioni. Viene utilizzato nel trattamento di spasmi muscolari, ansia e come agente anticonvulsivante in alcune condizioni mediche.
Il Metoxalone è metabolizzato dal fegato ed eliminato attraverso i reni. Gli effetti collaterali possono includere sonnolenza, vertigini, debolezza muscolare e disorientamento. L'uso di questo farmaco durante la gravidanza e l'allattamento al seno non è raccomandato a causa del rischio di effetti avversi sul feto o sul neonato.
L'abuso di Metoxalone può portare a dipendenza e overdose, che possono causare grave depressione respiratoria, coma e persino morte. Pertanto, il farmaco deve essere utilizzato con cautela e sotto la supervisione di un medico qualificato.
La dermatite esfoliativa è una condizione infiammatoria della pelle caratterizzata da eritema (arrossamento), vescicole o bolle, desquamazione e dolore cutaneo. Questa condizione può essere acuta o cronica e può interessare qualsiasi area del corpo, sebbene sia più comunemente osservata sul viso, il cuoio capelluto, le mani e i piedi.
L'esfoliazione si verifica quando la normale cheratinizzazione della pelle è interrotta, portando a una desquamazione anormale della pelle. Ci sono diverse forme di dermatite esfoliativa, tra cui:
1. Dermatite esfoliativa allergica di primavera (DEAP): una forma stagionale di dermatite esfoliativa che si verifica in primavera a causa dell'esposizione alla luce solare e alla pollinosi.
2. Dermatite esfoliativa indotta da farmaci: una reazione avversa a farmaci specifici, come antibiotici, antimalarici, anticonvulsivanti o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
3. Dermatite esfoliativa idiopatica: una forma di dermatite esfoliativa senza causa nota o identificabile.
4. Dermatite esfoliativa associata a malattie sistemiche: può essere vista in pazienti con malattie autoimmuni, neoplasie o infezioni sistemiche.
Il trattamento della dermatite esfoliativa dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci antinfiammatori come corticosteroidi topici o sistemici, immunosoppressori, fototerapia e terapie idratanti. In alcuni casi, l'identificazione e l'evitamento dell'agente scatenante possono essere sufficienti per controllare la condizione.
Il riarrangiamento genico della catena gamma del recettore antigenico delle cellule T è un processo che si verifica durante lo sviluppo dei linfociti T, un tipo di globuli bianchi che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario.
Durante questo processo, specifici geni che codificano per le catene proteiche della parte variabile del recettore antigenico delle cellule T subiscono una ricombinazione genetica controllata e casuale. Questo avviene attraverso il meccanismo di ricombinazione V(D)J, che permette la formazione di un'ampia diversità di strutture recettoriali in grado di riconoscere una vasta gamma di antigeni estranei.
Nel caso specifico del riarrangiamento genico della catena gamma, i geni che codificano per le regioni variabili (V), diverse (D) e joining (J) delle catene gamma subiscono questo processo di ricombinazione. Questo porta alla formazione di un gene riarrangiato che codifica per una catena proteica gamma specifica, la quale andrà a formare parte del recettore antigenico delle cellule T insieme ad altre due catene, alpha e beta, anche esse soggette a riarrangiamenti genici.
Il riarrangiamento genico della catena gamma è un evento cruciale per lo sviluppo e la maturazione dei linfociti T, in quanto consente loro di riconoscere ed essere specificamente reattivi contro una vasta gamma di antigeni estranei.
La mecloretamina è un farmaco antineoplastico alchilante utilizzato nel trattamento di diversi tipi di cancro, inclusi linfomi e tumori cerebrali. Agisce interrompendo il DNA delle cellule cancerose, impedendone la replicazione e causandone la morte.
Il farmaco è disponibile sotto forma di compresse o soluzione iniettabile e viene somministrato sotto stretta supervisione medica a causa dei suoi effetti collaterali potenzialmente gravi, come soppressione del midollo osseo, danni ai tessuti sani e aumentato rischio di infezioni.
La mecloretamina è anche nota per causare effetti avversi a carico del sistema nervoso centrale, come confusione, allucinazioni e convulsioni. Pertanto, i pazienti che assumono questo farmaco devono essere attentamente monitorati dal punto di vista clinico ed ematologico durante il trattamento.
La radioterapia ad alta energia, nota anche come teleterapia a fotoni o elettroni, è un trattamento oncologico che utilizza radiazioni ionizzanti ad alte energie per distruggere le cellule tumorali e ridurre la massa del tumore. Questa forma di radioterapia viene generalmente somministrata utilizzando un acceleratore lineare, che produce raggi X o elettroni ad alta energia.
L'alta energia dei fotoni o degli elettroni consente alla radiazione di penetrare più profondamente nei tessuti corporei, rendendola particolarmente utile per il trattamento di tumori situati in profondità all'interno del corpo. A differenza della radioterapia a bassa energia, che utilizza radiazioni ad onde più corte e a minore penetrazione, la radioterapia ad alta energia può essere mirata con precisione sul tumore, riducendo al minimo l'esposizione delle aree sane circostanti.
La radioterapia ad alta energia è spesso utilizzata come trattamento primario per i tumori solidi, come il cancro al polmone, alla prostata, al seno e al cervello. Può anche essere utilizzata in combinazione con la chemioterapia o la chirurgia per aumentare le probabilità di guarigione o alleviare i sintomi del cancro avanzato.
Gli effetti collaterali della radioterapia ad alta energia possono variare a seconda della dose e dell'area trattata, ma possono includere affaticamento, arrossamento e irritazione della pelle, perdita di capelli, nausea, vomito e diarrea. Questi effetti collaterali di solito si risolvono entro poche settimane o mesi dopo il trattamento.
Il linfoma a cellule T è un tipo raro di tumore del sistema linfatico che origina dalle cellule T (linfociti T), un particolare tipo di globuli bianchi che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario. Questo tipo di cancro colpisce soprattutto i linfonodi, ma può diffondersi ad altri organi e tessuti come la milza, il fegato, la pelle o i polmoni.
Esistono diversi sottotipi di linfoma a cellule T, che possono presentare caratteristiche cliniche e patologiche differenti. Alcuni dei più comuni includono:
1. Linfoma a grandi cellule T (LBL): Questo tipo di linfoma è aggressivo e colpisce prevalentemente i bambini e i giovani adulti. Si sviluppa rapidamente e può diffondersi ad altri organi al di fuori dei linfonodi.
2. Linfoma a cellule T periferiche (PTCL): Questo è un gruppo eterogeneo di linfomi a cellule T che colpiscono prevalentemente gli adulti. Possono presentarsi in forme aggressive o indolenti e possono manifestarsi con sintomi non specifici come febbre, sudorazione notturna, perdita di peso e ingrossamento dei linfonodi.
3. Linfoma cutaneo a cellule T (CTCL): Questo tipo di linfoma colpisce la pelle e può presentarsi con lesioni cutanee che variano da rossore e prurito a noduli o placche. Il più comune è il maligno linfoma a cellule T di Hodgkin, che si sviluppa dalle cellule T mature e colpisce prevalentemente i giovani adulti.
Il trattamento del linfoma a cellule T dipende dal sottotipo, dallo stadio della malattia e dalla salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere chemioterapia, radioterapia, terapia mirata o trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Il riarrangiamento genico dei linfociti T è un processo fondamentale per la maturazione e la differenziazione dei linfociti T, un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario. Questo processo comporta la ricombinazione delle sequenze geniche che codificano per i recettori dell'antigene dei linfociti T (TCR), che consentono loro di riconoscere e rispondere a specifiche molecole estranee, come virus e batteri.
Durante il riarrangiamento genico dei linfociti T, le cellule utilizzano enzimi specializzati per tagliare e unire diversi segmenti del DNA che codificano per le regioni variabili dei TCR. Questo processo di ricombinazione casuale genera una grande diversità di sequenze di TCR, permettendo ai linfociti T di riconoscere e rispondere a un'ampia gamma di antigeni estranei.
Tuttavia, questo processo può anche portare a errori di ricombinazione che possono causare la formazione di TCR anormali o autoreattivi, che riconoscono e attaccano le cellule e i tessuti sani dell'organismo. Tali linfociti T autoreattivi possono contribuire allo sviluppo di malattie autoimmuni e altri disturbi del sistema immunitario.
In sintesi, il riarrangiamento genico dei linfociti T è un processo cruciale per la maturazione e la differenziazione dei linfociti T, ma può anche comportare rischi di errori di ricombinazione che possono portare a disturbi del sistema immunitario.
La telangiectasia è una condizione caratterizzata dalla dilatazione permanente e visibile dei piccoli vasi sanguigni, noti come capillari, che si trovano immediatamente sotto la superficie della pelle o delle mucose. Questi vasi sanguigni dilatati formano piccole linee reticolate, arrossamenti o macchie piatte di colore rosso o viola sulla pelle.
Le telangiectasie possono verificarsi in varie parti del corpo, come il viso, il naso, le guance, le gambe e le dita delle mani. Possono essere causate da diversi fattori, come l'esposizione al sole, l'uso di steroidi topici, la gravidanza, l'età avanzata o alcune condizioni mediche sottostanti, come il morbo di Rendu-Osler-Weber (una malattia genetica che colpisce i vasi sanguigni).
Le telangiectasie sono generalmente asintomatiche, ma in alcuni casi possono causare disagio o dolore se si trovano in aree soggette a pressione o irritazione. Possono anche essere un segno di una condizione medica sottostante più grave, quindi è importante consultare un medico se si notano nuove telangiectasie o se sono accompagnate da altri sintomi preoccupanti.
Gli antigeni CD30 sono proteine presenti sulla superficie cellulare che appartengono alla famiglia dei recettori del fattore di necrosi tumorale (TNF). Questi antigeni sono espressi principalmente dalle cellule del sistema immunitario, come i linfociti T e B attivati.
L'antigene CD30 è clinicamente importante perché è un marcatore di diverse malattie, tra cui il linfoma di Hodgkin e alcuni tipi di linfomi non-Hodgkin. In particolare, le cellule tumorali nel linfoma di Hodgkin esprimono in modo consistente l'antigene CD30 sulla loro superficie cellulare.
L'identificazione dell'antigene CD30 può essere utile per la diagnosi e il trattamento del linfoma di Hodgkin e di altri tumori maligni che esprimono questo antigene. Ad esempio, i farmaci monoclonali che mirano all'antigene CD30 possono essere utilizzati per il trattamento di queste malattie.
Tuttavia, è importante notare che l'espressione dell'antigene CD30 non è specifica del linfoma di Hodgkin o di altri tumori maligni e può essere presente anche in alcune cellule normali del sistema immunitario. Pertanto, la diagnosi di queste malattie deve essere basata su una valutazione completa dei dati clinici, radiologici e patologici.
Le malattie linfatiche si riferiscono a un gruppo diversificato di disturbi che colpiscono il sistema linfatico, un importante componente del sistema immunitario che aiuta a proteggere il corpo dalle infezioni e delle malattie. Il sistema linfatico è composto da una rete di vasi sottili (vasi linfatici), organi linfoidi (come milza, timo, tonsille e linfonodi) e tessuto linfoide diffuso nel corpo.
Le malattie linfatiche possono essere classificate in diverse categorie, tra cui:
1. Linfangite: infiammazione dei vasi linfatici che può causare gonfiore, arrossamento e dolore.
2. Linfoma: un tumore maligno che si sviluppa nei tessuti linfoidi, come i linfonodi, la milza o il midollo osseo. Esistono due principali tipi di linfomi: il linfoma di Hodgkin e il linfoma non-Hodgkin.
3. Malattie infiammatorie dei linfonodi: condizioni che causano gonfiore e infiammazione dei linfonodi, come la linfoadenopatia reattiva, la sarcoidosi e l'amiloidosi.
4. Infezioni del sistema linfatico: infezioni batteriche, virali o fungine che colpiscono il sistema linfatico, come la tubercolosi, la toxoplasmosi e la candidosi.
5. Altre malattie rare del sistema linfatico: tra cui la sindrome di Kartagener, la displasia vascolare linfatica primitiva e il lipedema.
I sintomi delle malattie linfatiche variano ampiamente a seconda della specifica condizione e del suo stadio di avanzamento. Possono includere gonfiore, dolore, arrossamento, febbre, stanchezza, perdita di peso e difficoltà respiratorie. Il trattamento dipende dalla malattia sottostante e può comprendere farmaci, terapia fisica, chirurgia o radioterapia.
La fenotipizzazione immunologica è un processo di caratterizzazione e classificazione dei diversi componenti del sistema immunitario in base alle loro caratteristiche morfologiche, funzionali ed espressione antigenica. Questo può essere fatto utilizzando una varietà di tecniche di laboratorio, come la citometria a flusso e l'immunofenotipizzazione.
Nella citometria a flusso, le cellule immunologiche vengono marcate con anticorpi monoclonali fluorescenti che si legano specificamente ad antigeni di superficie o intracellulari espressi dalle cellule. Le cellule marcate vengono quindi fatte passare attraverso un laser, che eccita la fluorescenza degli anticorpi e consente la misurazione delle emissioni di fluorescenza per ciascuna cellula. In questo modo, è possibile identificare e quantificare diversi sottotipi di cellule immunologiche in base al loro profilo di espressione antigenica.
L'immunofenotipizzazione è una tecnica simile che utilizza l'immunoistochimica per identificare e localizzare specifici antigeni espressi dalle cellule immunologiche in un campione tissutale. Questa tecnica può essere particolarmente utile per caratterizzare le popolazioni di cellule immunologiche infiltranti nei tumori o in altri tessuti infiammati.
La fenotipizzazione immunologica è un importante strumento di ricerca e clinico che può essere utilizzato per comprendere meglio la fisiologia e la patofisiologia del sistema immunitario, nonché per diagnosticare e monitorare una varietà di condizioni mediche, tra cui malattie infettive, tumori, malattie autoimmuni e trapianti d'organo.
I bendaggi occlusivi, noti anche come "occlusion therapy" o "bendaggio per l'occhio," sono un trattamento comunemente usato in oftalmologia e optometria. Essenzialmente, consistono nell'applicare una benda sull'occhio con lo scopo di bloccare la visione dell'individuo dall'utilizzo di quell'occhio specifico.
L'obiettivo principale dei bendaggi occlusivi è quello di forzare l'occhio coperto a lavorare più duramente, al fine di rafforzare la sua capacità visiva e promuovere cambiamenti positivi nella visione binoculare (cioè, come entrambi gli occhi lavorano insieme). Questo tipo di trattamento è spesso raccomandato per una varietà di condizioni oftalmologiche, tra cui:
1. Ambliopia ("occhio pigro"): Una condizione in cui la visione di un occhio è ridotta a causa della mancata cooperazione visiva tra i due occhi. Il bendaggio dell'occhio sano può costringere l'occhio pigro a lavorare più duramente, con il potenziale per migliorare la sua capacità visiva.
2. Strabismo ("occhio storto"): Una condizione in cui gli occhi non sono allineati correttamente e possono puntare in direzioni diverse. I bendaggi occlusivi possono essere utilizzati per trattare il tipo di strabismo chiamato "eteroforia," dove entrambi gli occhi sono normalmente allineati, ma uno dei due tende a deviare quando si è stanchi o distratti.
3. Diplopia ("visione doppia"): I bendaggi occlusivi possono essere utilizzati temporaneamente per alleviare i sintomi della diplopia, specialmente se la condizione è causata da un problema muscolare o nervoso che colpisce uno o entrambi gli occhi.
È importante notare che l'uso dei bendaggi occlusivi dovrebbe essere supervisionato da un professionista della vista qualificato, come un optometrista o un oftalmologo. L'applicazione e la durata del bendaggio devono essere adeguate al singolo paziente e alla sua condizione specifica. Un uso improprio dei bendaggi occlusivi può portare a peggioramenti della visione anziché miglioramenti.
Una biopsia è un esame diagnostico che consiste nel prelevare un piccolo campione di tessuto da una parte del corpo per analizzarlo al microscopio e studiarne la struttura cellulare e i componenti. Questo procedimento viene utilizzato per valutare la presenza o l'assenza di malattie, in particolare tumori o lesioni precancerose, e per determinare il tipo e lo stadio della malattia.
Esistono diversi tipi di biopsia, tra cui:
1. Biopsia incisionale: viene prelevato un campione di tessuto più grande utilizzando un bisturi o una lama affilata. Questo tipo di biopsia è spesso utilizzato per valutare lesioni cutanee, noduli o masse sottocutanee.
2. Biopsia escissionale: consiste nel rimuovere completamente la lesione o l'intera area sospetta insieme a una piccola porzione di tessuto normale circostante. Questo metodo è comunemente utilizzato per diagnosticare il cancro della pelle e altri tumori superficiali.
3. Biopsia aspirativa con ago fine (FNA): viene inserito un ago sottile all'interno della lesione o del nodulo per raccogliere cellule o fluido da analizzare. Questo tipo di biopsia è minimamente invasivo e può essere eseguito in ambulatorio senza anestesia.
4. Biopsia core: utilizza un ago più grande per prelevare un nucleo di tessuto dalla lesione o dall'organo interno da analizzare. Questo metodo è spesso utilizzato per diagnosticare il cancro al seno, alla prostata e ad altri organi interni.
5. Biopsia liquida: consiste nel prelevare campioni di sangue, urina o altri fluidi corporei per cercare cellule tumorali o sostanze chimiche prodotte dal cancro. Questo approccio è particolarmente utile per monitorare la progressione del cancro e l'efficacia della terapia.
I risultati della biopsia vengono esaminati al microscopio da un patologo, che determina se le cellule sono cancerose o benigne. Se le cellule sono cancerose, il patologo può anche classificarle in base al tipo di cancro e al grado di malignità. Queste informazioni sono fondamentali per pianificare un trattamento adeguato e prevedere la prognosi del paziente.
I linfociti T, anche noti come cellule T, sono un sottotipo di globuli bianchi che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario adattativo. Si sviluppano nel timo e sono essenziali per la risposta immunitaria cellulo-mediata. Esistono diversi sottotipi di linfociti T, tra cui i linfociti T helper (CD4+), i linfociti T citotossici (CD8+) e i linfociti T regolatori.
I linfociti T helper aiutano a coordinare la risposta immunitaria, attivando altri effettori del sistema immunitario come i linfociti B e altri linfociti T. I linfociti T citotossici, d'altra parte, sono in grado di distruggere direttamente le cellule infette o tumorali. Infine, i linfociti T regolatori svolgono un ruolo importante nel mantenere la tolleranza immunologica e prevenire l'insorgenza di malattie autoimmuni.
I linfociti T riconoscono le cellule infette o le cellule tumorali attraverso l'interazione con il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) presente sulla superficie delle cellule. Quando un linfocita T incontra una cellula che esprime un antigene specifico, viene attivato e inizia a secernere citochine che aiutano a coordinare la risposta immunitaria.
In sintesi, i linfociti T sono una componente fondamentale del sistema immunitario adattativo, responsabili della risposta cellulo-mediata alle infezioni e alle cellule tumorali.
Il linfoma è un termine generale che si riferisce a un gruppo eterogeneo di tumori maligni che originano dal sistema immunitario, più precisamente dai linfociti. I linfociti sono un tipo di globuli bianchi che aiutano a combattere le infezioni e le malattie. Esistono due principali tipi di linfomi: il linfoma di Hodgkin e il linfoma non-Hodgkin.
Il linfoma di Hodgkin è caratterizzato dalla presenza di cellule tumorali chiamate cellule di Reed-Sternberg, mentre il linfoma non-Hodgkin può presentare diverse tipologie di cellule tumorali. I sintomi del linfoma possono includere gonfiore dei linfonodi (ghiandole situate principalmente nel collo, ascelle e inguine), febbre, sudorazione notturna, perdita di peso involontaria, stanchezza e prurito.
Il trattamento del linfoma dipende dal tipo e dallo stadio della malattia, nonché dall'età e dalla salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere chemioterapia, radioterapia, immunoterapia, terapia target e trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
"Encyclopedias as Topic" non è una definizione medica. È in realtà una categoria o un argomento utilizzato nella classificazione dei termini medici all'interno della Medical Subject Headings (MeSH), una biblioteca di controllo dell'vocabolario controllato utilizzata per l'indicizzazione dei documenti biomedici.
La categoria "Encyclopedias as Topic" include tutte le enciclopedie e i lavori simili che trattano argomenti medici o sanitari. Questa categoria può contenere voci come enciclopedie mediche generali, enciclopedie di specialità mediche specifiche, enciclopedie di farmacologia, enciclopedie di patologie e così via.
In sintesi, "Encyclopedias as Topic" è una categoria che raccoglie diverse opere di consultazione che forniscono informazioni complete e generali su argomenti medici o sanitari.
Non esiste una definizione medica specifica per "Persone Celebri" in quanto si riferisce principalmente alla fama o al riconoscimento pubblico che una persona ha acquisito in vari campi come intrattenimento, sport, politica, affari, scienza e tecnologia. Tuttavia, è importante notare che il culto della personalità o l'eccessiva idolatria delle persone celebri possono avere implicazioni negative per la salute mentale di alcuni individui, come lo sviluppo di disturbi dell'umore, ansia sociale e difficoltà interpersonali.
Inoltre, il confronto costante con le vite apparentemente perfette delle persone celebri può portare a sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione per il proprio aspetto fisico o la propria vita, contribuendo allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare, depressione e altri problemi di salute mentale. Pertanto, i professionisti della salute mentale dovrebbero essere consapevoli dell'influenza delle persone celebri sulla salute mentale dei loro pazienti e affrontare tali questioni se necessario.
Micosi fungoide
Reticulosi pagetoide
Total skin electron beam irradiation
Ernest Bazin
Albert Sézary
Metilprednisolone
Sindrome di Sézary
Dermatite cronica attinica
Heinrich Auspitz
Radioterapia
Lupus eritematoso cutaneo
Tumore cutaneo
Radioterapia con elettroni
Poichilodermia vascolare atrofizzante
Papulosi linfomatoide
Virus linfotropico delle cellule T umane
Mogamulizumab
Uramustina
Micosi
Pentostatina
Linfoma cutaneo a cellule T
Puva
Linfoma
Cumarina
Parapsoriasi a grandi placche
Lesioni elementari della cute
Mecloretamina
Dermatite nummulare
Metoxsalene
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Micosi fungoide - Wikipedia
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Ledaga - Clormetina
Dermatologia Farmaci: Aggiornamenti e Informazioni terapeutiche by Xagena
Fototerapia per la cura dei disturbi della pelle - Paginemediche
Appello per un donatore di cellule staminali per salvargli la vita: il dramma di Tony, affetto da sindrome di Sezary
Pitiriasi alba: cos'è e come si cura - ISPLAD
Lichen (simplex, plano pilare, sclero-atrofi co genitale, ruber planus) - Villa Salus
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Linfomi cutanei a cellule T - Disturbi del sangue - Manuale MSD, versione per i pazienti
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Cosa Curiamo | Skin Doctors' Center Trieste
Autoesame dei nevi ABCDE
Sindrome1
- Variante della Micosi Fungoide: Sindrome di Sézary. (wikipedia.org)
Trattamento3
- Il trattamento prevede: Radioterapia localizzata, il trattamento di scelta per le micosi fungoidi che risulta molto radiosensibile, dosi fra 20 e 36 Gy. (wikipedia.org)
- Ledaga è un medicinale utilizzato nel trattamento di adulti affetti da un cancro della cute chiamato linfoma cutaneo a cellule T tipo micosi fungoide . (my-personaltrainer.it)
- La ditta ha fornito i dati provenienti dalla letteratura pubblicata, i quali dimostrano che la clormetina, il principio attivo di Ledaga, è efficace nel trattamento del linfoma cutaneo a cellule T tipo micosi fungoide. (my-personaltrainer.it)
Linfoma3
- La micosi fungoide è una forma di linfoma a cellule T, una malattia che riguarda una proliferazione dei linfociti T CD4+, una parte del sistema immunitario. (wikipedia.org)
- Può tuttavia essere completata da diverse procedure diagnostiche, utili a escludere altre malattie come infezioni fungine (tinea versicolor e tinea corporis), vitiligine, nevo depigmentosus (un leucoderma congenito stabile), psoriasi, seborrea, macule fogliari di cenere della sclerosi tuberosa, micosi fungoide (linfoma cutaneo a cellule T) e ipopigmentazione secondaria a farmaci topici come acido retinoico, perossido di benzoile e corticosteroidi. (isplad.org)
- C'è un grande mondo là fuori, anche se può assomigliare linfoma cutaneo a cellule T e hanno la capacità di trasformarsi in micosi fungoide. (stal-met.net.pl)
Cutanei1
- Sempre nell'ambito della psoriasi ,ma anche di altre patologie infiammatorie (dermatite atopica ,allergica) e neoplastiche (micosi fungoide: linfomi cutanei) è disponibile la fototerapia che viene effettuata con strumentazione in uso all'U.O. e che prevede l'utilizzo di radiazioni sia ultravioletti B a banda stretta sia l'utilizzo di radiazioni UVA e psoraleni (fotochemioterapia), farmaci attualmente non disponibili in Italia, ma che possono essere reperiti tramite la farmacia ospedaliera. (asst-lodi.it)
Evoluzione2
- L'eritrodermia è frequentemente preceduta da una dermatite aspecifica si ritiene possa rappresentare l'ultima evoluzione della micosi fungoide. (newnotizie.it)
- La micosi fungoide si sviluppa in modo insidioso, progressivo e a lenta evoluzione. (importpharma.it)
Pitiriasi1
- La biopsia cutanea di solito non è necessaria, ma può distinguere la pitiriasi alba dalla micosi fungoide. (isplad.org)
Modo1
- La micosi fungoide insorge in modo subdolo e progredisce così lentamente da non essere riconosciuta subito. (msdmanuals.com)
Fase1
- Le diagnosi considerate erano una tinea corporis con aspetto artefatto dall'applicazione di steroidi (tinea incognita), una pustolosi subcornea e una placca di micosi fungoide in fase iniziale. (scuoladermatologicachimenti.it)
Diverse1
- Si può presentare in diverse forme, fra cui: Micosi fungoide follicolotropica. (wikipedia.org)
Pazienti con micosi fungoide2
- In totale, sono stati analizzati 260 pazienti con micosi fungoide di stadio IA-IIA che non avevano usato Mecloretamina topica entro 2 anni e non avevano fatto precedente uso di una terapia topica con Carmustina. (medfocus.it)
- In conclusione, l'uso di un nuovo gel con Mecloretamina 0.02% nel trattamento di pazienti con micosi fungoide è efficace e sicuro. (medfocus.it)
Cellule3
- La micosi fungoide è una forma di linfoma a cellule T, una malattia che riguarda una proliferazione dei linfociti T CD4+, una parte del sistema immunitario. (wikipedia.org)
- Trasformazione a grandi cellule CD30+ della micosi fungoide, durante la gravidanza. (inderma.it)
- La presenza nel naso di S. aureus varia in base all'età, al genere e all'etnia, ma tende a essere riscontrata più spesso nel personale sanitario e tra i pazienti affetti da alcune condizioni dermatologiche (come la dermatite atopica, la psoriasi, il carcinoma cutaneo squamocellulare, il linfoma cutaneo a cellule T, la micosi fungoide ecc. (orl.news)
Malattie1
- Interessa prevalentemente la pelle e talvolta gli organi interni: da non confondere con il termine micosi (che indica malattie infettive dell'uomo causate da funghi), deve il proprio nome all'aspetto fungoide delle lesioni. (wikipedia.org)